Gli autoritratti inediti di Cindy Sherman a New York

Tra le figure più prominenti della fotografia contemporanea, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-stoccarda-staatsgalerie-cindy-sherman" target="_blank">Cindy Sherman</a> indaga il concetto della rappresentazione dell’identità e del corpo femminile nei diversi mezzi di comunicazione (dalla cinematografia alla televisione fino ai social media). In oltre quarant'anni di carriera ha dato vita a immagini disturbanti, che mettono in mostra una fisicità frammentata e a tratti mostruosa, in cui realtà e finzione si fondono. E lo ha fatto soprattutto attraverso gli <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-arazzi-cindy-sherman-los-angeles" target="_blank">autoritratti</a>. Una nuova serie di scatti è protagonista di una mostra alla <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/02/mostra-piero-manzoni-hauser-wirth-los-angeles" target="_blank">Hauser & Wirth </a>di New York.<h2>30 AUTORITRATTI DI CINDY SHERMAN</h2> Visitabile fino al 16 marzo, la retrospettiva Cindy Sherman riunisce circa trenta lavori inediti dell’artista, appartenenti al suo corpus più recente. In questi autoritratti, Sherman ritrae il suo volto deformato, effetto ottenuto attraverso un assemblaggio di diversi elementi: incorporando anche metodi più tradizionali di "trasformazione" dell’immagine personale (come ad esempio trucco, parrucche e costumi), Sherman realizza dei collage fotografando sezioni isolate del suo viso. Tagliando e incollando occhi, naso, labbra, pelle, capelli e orecchie, l’artista manipola il proprio volto per dare vita ad altri visi di soggetti distinti e a sé stanti. “Quando scatto, cerco di arrivare al punto in cui non riconosco più me stessa”, spiega l’artista.<h2>LA “FRAMMENTAZIONE DEL SÉ" NEGLI SCATTI DI CINDY SHERMAN</h2> Come in un surreale "freak show", Cindy Sherman mette in scena uno spettacolo tanto inquietante quanto attraente, rompendo il binomio fotografico soggetto-oggetto. Il fondale è stato rimosso e sostituito con uno sfondo piatto, ricordando i ritratti fotografici più classici. Infine, sebbene il bianco e nero sia predominate, attraverso la tecnica del “collaging digitale”, l’artista include anche inserti a colori. Così nascono dei visi completamente nuovi, manipolati digitalmente per enfatizzare la stratificazione della pelle e, simbolicamente, la frammentazione del sé nella società contemporanea. In tal modo, l'artista esplora la propria identità e ne rivendica la proprietà.
[Immagine in apertura: Cindy Sherman, Untitled #649, 2023 © Cindy Sherman. Courtesy of the artist and Hauser & Wirth]

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John Lennon, Muhammad Ali e Amy Winehouse raccontati in dieci foto

Torna con tre nuove puntate Dieci Fotografie, la serie di documentari dedicata a personaggi influenti e agli scatti che più li rappresentano. Celebri o inedite che siano, queste foto scandiscono il racconto della vita personale e professionale di alcune celebrità, lasciando emergere un ritratto nuovo e appassionante di figure che crediamo di conoscere bene. Gli episodi in onda martedì 6 febbraio su Sky Arte, accompagnano gli spettatori alla scoperta di Muhammad Ali, John Lennon e Amy Winehouse. La prima puntata, alle ore 21:15, è dedicata al più grande pugile di tutti i tempi: Muhammad Ali. Dalla fotografia del piccolo Cassius Clay – suo nome di nascita prima della conversione all’Islam –, fino all’immagine di Ali ormai anziano, piegato dal morbo di Parkinson ma sempre animato da uno sguardo indomito, il documentario delinea il ritratto di uno sportivo che con il suo impegno politico e la sua tenacia, dentro e fuori dal ring, ha fatto discutere e appassionare il mondo intero. L’episodio in onda alle ore 22:15 racconta la straordinaria parabola di John Lennon. Le dieci foto scelte mostrano il costante tentativo dell’artista di vivere secondo i suoi principi, ma anche il difficile rapporto con la celebrità e la storia d’amore con Yoko Ono. La narrazione si apre con una foto di John bambino con la madre Julia, a Liverpool, passando poi a illustrare il successo conquistato con i Beatles, il suo noto attivismo pacifista, fino al suo tragico omicidio avvenuto a New York, nel 1980. A chiudere l’appuntamento, alle ore 23:15, è il documentario su Amy Winehouse. Talentuosa, curiosa e insicura fin da bambina, come ricordano i suoi genitori e amici, Winehouse si afferma giovanissima come cantante. Le prime fotografie, che la ritraggono sorridente e spensierata, creano un drammatico contrasto con le immagini finali, dalle quali emerge una donna ormai famosa in tutto il mondo ma che, assediata dai suoi demoni, va incontro a un tragico destino a soli 27 anni.

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