Frida Escobedo è la prima donna a progettare un’ala del Met di New York

<p>Per la prima volta nei 154 anni di storia del <a href="https://arte.sky.it/news/riapertura-gallerie-europee-met-new-york" target="_blank">Metropolitan Museum of Art di New York</a>, un'estensione del museo sarà progettata da un’architetta. L'incarico per la realizzazione dell'ala intitolata a Oscar L. Tang e H.M. Agnes Hsu-Tang è stato affidato alla progettista messicana <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/06/svelato-londra-il-nuovo-serpentine-pavilion-di-frida-escobedo" target="_blank">Frida Escobedo</a> (previo concorso). Il progetto prevede un incremento considerevole dello spazio espositivo del Met – quasi del 50% – per un totale di circa 11mila metri quadrati aggiuntivi; la nuova area ospiterà l’ampia collezione del XX e XXI secolo dell’istituzione newyorkese in circa 6mila metri quadrati, offrendo nel contempo risposte alle esigenze di accessibilità e sostenibilità del complesso museale e servizi aggiuntivi, come la caffetteria all'ultimo piano.</p><h2>IL PROGETTO DI FRIDA ESCOBEDO PER IL MET DI NEW YORK</h2><p>Integrandosi con il resto del museo, la nuova ala conserverà l’impronta edilizia esistente, non superando l’altezza della struttura originale del 1880 posta al centro del complesso museale e ponendosi in continuità con l'identità materica dell'edificio. "<em>Il nostro obiettivo</em>”, ha dichiarato <a href="https://arte.sky.it/news/met-new-york-ampliamento" target="_blank">Frida Escobedo</a>, fondatrice dello studio che porta il suo nome con sedi a Città del Messico e New York, “<em>è stato creare un edificio che soddisfi pienamente le esigenze e le aspirazioni del Met, intrecciando connessioni vitali tra le gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea e altre aree del Museo, esprimendo al contempo il significato speciale del Tang Wing nel contesto della città. L'ala si trova a New York, ma appartiene al mondo; riflette la natura globale di questa straordinaria collezione e trae ispirazione anche dagli esclusivi dintorni del Met.</em>" L’apertura della cosiddetta "Tang Wing", distribuita su cinque livelli, è prevista per il 2030.</p><h2>ENTRO IL 2030 UN'ALA PER L'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA AL MET</h2><p>A maggio 2024, il Met ha annunciato di aver raggiunto la cifra 550 milioni di dollari in donazioni private per la costruzione dell'addizione architettonica: un risultato che evidenzia il sostegno, sia locale sia internazionale, da parte di nuovi e storici donatori, di cui può beneficiare l'istituzione statunitense. Nello stesso tempo, tale traguardo finanziario conferma l'attrazione globale del Met ed evidenzia l’importanza strategica che i futuri spazi potranno avere per rafforzare il racconto dell’arte moderna e contemporanea all'interno del museo. Con all'attivo una serie di successi in concorsi indetti nel suo paese d'origine, Escobedo ha ottenuto il pieno riconoscimento globale a partire dal 2018, anno in cui è stata scelta come autrice dell'annuale <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/06/una-passeggiata-fotografica-nel-serpentine-pavilion-di-frida-escobedo" target="_blank">Serpentine Pavilion</a> nei Kensington Gardens di Londra. Con il studio, più di recente, è stata selezionata come co-progettista della <a href="https://arte.sky.it/news/centre-pompidou-parigi-ristrutturazione" target="_blank">ristrutturazione del Centre Pompidou</a> insieme ai colleghi di <a href="https://arte.sky.it/news/powerhouse-parramatta-sydney-2025" target="_blank">Moreau Kusunoki</a>.<br /><br />[Immagine in apertura: Exterior rendering of The Metropolitan Museum of Art’s Tang Wing (view from the south west corner)Visualization by ©Filippo Bolognese Images, courtesy of Frida Escobedo Studio]</p>

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Un nuovo hub culturale alla Reggia di Caserta

Il nuovo allestimento del Museo Schifanoia a Ferrara

Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

Un racconto fotografico alla scoperta della New York del primo Novecento

<p>Nella prima metà del Novecento, <a href="https://arte.sky.it/news/berenice-abbott-mostra-met-new-york" target="_blank">New York</a> era una città molto diversa da quella che siamo abituati a vedere oggi: c’erano già le strade trafficate e un panorama pullulante di grattacieli, ma il ritmo della vita quotidiana scorreva meno freneticamente, come viene ben documentato dal libro <em>New York. Born back into the past</em>, pubblicato dalla casa editrice <a href="https://arte.sky.it/news/big-book-of-architecture-libro-24-ore-cultura " target="_blank">24 ORE Cultura</a> in una nuova edizione riveduta e corretta (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina). </p><p>Partendo da un album di foto scattate da un autore anonimo, acquistato da Stefano e Silvia Lucchini, due collezionisti affascinati dagli scatti d'epoca, il volume propone un accattivante viaggio fotografico attraverso la New York della prima metà del XX secolo, dalla punta meridionale dell’isola di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-architettura-perduta-new-york" target="_blank">Manhattan </a>fino alle grandi <em>avenue</em> che costeggiano Central Park.</p><h2>UN TUFFO NELLA NEW YORK DEL PASSATO</h2><p>Nato dalla decisione dei due collezionisti di condividere con il pubblico questo antico e speciale album di foto, il libro accompagna i lettori lungo le strade di una "<a href="https://arte.sky.it/foto/foto-new-york-lockdown" target="_blank">Grande Mela</a>" ormai distante nel tempo, evidenziando allo stesso modo i tratti distintivi che ancora oggi sopravvivono, come la capacità di accogliere la modernità in tutte le sue forme. </p><p>Le immagini raccolte nel libro mostrano scorci di vita quotidiana, automobili vintage lungo le strade, passanti in abiti militari o eleganti cappotti: una carrellata di fotografie che offrono uno sguardo inedito su una città in perenne trasformazione. La nuova edizione di <em>New York. Born back into the past </em>arricchisce il proprio racconto per immagini con i testi redatti da <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-fotografia-gabriele-basilico-roma" target="_blank">Giovanna Calvenzi</a> e Geminello Alvi, che analizzano il linguaggio visivo degli scatti raccolti e ne approfondiscono il contesto storico, ricollegandolo alla tradizione fotografica newyorkese del primo Novecento.</p><h2>IMMAGINI E TESTI CRITICI NELLA NUOVA EDIZIONE DEL LIBRO</h2><p>Grazie all’accurata opera di restyling, il libro assume oggi una forma più vicina a quella originariamente immaginata da Stefano e Silvia Lucchini. Il riuscito connubio di immagini d’epoca e testi critici permette al lettore di immergersi nella storia della fotografia americana, comprendendone l'evoluzione e apprezzando l'originalità dello sguardo dell'anonimo autore degli scatti. Il libro diventa così un'occasione per guardare al passato con maggiore consapevolezza e partecipazione, cogliendo il valore storico e artistico di queste immagini uniche e confermando come New York sia “<em>una città da guardare non solo con gli occhi ma con il cuore</em>”, come evidenziato dai due collezionisti nella prefazione dell’opera.</p>

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Un racconto fotografico alla scoperta della New York del primo Novecento | Sky Arte

Una “antibiografia” di Leonardo da Vinci

Il libro della giungla: il grande classico in una nuova versione illustrata