A Firenze il festival dedicato al Medio Oriente compie 15 anni

Apre una finestra sulla cultura e sull'attualità del Medio Oriente <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/04/middle-east-now-firenze-indaga-il-medio-oriente-contemporaneo" target="_blank">Middle East Now!</a>, la kermesse che porta lo spettatore alla scoperta dell’arte, della letteratura, del teatro, del cibo e del cinema di Afghanistan, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi, Giordania, Iran, Iraq, Kurdistan, Libano, Marocco, Palestina, Siria, Sudan, Tunisia, Turchia e Yemen. La XV edizione torna, tra il Cinema La Compagnia, il Cinema Astra e tanti altri luoghi di Firenze, dal 15 al 20 ottobre. Sono 34 i titoli in programma, di cui 15 cortometraggi, 12 anteprime italiane, 5 anteprime europee e internazionali.<h2>IL FESTIVAL “MIDDLE EAST NOW!” A FIRENZE</h2>Il tema scelto per quest’anno è Ecologies of resistance, una declinazione che accende i riflettori sulle intersezioni tra la crisi climatica e le guerre. Si tratta infatti di due ambiti profondamente legati tra loro, entrambi accomunati dalla resistenza, che vede gli individui uniti in una lotta contro le forze che portano alla devastazione, che sia umana o naturale. Nel <a href="https://middleastnow.it/" target="_blank">programma</a> troviamo il focus Palestina Ground Zero – un progetto collettivo avviato dal famoso regista palestinese Rashid Masharawi, composto da ventidue episodi ideati, scritti e diretti da altrettanti giovani autori palestinesi, chiamati a trovare uno sguardo sull’orrore della guerra – e Cronache Libanesi, una collezione di pellicole che documentano la fragilità e la precarietà della situazione socio-politica in Libano.<h2>FILM E CULTURA DAL MEDIO ORIENTE</h2>La kermesse si apre il 15 ottobre al Cinema La Compagnia con Poems in Consumption, la performance del musicista e compositore libanese-americano Hamed Sinno; a seguire, è la volta della proiezione di Diaries from Lebanon di Myriam El Hajj, che ripercorre i tre destini incrociati di tre protagonisti, ognuno di una generazione diversa ma tutti animati dallo stesso profondo desiderio di cambiare un paese malato. E ancora, The Woodland di Firas Al-Taybeh (il 16 ottobre), ambientato nella natura selvaggia della Giordania, racconta di due fratelli che si riuniscono dopo una lunga separazione, mentre il corto d’animazione sperimentale In Between del saudita Ethar Baamer (il 17 ottobre) segue una giovane donna che, sopraffatta dalle aspettative della società, fatica a trovare la sua vera identità. In The burdened di Amr Gamal, una coppia di genitori fa di tutto per offrire una vita normale e un'istruzione ai loro tre figli piccoli. In anteprima italiana, va in scena No key di Walid Messnaoui (il 18 ottobre), che racconta le vicende del giovane ladro Amine, alla disperata ricerca di una via d'uscita dalla sua cupa esistenza a Casablanca, in Marocco. Ambientato in Siria, il corto Our Feminine Wars di Zaina Erhaim (il 19 ottobre) si sofferma sulle battaglie “parallele” che le donne combattono quotidianamente per i loro diritti, anche durante la guerra.<h2>LA MOSTRA AL RIFUGIO DIGITALE DI FIRENZE</h2>Tra gli eventi speciali di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/04/middle-east-now-firenze-indaga-il-medio-oriente-contemporaneo">Middle East Now!</a> rientra progetto espositivo Air, river, sea soil. A history of an exploited land, visitabile dal 17 ottobre al 3 novembre a <a href="https://arte.sky.it/news/archea-firenze-galleria-arte-rifugio-antiaereo" target="_blank">Rifugio Digitale</a>. A cura di Roï Saade, è una mostra che riunisce le voci delle persone che vivono o hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze dell’espropriazione delle terre, degli spostamenti forzati delle popolazioni e del dominio coloniale tra Medio Oriente e Nord Africa. Il viaggio prende il via dalla Tunisia nord-occidentale, dove Zied Ben Romdhane con Lost in Moments documenta le condizioni di vita degli abitanti dei villaggi che lottano per l'acqua potabile. Ad ovest di Alessandria d’Egitto, Moon Dust di Mohamed Mahdy testimonia gli effetti dell'inquinamento atmosferico generato da una fabbrica di cemento, mentre spostandosi tra tre villaggi palestinesi rasi al suolo, Razan Alsalah propone un crudo resoconto del rapporto tra esilio e colonialismo. Il pellegrinaggio prosegue poi in Giordania e in Libano, per concludersi infine in Iraq, sempre guidato dalle esperienze e dalle storie dei locali. [Immagine in apertura: Still dal film The Burdened]

