I capolavori scultorei della Collezione Torlonia volano al Louvre

<p>Per la prima volta in assoluto <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-milano-marmi-torlonia" target="_blank">i marmi della Collezione Torlonia</a>, la più grande raccolta privata di sculture antiche preservata fino ai giorni nostri, varcano i confini italiani per approdare al <a href="https://arte.sky.it/news/louvre-programmi-tv-21-gennaio" target="_blank">Museo del Louvre</a> di Parigi. </p><p>Fino all’11 novembre, i capolavori scultorei della collezione romana dialogano armoniosamente con le opere custodite dall’istituzione francese, creando un racconto che esplora l'origine dei musei, la nascita della disciplina archeologica e il gusto per l'antico, elemento fondante della cultura occidentale.</p><h2>I MARMI DELLA COLLEZIONE TORLONIA IN MOSTRA AL LOUVRE</h2><p>Invitando i visitatori ad ammirare i gioielli dell’arte romana, <em>Capolavori della collezione Torlonia</em> accende i riflettori sulla storia del passato, in particolare quella dell’Europa dell’Illuminismo e dell’Ottocento, che vede nascere alcune delle collezioni e dei musei più straordinari al mondo. Ed era proprio con questi che il Museo Torlonia – istituito a Roma da Alessandro Torlonia nel 1876 e chiuso a metà del Novecento – puntava a competere. </p><p>A cura di Cécile Giroire, direttrice del dipartimento delle Antichità greche, etrusche e romane del Louvre, il percorso espositivo si snoda simbolicamente negli appartamenti di Anna d’Austria appena restaurati, sede delle collezioni permanenti di sculture antiche fin dalla nascita del Museo del Louvre nel Settecento.</p><h2>LA MOSTRA DEDICATA AI MARMI DELLA COLLEZIONE TORLONIA</h2><p>Ritratti, sculture funerarie, copie di celebri originali greci, opere ispirate ai modelli greci dell’età arcaica e classica: sezione dopo sezione, la retrospettiva fa luce sui generi emblematici della scultura romana, nonché sull’eterogeneità dei suoi temi e delle sue formule stilistiche. Nel corso della visita non possono fare a meno di emergere rimandi iconografici e allegorie che rivelano un repertorio comune tra le due raccolte "sorelle", quella parigina e quella romana. Tra i marmi di eccelsa fattura in mostra, uno spicca sugli altri: il <em>Caprone</em> restaurato da <a href="https://arte.sky.it/news/documentario-bernini-borromini-premio-moige" target="_blank">Gian Lorenzo Bernini</a>, considerato uno dei più grandi capolavori di epoca romana già dal Settecento, e vero fiore all'occhiello della Collezione Torlonia.</p><p>[Immagine in apertura: installation view <em>Capolavori della Collezione Torlonia</em>, Louvre. Copyright Fondazione Torlonia Photo Agostino Osio]</p>

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Ancora arte contemporanea nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

<p>A partire dal 2018, grazie al progetto <a href="https://arte.sky.it/news/arteparco-2023-accademia-aracne-totemi"><em>ARTEPARCO</em></a> sta prendendo forma un museo a cielo aperto nel<a href="https://arte.sky.it/news/arteparco-accademia-aracne-yarn-bombing"> Parco Nazionale di Lazio, Abruzzo e Molise.</a> L'iniziativa, anno dopo anno, si arricchisce con una nuova installazione site-specific concepita da un diverso artista e inserita nella natura delle montagne abruzzesi. Un circuito espositivo fruibile partendo da Pescasseroli, attraversando i sentieri C1 e C2.</p><h2>MEGX FIRMA LA NUOVA SCULTURA DI ARTEPARCO</h2><p>Dopo il "cuore" in legno di betulla firmato dal designer <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/09/parco-nazionale-abruzzo-lazio-molise-installazione-marcantonio">Marcantonio</a>, le cornici immerse nel verde di<a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/07/installazione-matteo-fato-arteparco"> Matteo Fato</a>, la gigantesca mano intagliata nel legno da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/arteparco-alessandro-pavone-installazione">Alessandro Pavone</a>, il "corno" che sembra appartenere ad un magico animale, realizzato in ceramica da <a href="https://arte.sky.it/news/margherita-hack-scultura-milano-sissi">Sissi</a>, l'installazione dedicata all'infanzia presentata da <a href="https://arte.sky.it/news/arteparco-valerio-berrutti-liberi-tutti">Valerio Berruti</a> e l'intervento di "yarn bombing" di <a href="https://arte.sky.it/news/arteparco-accademia-aracne-yarn-bombing">Accademia di Aracne</a>, per il 2024 <em>ARTEPARCO</em> punta su megx. Intitolata<em> Rinascita</em>, la settima scultura del parco si colloca nelle foreste vetuste: è qui che l’artista lavora direttamente su un albero, fondendo alla sua corteccia una figura antropomorfa che, alzando i “rami-umano” al cielo, sembra liberarsi. A essere rappresentata è una primavera simbolica che porta a germogliare ogni cosa; allo stesso tempo, l’installazione riesce nel tentativo di dare una forma al rapporto indissolubile tra uomo e natura.</p><h2>L’ARTE NEL PARCO NAZIONALE DI LAZIO, ABRUZZO E MOLISE</h2><p>Il progetto <em>ARTEPARCO</em> nasce per iniziativa dell’imprenditore abruzzese Paride Vitale (nato proprio a Pescasseroli) e diventa realtà grazie al sostegno del Parco Nazionale di Lazio, Abruzzo e Molise – il più antico d'Italia e uno dei più antichi a livello europeo, istituito per decreto regio nel 1923 – che fin da subito ha accolto l’iniziativa con entusiasmo. All'interno di quest'oasi naturale si conserva un esempio unico di biodiversità, grazie al clima temperato che consente la conservazione e la crescita di numerose specie vegetali e animali. Le opere di <a href="https://arte.sky.it/foto/arteparco-abruzzo-totemi-accademia-aracne" target="_blank"><em>ARTEPARCO</em></a>, completamente ecosostenibili, dialogano con armonia con le numerose creature (alcune delle quali sono specie protette) che vivono nel Parco, tra cui l’orso bruno marsicano, il lupo e l’aquila reale.<br /><br />[Immagine in apertura: <em>Rinascita</em>, schizzo. Credits megx]</p>

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