A Trento l'arte contemporanea incontra l'universo dei minerali

Anche le pietre, le rocce e i minerali possono raccontare una storia: quella delle montagne, dei deserti e degli oceani di cui sono parte. Al <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-farfalle-muse-trento" target="_blank">MUSE – Museo delle Scienze di Trento</a> quattro artiste – <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/07/chiara-camoni-e-bettina-buck-in-dialogo-a-firenze" target="_blank">Chiara Camoni</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/04/mostra-collettiva-triennale-milano" target="_blank">Yto Barrada</a>, Liv Bugge e <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-2-giugno-the-square" target="_blank">Ana Vaz</a> – indagano il mondo minerale con le proprie pratiche creative, offrendo all’osservatore uno sguardo inedito su rocce e fossili. Fino al 25 agosto, la retrospettiva Ecologie minerali, a cura di Alice Labor, mette in dialogo le collezioni geologiche del museo – costituite da oltre 20mila campioni raccolti dal 1770 a oggi e solitamente non visitabili al pubblico – con i linguaggi più sperimentali dell’arte contemporanea.<h2>LA MOSTRA SUI MINERALI AL MUSEO DELLE SCIENZE DI TRENTO</h2>“Pensare geologicamente significa tenere negli occhi della mente non solo ciò che è visibile in superficie ma anche quanto è presente nel sottosuolo, ciò che è stato e ciò che sarà”, scrive la geologa Marcia Bjornerud nel libro Il tempo della Terra. Ed è proprio questo che le artiste riescono a fare, attraverso un progetto espositivo suddiviso in quattro sezioni che, grazie a racconti visuali e orali, testi di approfondimento, film e reperti scientifici, mette in luce le profonde connessioni che legano l’uomo alla materia, alle sostanze organiche e inorganiche. Fulcro del percorso è Convivium, l’installazione site specific di Chiara Camoni e del Centro di Sperimentazione. Realizzata in ottone, stampe vegetali su seta, ceramiche e rocce tratte dalle collezioni geologiche del museo, l’opera vuole essere uno spazio di condivisione in cui i minerali vengono esposti e raccontati in una prospettiva decoloniale. Parallelamente, i video di Liv Bugge, Ana Vaz e Yto Barrada ampliano la comprensione delle dinamiche economiche, storiche, politiche e culturali che hanno plasmato le relazioni umane con la materia geologica.<h2>UNA RIFLESSIONE SULLA CRISI ECOLOGICA CONTEMPORANEA</h2>Quel che ne risulta è una narrazione ancestrale, che mette l’osservatore al cospetto di un tempo lento e senza fine che non è quello umano, ma quello minerale. Allo stesso tempo, una nuova “ecologia delle relazioni” prende forma, mettendo in connessione l’organico e il minerale e lasciando emergere tutta la complessità dei legami di interdipendenza di cui siamo parte. La mostra, infatti, “si addentra nelle stratificazioni geologiche attraverso ricerche artistiche e scientifiche”, spiega Alice Labor, “per ridefinire narrazioni e relazioni di coesistenza di fronte alle crisi ecologiche del nostro tempo, ribaltando le nostre prospettive sulla materia inorganica e riconoscendo le interconnessioni che ci costituiscono. Comprendere il tempo delle rocce, delle montagne, dei deserti e degli oceani significa cambiare scala di misura: abbandonare il tempo umano per entrare in quello della Terra”.[Immagine in apertura: Muse, Agora, Ecologie Minerali. Foto Michele Purin]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Al via il festival di fotografia Cortona on the Move

Tutto pronto a Cortona, in Toscana, per l’attesissimo <a href="https://arte.sky.it/news/cortona-move-festival-2023" target="_blank">Cortona On The Move</a>: il festival internazionale di fotografia torna per la sua 14esima edizione, dall’11 luglio al 3 novembre. In cartellone ben ventidue mostre – di cui quattro collettive e diciotto individuali – unite da un fil rouge sempre più attuale: il corpo, in tutte le sue forme e accezioni. Il tema scelto quest’anno dal direttore artistico <a href="https://arte.sky.it/news/premio-fotografia-cortona-on-the-move" target="_blank">Paolo Woods </a>(affiancato in quest'occasione dal collettivo Kublaiklan, nato e cresciuto all'interno della kermesse), infatti, è <a href="https://arte.sky.it/news/cortona-on-the-move-festival-fotografia-2024" target="_blank">Body of Evidence</a>. “La riuscita di un evento culturale così internazionale, tra i principali dedicati alla fotografia non solo in Italia ma in Europa”, ha commentato Veronica Nicolardi, direttrice del festival, “è un risultato per tutto il sistema culturale, toscano innanzitutto ma anche nazionale. Fare sinergia, unire le forze e condividere idee e progetti è il solo modo per dare all’arte e alla cultura linfa per continuare a crescere, ispirare, far riflettere e creare”.<h2>TUTTO PRONTO PER IL FESTIVAL DI FOTOGRAFIA DI CORTONA</h2>Il corpo della donna come spazio politico è protagonista indiscusso, a partire dal tema sempre più urgente dell’aborto, indagato dalla personale The Last Safe Abortion di Carmen Winant, fino alla delicata questione della libertà sessuale femminile in Medioriente, affrontata da Sexual Fantasies di Myriam Boulos. Insieme a queste anteprime nazionali, troviamo anche Restraint and Desire della coppia di fotografi Eva Lipman e Ken Graves (scomparso nel 2016), e la retrospettiva American Mirror di Philip Montgomery, che smaschera con audacia le fratture interne della società americana. Un progetto tutto italiano, nato grazie alla collaborazione con Autolinee Toscane (che dal 2021 <a href="https://arte.sky.it/news/autobus-toscana-progetto-arte" target="_blank">sostiene e produce progetti fotografici in partnership con il festival</a>), è They Don’t Look Like Me di Niccolò Rastrelli, che indaga il fenomeno dei cosplayer. Infine non mancano le collettive, come The Body as a Canvas, curata da Lars Lindemann e Paolo Woods il quale, insieme a Irene Opezzo, cura anche la mostra This Is the End.<h2>L’INAUGURAZIONE DI "CORTONA ON THE MOVE" 2024</h2>Nei giorni dell'inaugurazione – da giovedì 11 a domenica 14 luglio – il borgo toscano si anima grazie alla presenza dei più grandi esperti nazionali e internazionali del mondo della fotografia, che saranno coinvolti in un ricco programma di eventi, presentazioni, visite guidate con gli autori e workshop. Tra questi, spicca il talk The Woman’s Body, una tavola rotonda (alle 17:00 al Teatro Signorelli) con le fotografe Bénédicte Kurzen, Martina Bacigalup, Rehab Eldalil e Myriam Boulos. Infine, nel cortile di Palazzo Casali troviamo Father and Son, la personale di Valery Poshtarov, <a href="https://arte.sky.it/news/open-call-fotografia-cortona-on-the-move-2024" target="_blank">vincitore della scorsa edizione</a> dell’open call di<a href="https://arte.sky.it/news/premio-fotografia-cortona-on-the-move" target="_blank"> COTM Award </a>in collaborazione con la piattaforma <a href="https://arte.sky.it/news/festival-fotografia-monopoli-open-call" target="_blank">LensCulture</a>. Il vincitore di quest’anno, che esporrà il proprio progetto nel 2025, sarà proclamato il 13 luglio alle 18:00 al Teatro Signorelli. Il programma completo è consultabile <a href="https://www.cortonaonthemove.com/opening/" target="_blank">online</a>.[Immagine in apertura: dalla serie Restraint and Desire © Ken Graves &amp; Eva Lipman]

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