Alla Fondation Beyeler debutta una mostra che muta nel tempo

La prestigiosa <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-25-anni-fondation-beyeler-basilea" target="_blank">Fondation Beyeler</a> di Basilea, in collaborazione con la <a href="https://arte.sky.it/news/luma-arles-2024" target="_blank">Fondazione LUMA</a>, dal 19 maggio apre le porte a un'esperienza espositiva senza precedenti dedicata all'arte contemporanea sperimentale. Lo fa con uno dei progetti più ambiziosi e innovativi dei suoi oltre 25 anni di storia. Curata da un team d’eccellenza, composto da Sam Keller, Mouna Mekouar, Isabela Mora, <a href="https://arte.sky.it/news/libro-arte-hans-ulrich-obrist" target="_blank">Hans Ulrich Obrist</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/biennale-venezia-cecilia-alemani-mostra" target="_blank">Precious Okoyomon</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/installazione-prado-parreno-goya-madrid" target="_blank">Philippe Parreno</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/festival-land-art-deserto-alula-arabia-saudita" target="_blank">Tino Sehgal</a>, la mostra Dance with Daemon è stata infatti concepita come un “organismo vivente”, che cambia, si evolve e si tramuta nel corso del tempo tra interni ed esterni della sede svizzera.<h2>LA PRIMA MOSTRA SPERIMENTALE DELLA FONDATION BEYELER</h2>Artiste, poeti, architetti, designer, musicisti, compositori, filosofi e ricercatori: sono svariate le figure creative che hanno preso parte all’operazione , con la massima libertà di agire e trasformare gli spazi della <a href="https://arte.sky.it/news/fondation-beyeler-ampliamento-peter-zumthor-basilea" target="_blank">Fondation Beyeler</a>: dalle sale ai giardini, fino alle terrazze e alla biglietteria. Di conseguenza, quella visitabile fino all'11 agosto prossimo è una mostra che si estende a macchia d’olio anche in ambienti non convenzionali, e che offre diverse esperienze a seconda dell’orario della visita. Sono state infatti annunciati eventi sociali, performance, concerti e letture di poesie organizzati in diversi momenti della giornata.<h2>OLTRE 30 ARTISTI PER UNA MOSTRA CHE MUTA COME UN “ORGANISMO VIVENTE”</h2>Sono oltre 30 gli artisti coinvolti, provenienti da tutto il mondo. Tra questi spiccano Anne Boyer, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/04/nellarte-di-ian-cheng-intelligenza-umana-e-artificiale-si-incontrano" target="_blank">Ian Cheng</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/luoghi-arte-outdoor-primavera" target="_blank">Dominique Gonzalez-Foerster</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/carsten-holler-scivolo-danish-architecture-centre" target="_blank">Carsten Höller</a> con Adam Haar e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-pierre-huyghe-venezia" target="_blank">Pierre Huyghe</a>, solo per citarne alcuni. Il progetto affronta con entusiasmo “le difficoltà e incertezze implicite nel coinvolgimento di un gruppo composito di artiste e artisti, ma anche il fatto che questa aggregazione è parte integrante del processo creativo”, spiegano Philippe Parreno e Precious Okoyomon. Il risultato è “una proposta dinamica più che statica, un progetto ontologico che si evolve e riflette la complessità e molteplicità insite nell’incontro di voci artistiche differenti sotto uno stesso tetto”, concludono gli artisti-curatori.[Immagine in apertura: Philippe Parreno, Membrane, 2023, Cybernetic structure with sensorimotor capabilities and generative language processing. Courtesy of the artist © Philippe Parreno]

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Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Un dipinto di Bob Dylan potrebbe essere battuto all’asta per 100mila dollari

Tutti conoscono <a href="https://arte.sky.it/news/libro-bob-dylan-alessandro-carrera">Bob Dylan</a> per le sue canzoni, veri e propri capolavori del cantautorato internazionale che hanno fatto la storia della musica. Meno nota al vasto pubblico è la sua passione per le arti visive, coltivata parallelamente e "supportata" da riconoscimenti e progetti espositivi in tutto il mondo. A cavallo tra il 2022 e il 2023, per esempio, il MAXXI di Roma ha ospitato <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/bob-dylan-maxxi-roma">Bob Dylan. Retrospectrum</a>, la prima <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-maxxi-roma-bob-dylan">monografica europea</a>focalizzata sulla sua produzione come pittore e scultore. Sono considerate estremamente rare le opere giovanili dell'autore: proprio per questo c'è interesse attorno alla notizia dell'asta in cui <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/09/asta-bonnie-clyde-boston">RR Auction</a>propone in vendita un suo dipinto, eseguito negli anni di Woodstock.<h2>ALL’ASTA UN DIPINTO “PERDUTO” DI BOB DYLAN</h2>Eseguito intorno al 1968 e recentemente riscoperto dopo oltre 50 anni, il quadro in questione era stato donato dallo stesso Bob Dylan alla giovane Sandy LePanto, una "mistica" che al tempo risiedeva nella città conosciuta per il festival musicale, in cambio di una lettura dell’oroscopo. "Sandy non era solo una delle donne più belle di Woodstock in un'epoca in cui ce n'erano molte; era una mistica, leggeva le stelle”, ha spiegato la scrittrice Anne Margaret Daniel (coinvolta nella stesura del recente volume Bob Dylan: Mixing up the Medicine), evidenziando il ricorso alla pratica del baratto tra i membri della comunità artistica di Woodstock.<h2>SULLA TELA C'È ANCHE UN AUTORITRATTO DI BOB DYLAN?</h2>Untitled painting, così si intitola l'opera,è una composizione astratta contraddistinta da colori sgargianti. Al centro si riconosce la forma di un toro e l'intera tela risulta disseminata di simboli, inclusa la sagoma stilizzata di un uomo. Di colore rosso, si può identificare nella parte superiore del dipinto e, secondo la stessa Daniel, potrebbe essere un autoritratto del cantante. Sul retro, il quadro presenta la firma dell’autore, decorata da alcune note musicali. La stima del dipinto – che resta all’asta fino al 24 maggio – si basa sulla recente vendita di un’altra opera risalente al 1960, molto simile a questa e raffigurante un nudo femminile, a sua volta battuta per 100mila dollari. In quel caso, però, il dipinto non presentava alcuna firma.[Immagine in apertura: Untitled painting (c. 1968) by Bob Dylan. Photo: RR Auction]

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