La sensualità dei fiori negli scatti di Robert Mapplethorpe

<p>Dai fiori più delicati e raffinati a quelli più esotici e provocatori, tutte le fotografie dedicate a questo soggetto affascinante da <a href="https://arte.sky.it/news/libro-fotografia-robert-mapplethorpe" target="_blank">Robert Mapplethorpe</a> sono presentate nel volume <em>Mapplethorpe Flora: The Complete Flowers</em>. </p> <p>Il libro, che sarà pubblicato il prossimo maggio da <a href="https://www.phaidon.com/" target="_blank">Phaidon</a> (nell’immagine in apertura, un dettaglio della copertina)<em>, </em>offre una panoramica completa e affascinante dell'evoluzione artistica e personale del fotografo, che ha saputo trasformare i fiori in opere d'arte, qui presentate integralmente e in ordine cronologico. </p>
<p><h2>I FIORI FOTOGRAFATI DA MAPPLETHORPE</h2> <p>Soggetto fotografico fra i preferiti dal grande artista, assieme ai nudi e alle nature morte, i fiori per Mapplethorpe erano come persone, la cui individualità meritava di essere ritratta con la stessa cura e attenzione dedicata normalmente al corpo umano. Fin dagli esordi negli anni Settanta, i fiori hanno rappresentato per il celebre fotografo statunitense un modo di esprimere la sua sessualità, la sua malinconia e la sua spiritualità, come ben testimonia questa raccolta integrale. Il libro è inoltre arricchito da un saggio introduttivo di Herbert Muschamp e da una premessa a cura di Dimitri Levas, storico amico del fotografo statunitense. </p>
<p><h2>UNO DEI FOTOGRAFI PIÙ AMATI DEL NOVECENTO </h2> <p>Nato a New York nel 1946, Robert Mapplethorpe ha esplorato con i suoi scatti, spesso in bianco e nero, temi all’epoca controversi come l’omosessualità, l’erotismo e il mondo sadomaso. Dimostrando con la sua opera una grande versatilità e una costante ricerca della perfezione formale, il suo stile inconfondibile, caratterizzato da un uso sapiente del contrasto di luci e della composizione, lo ha consacrato come uno dei fotografi più influenti del XX secolo, protagonista di un importante dibattito culturale su questioni di natura estetica, morale e politica. Ora il volume <em>Mapplethorpe Flora: The Complete Flowers</em> rende omaggio al talento e alla sensibilità di uno dei più grandi artisti del nostro tempo. </p>

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I capolavori su carta degli impressionisti

<p>Tutti conosciamo i grandi capolavori che gli <a href="https://arte.sky.it/news/impressionisti-programmi-tv-4-giugno" target="_blank">impressionisti</a> hanno realizzato su tela, ma cosa sappiamo dei loro disegni su carta? Talvolta sottovalutato, questo medium è stato un vero punto di riferimento per i membri del movimento francese. Matite, pastelli, acquerelli, acrilici: la carta ha dato loro una varietà di tecniche con cui sperimentare, spesso caratterizzate da un'esecuzione rapida ed<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-macchiaioli-torino" target="_blank"> </a><em><a href="https://arte.sky.it/news/mostra-macchiaioli-torino" target="_blank">en plein air</a></em>. E così che, durante l’Ottocento, il disegno assume una sua propria dignità, che lo emancipa dalla fase preparatoria del dipinto. Questa rivoluzione è al centro della mostra <em>Impressionists on Paper: Degas to Toulouse-Lautrec</em>, visitabile alla <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-marina-abramovic-londra" target="_blank">The Royal Academy of Arts </a>di Londra fino al 10 marzo.</p><h2>LA RIVOLUZIONE DEL DISEGNO IMPRESSIONISTA</h2> <p>La tecnica del disegno è strettamente legata alle radici stesse dell’Impressionismo: nelle otto celebri mostre del gruppo, dal 1874 al 1886, furono numerose le opere su carta in esposizione, proprio in virtù della libertà di esecuzione consentita dal mezzo (che, peraltro, era anche incoraggiato dai commercianti, i quali avevano fiutato il vantaggio economico di esporre e vendere questo tipo di lavori). Nell’ottica di un rifiuto della tradizione e dell’arte accademica, l’attenzione riservata dagli impressionisti a questo medium rappresenta una vera e propria rivoluzione, che abolisce per la prima volta la distinzione gerarchica tra disegno e pittura.</p><h2>GLI IMPRESSIONISTI “SU CARTA” A LONDRA</h2> <p>Curata da Ann Dumas e Christopher Lloyd, la retrospettiva riunisce circa ottanta lavori su carta di artisti del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/cezanne-scoperta-cincinnati" target="_blank">Paul Cézanne</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/fumetto-edgar-degas" target="_blank">Edgar Degas</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/gauguin-programmi-tv-21-dicembre" target="_blank">Paul Gauguin</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/monografia-pittura-claude-monet" target="_blank">Claude Monet</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-toulouse-lautrec-rovigo" target="_blank">Henri de Toulouse-Lautrec</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/vincent-van-gogh-programmi-tv-30-marzo" target="_blank">Vincent van Gogh</a> e molti altri. Sviluppato cronologicamente, il percorso espositivo prende avvio dai primi lavori degli anni Sessanta e Settanta dell'Ottocento – tra cui spicca l’olio su carta <em>Woman at a Window</em> di Degas del 1971 –, per poi proseguire verso gli anni Ottanta. Qui ritroviamo opere come<em> The Fortifications of Paris with Houses </em>(1887), in cui di Van Gogh unisce grafite, gesso, acquerello e guazzo su carta, o il paesaggio a pastelli di Monet,<em> Cliffs at Etretat: The Needle Rock and Porte d’Aval</em> (1885). Si arriva infine alla soglia del Novecento con i luminosi pastelli di Degas in <em>Dancers on a Bench</em> (1898), tra le ultime scene con le ballerine immortalate dall’artista.</p> <p>[Immagine in apertura: Edgar Degas, <em>Dancers on a Bench</em>, c. 1898. Pastel on tracing paper, 53.7 x 75.6 cm. Lent by Glasgow Life (Glasgow Museums) on behalf of Glasgow City Council. Bequeathed by William McInnes, 1944. Photo: © CSG CIC Glasgow Museums Collection]</p>

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