L'architetto Gino Valle omaggiato da una mostra nella “sua” Udine

<p>Era il 1923 quando, a <a href="https://arte.sky.it/news/banksy-mostra-udine" target="_blank">Udine</a>, nasceva uno dei più grandi architetti e designer italiani: Gino Valle. Nel centenario della nascita, la sua intensa e multiforme attività progettuale trova spazio nella sua città natale, grazie all'esposizione <em>Gino Valle. La professione come sperimentazione continua</em>. Allestita presso il <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/04/mostra-james-rosenquist-casa-cavazzini-udine" target="_blank">Museo d’arte Moderna e contemporanea Casa Cavazzini</a>, e visitabile fino al 28 aprile prossimo, la mostra omaggia l'influente architetto ripercorrendo la sua fiorente produzione – declinata in fabbriche, uffici, sedi aziendali e amministrative, abitazioni – tra gli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Ottanta.</p><h2>L'ARCHITETTURA DI GINO VALLE IN MOSTRA A UDINE</h2><p>Curato da Francesca Albani e Franz Graf, il percorso espositivo non solo racconta l'intera opera di Valle, ma ne rivela anche alcuni dettagli meno conosciuti: dal suo profondo coinvolgimento nel dibattito sociale, architettonico e culturale del tempo fino ai riflessi sociali del suo lavoro. Protagonista della mostra udinese è una selezione di circa centoventi opere – tra tavole, modelli, disegni e fotografie – relativi a dodici interventi dell'architetto friulano, scomparso nel 2003. L'itinerario prende avvio con la tesi di laurea di Valle nel 1948 e prosegue – in un coinvolgente “viaggio” temporale, concepito anche per i non addetti al settore – fino agli anni Ottanta con i suoi contributi più iconici, inclusi quelli di maggiore rilievo per il tessuto urbano di Udine: è il caso del monumento alla Resistenza, in piazzale 26 luglio</p><h2>DESIGN E ARCHITETTURA SECONDO GINO VALLE</h2><p><em></em>Articolata secondo tre principali ambiti tematici, <em>Gino Valle. La professione come sperimentazione continua </em>esplora la lunga carriera dell'architetto, restituendone un prezioso resoconto esteso anche al contesto in cui ha lavorato, del quale ha saputo esprimere l'essenza più profonda. L'obiettivo della mostra è quello di celebrare l'ineguagliabile designer attraverso le sue creazioni più rappresentative, omaggiando "<em>una grandissima figura di concittadino, riconosciuto e apprezzato per il respiro internazionale tanto in Europa quanto nel mondo</em>", come sottolineato dall'Assessore alla Cultura di Udine Federico Pirone. <br /><br />[Immagine in apertura: <span>Vista dell'allestimento della mostra<em> ﻿﻿Gino Valle. La professione come sperimentazione continua</em>. Photo Rebecca Paviola. Courtesy Civici Musei, Udine]</span></p>

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La prima grande retrospettiva di Tamara de Lempicka negli Stati Uniti

<p>Tra le figure femminili più affermate e affascinanti della storia dell’arte del Novecento, con il suo stile plastico, quasi neoclassico, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/05/ritratto-perduto-tamara-de-lempicka" target="_blank">Tamara de Lempicka</a> si distingue da qualunque altro artista del suo tempo. Nonostante la sua produzione sia stata ampiamente rivalutata in anni recenti – anche grazie all’interesse di collezionisti d’eccezione come <a href="https://arte.sky.it/news/madonna-programmi-tv-16-agosto" target="_blank">Madonna</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/libro-taschen-stanley-kubrick" target="_blank">Jack Nicholson</a> e gli stilisti <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-dolce-gabbana-palazzo-reale-milano" target="_blank">Domenico Dolce e Stefano Gabbana</a> –, la sua produzione non era mai stata al centro di una grande retrospettiva negli Stati Uniti. Finalmente questa lacuna sta per essere colmata.</p><h2>LA MOSTRA DI TAMARA DE LEMPICKA NEGLI USA</h2> <p>Il prossimo autunno, il <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-ramses-san-francisco-de-young-museum" target="_blank">De Young Museum</a> di San Francisco si prepara a inaugurare <em>Tamara de Lempicka</em>, la prima personale dedicata alla “regina” dell’Art Déco. </p> <p>Aperta al pubblico dal prossimo 12 ottobre al 9 febbraio 2025, la rassegna riunirà oltre cento dipinti e disegni dell’artista, portando l'osservatore alla scoperta del suo processo creativo e di progettazione delle opere. Suddiviso in quattro sezioni, il percorso espositivo esplora lo stile distintivo dell'artista, senza trascurare la straordinarietà delle sue vicende biografiche: dalle influenze post-cubiste parigine degli anni Venti, fino ai nudi e ai ritratti più celebri, passando per le nature morte e arrivando alla produzione più matura dei suoi ultimi giorni tra Stati Uniti e Messico.</p><h2>TAMARA DE LEMPICKA DONNA E ARTISTA LIBERA</h2> <p>Nata a Varsavia il 16 giugno 1894, Tamara de Lempicka si trasferisce prima a San Pietroburgo e poi, con la Rivoluzione Russa, scappa a Parigi, dove avvia la propria carriera artistica. In seguito viaggia per l'Europa tra la Germania e l’Italia, per stabilirsi infine negli Stati Uniti. Dagli anni Venti ha affascinato i salotti della Ville Lumière, con un gusto unico che unisce figurativismo classico di stampo europeo e innovazioni pittoriche delle nascenti avanguardie. Dichiaratamente "queer" già dai primi anni del Novecento, il suo stile di vita libero e cosmopolita ha anticipato i tempi, attirando l’attenzione della Hollywood contemporanea. </p> <p>[Immagine in apertura: Tamara de Lempicka,<em> Jeune fille aux gants </em>(detail), 1930–1931. Oil on board, 24 ¼ x 17 7/8 in. (61.5 x 45.5 cm). Centre Pompidou, Paris, purchase, 1932, inv. JP557P. 2023 Tamara de Lempicka Estate, LLC / ADAGP, Paris / ARS, NY]</p>

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