I costumi da Oscar dei film di Zeffirelli in mostra a Firenze

<p>Celebre per gli adattamenti cinematografici di grandi opere liriche (come<em> La traviata</em> o l’<em>Otello</em> di Giuseppe Verdi) o immortali commedie shakespeariane (da <em>La bisbetica domata</em> ad <em>Amleto</em>), <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/06/addio-a-franco-zeffirelli-il-maestro-del-cinema-italiano" target="_blank">Franco Zeffirelli</a> è stato uno dei registi italiani più influenti sulla scena internazionale. Tra i suoi lungometraggi di maggiore successo è impossibile non includere <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/07/una-mostra-celebra-i-50-anni-del-romeo-e-giulietta-di-franco-zeffirelli" target="_blank"><em>Romeo e Giulietta</em></a>, trasposizione cinematografica del capolavoro di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/scoperta-tomba-william-shakespeare" target="_blank">William Shakespeare</a>, uscita nelle sale italiane nel 1968. Firenze celebra questa pellicola e i talenti che contribuirono a realizzarla con la mostra <em>Romeo&Giulietta, i Costumi da Oscar di Danilo Donati dal film di Franco Zeffirelli</em>, visitabile fino al 18 febbraio presso la <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/01/a-firenze-aprira-il-museo-di-franco-zeffirelli" target="_blank">Fondazione Zeffirelli</a>. </p><h2>LA MOSTRA SUI COSTUMI DI DANILO DONATI PER ZEFFIRELLI</h2> <p>Famosa per essere tra le prime rappresentazioni dell’opera teatrale sul grande schermo, la pellicola è tra le più fedeli al testo (anche la giovane età dei protagonisti, interpretati da Leonard Whiting e Olivia Hussey appena adolescenti, testimonia una volontaria aderenza all’originale). Altrettanta accuratezza si ritrova nel disegno e nell'esecuzione degli splendidi costumi di scena, a cui è dedicata la rassegna in corso a Firenze. A cura di Pippo Zeffirelli, Presidente della Fondazione Zeffirelli, in collaborazione con il direttore della Fondazione Cerratelli Diego Fiorini, il progetto espositivo riunisce oltre 30 costumi originali, indossati dagli attori durante le riprese del film.</p><h2>GLI ABITI DA OSCAR DI DANILO DONATI A FIRENZE</h2> <p>Gli abiti, messi a disposizione dalla Fondazione Cerratelli, furono realizzati dal maestro costumista Danilo Donati: con la sua sapienza artigiana, l’artista li realizzò intrecciando modelli dell’epoca e materiali moderni. Per questo lavoro vinse, sempre nel 1968, il l’Oscar, il Nastro d’Argento e il British Academy Film Award. Tra i pezzi della collezione, spiccano tre vestiti indossati da Olivia Hussey nelle scene principali: costumi di una bellezza delicata e assoluta, che incarnano lo spirito tardo medioevale e interpretano magistralmente lo spirito romantico, estremo e tragico del capolavoro shakespeariano  [Immagine in apertura: Vista dell'allestimento della mostra <em>Romeo&Giulietta, i Costumi da Oscar di Danilo Donati dal film di Franco Zeffirelli</em>. Courtesy Fondazione Franco Zeffirelli Onlus]</p>

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Il primo francobollo della storia va all'asta

<p>Vi siete mai chiesti il valore del primo francobollo della storia? In asta da <a href="https://arte.sky.it/news/asta-sothebys-jean-michel-basquiat" target="_blank">Sotheby's New York</a>, il 2 febbraio verrà battuto uno dei più grandi tesori del collezionismo, descritto dallo Smithsonian National Postal Museum, dove fu esposto nel 2014, come “la genesi della filatelia”: la prima lettera mai inviata utilizzando un francobollo. La stampa in questione si chiama <em>Penny Black</em>, e fu resa disponibile dal 1° maggio del 1840 (ma iniziò a circolare ufficialmente dal 6 dello stesso mese).</p><h2>IL FRANCOBOLLO DA 2,5 MILIONI DI DOLLARI</h2> <p>Si stima che la lettera possa essere battuta per ben 2,5 milioni di dollari. La busta, inviata il 2 maggio 1840 (quindi prima della data ufficiale di rilascio del timbro), è stata poi rigirata e inviata nuovamente il 4 maggio, compiendo un viaggio di quasi 650 chilometri. L'utilizzo del francobollo permetteva per la prima volta di effettuare il pagamento anticipato per la spedizione, che in precedenza era a carico del destinatario (l’incredibile testimonianza delle primissime forme di comunicazione moderna reca infatti la dicitura “prepaid” in basso a sinistra). Insieme al francobollo, troviamo anche la busta corrispondente, impreziosita da una delicata incisione di William Mulready: un’allegoria della Britannia che invia i suoi messaggeri in tutto il mondo, con le rappresentazioni dell’Asia e del Nord America negli angoli superiori.</p><h2>L'ASTA IN PROGRAMMA DA SOTHEBY'S</h2> <p>"<em>Oggi diamo per scontato quanto sia facile connettersi senza problemi con amici e persone care istantaneamente da quasi qualsiasi parte del mondo</em>”, ha dichiarato Richard Austin, Global Head of Books & Manuscripts di Sotheby's. “<em>Questa busta senza pretese ha segnato un significativo salto in avanti nella storia della comunicazione umana. All'alba dell'era dell'IA, questo notevole oggetto parla del nostro innato desiderio umano di connessione, e dei modi in cui si è evoluto a nuove altezze nei due secoli successivi</em>".</p> <p>[Immagine in apertura: courtesy Sotheby's]</p>

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