Il festival di cinema documentario dedicato ai territori e alle culture del mondo

<p>Conto alla rovescia al via per il festival cinematografico <em>Mente Locale – Visioni sul territorio</em>, prima rassegna italiana interamente dedicata all’esplorazione delle diverse dimensioni del <a href="https://arte.sky.it/news/puglia-installazione-territorio-bernardo-palazzo" target="_blank">territorio</a>, come quella naturale, culturale, antropologica e sociale, attraverso il linguaggio filmico del documentario. Anche con l'edizione 2024, il festival conferma la sua natura cosmopolita, presentando anteprime assolute italiane, europee e internazionali; per il secondo anno la direzione artistica è affidata a Leena Pasanen. La manifestazione si svolgerà dal 3 al 10 novembre in diverse sale indipendenti nelle province di Modena e Bologna, mantenendo la struttura di evento diffuso che consente a <em>Mente Locale </em>di portare la settima arte in posti lontani dalle rotte più tradizionalmente battute dai grandi <a href="https://arte.sky.it/news/milano-festival-documentario-visioni-mondo " target="_blank">festival cinematografici</a>.</p><h2>TRA MODENA E BOLOGNA IL FESTIVAL DIFFUSO DI CINEMA DOCUMENTARIO</h2><p>Il cuore della manifestazione è indubbiamente rappresentato dal concorso internazionale, con tredici film in gara provenienti da diverse parti del mondo. La selezione che sarà sottoposta all’attenzione della giuria getta il suo sguardo su storie e culture diverse, prestando particolare attenzione alle tematiche sociali e ambientali. Tra i film in concorso, si segnala l’anteprima assoluta di <em>Apoi</em>, documentario diretto da tre registe italiane e ambientato in un borgo abbandonato nella Calabria Grecanica. L’indagine dei paesaggi urbani e dei territori rurali anima molte pellicole in concorso, ma non mancano storie legate a lotte sociali o racconti di affermazione culturale, come quella di Ellen McIlwaine, cantante e musicista canadese pioniera nell'uso della chitarra slide, che arrivò ad accompagnare leggende della musica internazionali del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-storia-musica-woodstock " target="_blank">Jimi Hendrix</a>.</p><h2>UN VIAGGIO CINEMATOGRAFICO ALLA SCOPERTA DEI TERRITORI</h2><p>Al termine della manifestazione, la giuria composta da critici ed esperti di caratura internazionale assegnerà il premio <em>Mente Locale Visione Globale </em>del valore di 2000 euro al miglior film; previsti diversi altri premi e menzioni, come quello per il miglior uso delle immagini d'archivio e per la migliore colonna sonora. Il festival diffuso non chiude definitivamente le sue porte con la cerimonia conclusiva: a maggio infatti si terrà la terza edizione del <em>Mente Locale Young – Le scuole italiane raccontano il territorio</em>, la speciale sezione della rassegna dedicata agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, che saranno chiamati a sottoporre i propri documentari per raccontare i loro territori da una prospettiva nuova.<br /><br />[Immagine in apertura: <em>La luna sott’acqua</em> di Alessandro Negrini]</p>

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A Ferrara il nuovo spazio che omaggia il regista Antonioni

La vita turbolenta del pittore Pellizza da Volpedo

Al Museo Zeffirelli di Firenze una nuova sala immersiva celebra Maria Callas

<p>A Firenze, il <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-costumi-romeo-giulietta-zeffirelli-firenze" target="_blank">Museo Zeffirelli</a>, incaricato di preservare e promuovere l’eredità artistica e culturale del celebre regista italiano, continua a rinnovarsi nel segno delle nuove tecnologie e della digitalizzazione. A pochi mesi dall'inaugurazione <a href="https://arte.sky.it/news/sala-multimediale-museo-zeffirelli-firenze" target="_blank">della sua prima sala immersiva multimediale</a>, la Fondazione Zeffirelli presenta al pubblico un’ulteriore novità: la sala multimediale dedicata a <a href="https://arte.sky.it/news/libro-maria-callas" target="_blank">Maria Callas</a>.</p><h2>LA SALA IMMERSIVA DEDICATA A MARIA CALLAS AL MUSEO ZEFFIRELLI DI FIRENZE</h2><p>Per ricordare il suo talento, la sua voce, e il mito senza tempo a cui la Callas ha dato forma, il Museo Zeffirelli sceglie di affidarsi alla tecnologia digitale. Lo spazio sorge nella sala 2, inondando le pareti con proiezioni di foto di scena, immagini dal backstage e bozzetti realizzati da <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-costumi-danilo-donati-franco-zeffirelli-firenze" target="_blank">Franco Zeffirelli</a> nel corso della collaborazione con l'indimenticabile soprano (di cui lo scorso anno ricorreva <a href="https://arte.sky.it/news/maria-callas-programmi-tv-2-dicembre" target="_blank">il centenario della nascita</a>). La sala, realizzata in collaborazione con Alessio Bianciardi, offre allo spettatore un’immersione in quattro del lavori più significativi della carriera dell'artista: il <em>Turco</em> al Teatro alla Scala di Milano nel 1955, la <em>Traviata</em> di Dallas del 1958, la<em> Tosca</em> del 1964 al Covent Garden e la <em>Norma</em> del 1964 all'Opera di Parigi. </p><h2>IL RAPPORTO TRA MARIA CALLAS E FRANCO ZEFFIRELLI</h2><p>Nel più ampio contesto del percorso museale, il tributo alla Callas svolge un ruolo fondamentale, evidenziando l'importanza del legame personale e professionale con che la cantante intrecciò con il regista. Il giovane Zeffirelli assistette infatti all'ascesa della Callas nel panorama operistico tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta. Nel 1955, infine, ebbe finalmente l'opportunità di collaborare con lei, dirigendo <em>Il Turco</em> al <a href="https://arte.sky.it/news/torre-teatro-alla-scala-milano-mario-botta" target="_blank">Teatro alla Scala</a> di Milano, occupandosi anche delle scenografie e dei costumi. Durante la produzione di questa opera, la loro relazione divenne più solida e complice, aprendo la strada ai successivi capolavori che hanno caratterizzato la loro collaborazione. Questo periodo rappresenta un momento cruciale nella carriera di entrambi, intriso di una creatività condivisa destinata a lasciare un'impronta indelebile nel mondo dell'opera.<br /><br />[Immagine in apertura: foto Fondazione Zeffirelli]</p>

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