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La fotografia di architettura di Massimo Listri di scena a Firenze

Nato nel 1953, il fotografo fiorentino <a href="https://arte.sky.it/foto/reggia-caserta-libro-treccani-foto-massimo-listri" target="_blank">Massimo Listri </a>si distingue per il suo sguardo attento sugli ambienti: la sua capacità di tradurre gli interni e i paesaggi architettonici in vere e proprie opere d’arte, infatti, lo ha portato ad affermarsi rapidamente nel settore, vedendo i propri scatti pubblicati in alcune delle più importanti testate di design e architettura. Fino al 14 novembre, le sue immagini si trovano in mostra alla <a href="https://arte.sky.it/news/bando-manifattura-tabacchi-firenze-residenze" target="_blank">Manifattura Tabacchi</a>, quartier generale della creatività contemporanea fiorentina nato dalla trasformazione della storica fabbrica di sigari.<h2>L’ARCHITETTURA NEGLI SCATTI DI MASSIMO LISTRI</h2>Gli spazi un tempo industriali della Manifattura Tabacchi si rivelano essere la cornice perfetta per i diciannove scatti che compongono la retrospettiva Massimo Listri. Fotografie. Infatti, “con i suoi grandi spazi razionalisti, minimali ma imponenti”, spiega lo stesso artista, “Manifattura Tabacchi rappresenta per me l’essenza dello spazio vuoto, che ho voluto catturare nei miei scatti. Ed è proprio in questo luogo che le mie opere trovano una loro perfetta collocazione”. Quelli esposti in mostra sono tutti lavori di grande formato (il più imponente di quasi tre metri), tutti immersi in un’atmosfera sospesa, dominata da un’immobilità e un silenzio quasi sacrali. Tra questi spiccano le fotografie che immortalano luoghi di massima rilevanza storica come la <a href="https://arte.sky.it/news/reggia-versailles-google-tour-virtuale" target="_blank">Reggia di Versailles</a>, la <a href="https://arte.sky.it/news/gran-galleria-reggia-caserta" target="_blank">Reggia di Caserta</a>, la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/11/biblioteca-apostolica-vaticana-intellingenza-artificiale-cyber-attacchi" target="_blank">Biblioteca Apostolica Vaticana</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-13-dicembre-ermitage-san-pietroburgo" target="_blank">The State Hermitage Museum di San Pietroburgo</a> e il <a href="https://arte.sky.it/news/museo-fabbrica-palazzo-reale-napoli" target="_blank">Palazzo Reale di Napoli</a>.<h2>LA MOSTRA ALLA MANIFATTURA TABACCHI DI FIRENZE</h2>In mostra troviamo anche due immagini – apparse sul cinquantesimo numero del magazine Firenze made in Tuscany – che catturano gli interni di Manifattura Tabacchi, fotografati da Massimo Listri prima della ristrutturazione, nel 2019. Queste due opere, in particolare, “saranno acquisite da Manifattura Tabacchi”, anticipa Michelangelo Giombini, Head of Product Development &amp; CEO dello spazio espositivo, “per conservare la memoria degli spazi interessati dal processo di rigenerazione in corso attraverso lo sguardo di un indiscusso maestro della fotografia” .[Immagine in apertura: Palazzo Reale di Napoli. Ph. Massimo Listri]

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