A Modena i grandi artisti si interrogano sull'amore

L’identità, i sentimenti, i simboli e la ricca iconografia artistica a essi associata nel corso dei secoli è il tema centrale di Psiche allo specchio. Omnia vincit amor, la mostra allestita presso la Galleria BPER Banca di Modena. L’inaugurazione è prevista per domani, venerdì 13 settembre, in corrispondenza con l’avvio della 24esima edizione del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/09/parlare-filosofia-oggi-festival-modena-carpi-sassuolo" target="_blank">Festival Filosofia</a>, che animerà le strade di Modena, Carpi e Sassuolo fino al 15 settembre, e che quest’anno approfondirà proprio il tema di "psiche", in tutte le sue accezioni. La rassegna modenese si propone di esplorare questo concetto attraverso una serie di opere d'arte che, spaziando dal XVI al XX secolo, costituiscono le tappe di un viaggio attraverso le emozioni umane, partendo da miti e simboli per riflettere sulla natura dei sentimenti.<h2>AMORE E PSICHE NELL’ARTE, DA GUIDO RENI AI CONTEMPORANEI</h2>Punto di partenza del percorso di visita è uno specchio unico al mondo, la Psyché Impero proveniente dalla <a href="https://arte.sky.it/news/promenade-renoir-mostra-fondazione-magnani-rocca" target="_blank">Fondazione Magnani Rocca</a>: questo specchio, risalente al XIX secolo, fu il primo a restituire l’immagine completa della figura umana posta di fronte, segnando un punto di svolta nella storia dell’immagine e dell’identità di sé. L'esposizione, curata da Daniela Ferrari, presenta una ricca selezione di dipinti provenienti dalla raccolta dell’istituto titolare della galleria, nonché opere concesse in prestito da prestigiose collezioni private. Il percorso espositivo si snoda attraverso esempi illustri dell’arte moderna a opera di artisti del calibro di Francesco Albani e Jean Boulanger, fino alle acqueforti di Max Klinger e agli oli su tela dell’impressionista italiano <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/mostra-federico-zandomeneghi-palazzo-zabarella-padova " target="_blank">Federico Zandomeneghi</a>. Questi dipinti sono poi messi a confronto con opere di artisti contemporanei, tra cui <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-omar-galliani-palazzo-reale-milano" target="_blank">Omar Galliani</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/spazio-indipendente-disegno-bergamo " target="_blank">Andrea Mastrovito</a>, per tracciare un quadro completo dei temi indagati, che culmina simbolicamente con il capolavoro di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-bellezza-rubens-reni-magritte-domodossola" target="_blank">Guido Reni</a>, Amore dormiente, perfetta sintesi del ricco apparato simbolico tradizionalmente abbinato all’eros e alla psiche umana.<h2>LA MOSTRA E IL "FESTIVAL FILOSOFIA" DI MODENA</h2>Giocando con i molteplici significati dei simboli dell'iconografia classica e moderna, la mostra Psiche allo specchio. Omnia vincit amor propone ai visitatori, fino al 9 febbraio del prossimo anno, un’indagine attraverso epoche, movimenti e linguaggi della storia dell'arte, offrendo loro una preziosa chiave di interpretazione dei grandi temi rappresentati dalle opere esposte. Il progetto prende il via in sintonia con le grandi tematiche esplorate parallelamente dal noto festival di filosofia organizzato nella città emiliana, promuovendo in tal modo una ricerca multidisciplinare sulle complesse dinamiche emotive e psicologiche che muovono l’essere umano.[Immagine in apertura: Guido Reni, Amore dormiente, 1620 ca., olio su tela, 105 × 136 cm, Collezione BPER Banca, Modena]

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

L’utopia a stelle e strisce di David Byrne

Dall’album al cinema, passando per Broadway: è questo l’inedito percorso di uno dei prodotti culturali più innovativi degli ultimi anni, ossia American Utopia, opera del musicista e cantautore David Byrne. Proprio partendo dal palcoscenico dello spettacolo andato in scena a New York prende le mosse David Byrne's American Utopia, in onda venerdì 13 settembre su Sky Arte. Un film-concerto che cattura l’incredibile energia dello show scritto, diretto e interpretato dall’ex frontman dei <a href="https://arte.sky.it/news/poster-band-sistema-solare">Talking Heads</a>.Diretto nel 2020 a <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-spike-lee-brooklyn-museum">Spike Lee</a>, il film ripropone fedelmente l’incredibile performance di Bryne sul palcoscenico, accompagnato da undici musicisti internazionali. La sapiente regia di Lee aggiunge dinamismo e profondità alla scenografia minimalista, dando vita a un'esperienza audiovisiva unica nel suo genere. A risaltare sono i testi impegnati di Byrne, da sempre attivo sostenitore delle lotte contro il cambiamento climatico e per la giustizia sociale.Dal film emerge così un chiaro messaggio di unità e speranza, attraverso cui il musicista statunitense invita gli spettatori a valorizzare ogni differenza socioculturale, mettendo da parte le divergenze e ripudiando ogni forma di violenza.Con la sua riuscita unione di musica, performance teatrale e grande regia cinematografica, David Byrne's American Utopia rappresenta un manifesto culturale capace di ispirare riflessioni profonde sulla società dei nostri giorni.

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