La pittura di Emilio Vedova protagonista in Valle d’Aosta

Nato a Venezia nel 1919, fin dagli anni Trenta <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-emilio-vedova-m9-mestre" target="_blank">Emilio Vedova</a> si avvicina alla pittura da autodidatta, avviando una carriera pluridecennale trainata da una grande forza innovatrice e una costante volontà di ricerca. La sua produzione è protagonista della mostra Questa è pittura, un'occasione unica per esplorare la complessità e l'innovazione portata dall'artista nel panorama dell'arte informale europea del XX secolo. Allestita dal 30 novembre al 2 giugno 2025 al Forte di Bard, nel cuore della Valle d’Aosta, l'esposizione – curata da Gabriella Belli – riunisce 31 dipinti di grande formato e 22 opere su carta, provenienti principalmente dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, insieme a prestiti di prestigiose collezioni pubbliche e private italiane.<h2>LA MOSTRA DI EMILIO VEDOVA IN VALLE D’AOSTA</h2>“Il cortocircuito tra realtà e verità, tra bene e male, che il lavoro di Vedova porta magistralmente alla luce nel furore del suo particolarissimo astrattismo è compito di questa mostra”, spiega la curatrice, sottolineando come il progetto espositivo si ponga l’obiettivo di “aggiungere un tassello alla conoscenza dell’artista, attraverso un itinerario di approfondimento del suo lavoro diviso in otto tappe, che corrispondono a momenti in cui lo sforzo creativo si dibatte attorno a questioni esistenziali”. L’itinerario prende il via esplorando la prima formazione artistica di Vedova, che pur non essendo accademica è profondamente influenzata dai grandi maestri veneziani come <a href="https://arte.sky.it/news/tintoretto-programmi-tv-13-giugno" target="_blank">Tintoretto</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-veronese-allegorie-villa-san-remigio-verbania" target="_blank">Veronese</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-tiepolo-verolanuova-brescia" target="_blank">Tiepolo</a>. Proseguendo nella seconda sala, si osserva l'impatto della lezione cubista del secondo dopoguerra, visibile in opere caratterizzate da un costruttivismo geometrico che testimonia la sua ricerca di un linguaggio astratto.<h2>IL PERCORSO ESPOSITIVO DAGLI ESORDI AI GRANDI “TONDI”</h2>La terza sezione testimonia il definitivo abbandono della geometria in favore di un’astrazione più libera, mentre successivamente si approfondisce l’universo dei Plurimi, opere tridimensionali che combinano legno e materia pittorica, invadendo lo spazio in una sintesi originale tra scultura e pittura. La quinta sezione apre uno scorcio sull’intimità del processo creativo dell’artista: qui opere di piccolo formato, molte delle quali inedite, rivelano la vitalità del segno e il simbolismo dei colori, offrendo una lettura profonda del suo lavoro. Proseguendo, il visitatore si immerge, con la sesta sala, nel "tragico esistenziale" che attraversa l’intera opera di Vedova, alimentato da una sensibilità emotiva acuta e vibrante. Infine, il penultimo capitolo presenta le opere degli anni Ottanta, dove la pittura si trasforma in un’architettura di forme drammatiche, evocative delle Carceri di Piranesi, mentre il percorso si chiude con tre grandi Tondi, che sintetizzano la sfida di Vedova al cerchio, segno distintivo della sua irriverente genialità.[Immagine in apertura: Emilio Vedova, Ciclo ’62 - (B.B.6), 1962 Colori acrilici vinilici, carboncino, carta e sabbia su tela  145,5 x 185,5 cm Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Venezia]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Un festival di light art illumina il Natale di Roma

Mentre avanza il conto alla rovescia per le festività natalizie, l'Orto Botanico di Roma si prepara a far sognare i suoi visitatori con uno spettacolo immersivo e multisensoriale: migliaia di luci scintillanti danno vita a Trame di Luce, il progetto che, durante il Natale – dal 30 novembre 2024 al 6 gennaio 2025 – celebra l'arte e la creatività contemporanea con una scenografia magica. Illuminando le serate invernali, le numerose installazioni (rigorosamente a basso impatto ambientale, realizzate da artisti di fama internazionale e studenti italiani di prestigiosi istituti), invitano un pubblico eterogeneo a vivere l’arte in uno spazio aperto, immerso nell’ambiente urbano e nella natura.<h2>LE LUCI D’ARTISTA ILLUMINANO IL NATALE ROMANO</h2>Questa edizione sarà “ancora più spettacolare”, spiega la direttrice creativa Silvia Dorigo, “perché i visitatori non parteciperanno ai tour da semplici spettatori, ma saranno coinvolti al punto di divenire essi stessi co-protagonisti del percorso, contribuendo a comporre la magia in cui si immergeranno opera dopo opera”. Articolato in ventidue tappe, il percorso di light art prende il via da Palazzo Corsini, sede dell'<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-roma-volumi-botanica" target="_blank">Accademia Nazionale dei Lincei</a>, dove gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, con Luminaripainting, hanno modernizzato le tradizionali luminarie natalizie pugliesi attraverso il light painting, trasformando la facciata dell'istituzione con delle proiezioni luminose. Proseguendo, l'itinerario presenta progetti come E luce sia, un albero di Natale decorato da trecento lanterne che si accendono in sequenza, e La Palma: Albero della Vita, con il suo richiamo alla cultura mediorientale.<h2>LIGHT ART PER UN’ESPERIENZA IMMERSIVA NATALIZIA</h2>Il percorso si presenta come un viaggio emozionale anche grazie a installazioni come Aetherea, dove il pubblico viene avvolto da un’architettura luminosa, e l'interattivo Soffio di Vita, che coinvolge gli spettatori invitandoli a modificare i colori al tatto. Addentrandosi nel fulcro dell'evento, approdiamo in un universo fiabesco e surreale, dove scopriamo gli ologrammi di Creature del Bosco, che materializzano un bosco degli elfi, abitato da laboriose creature luminescenti in simbiosi con la natura. Elementi interattivi come Corsa ai regali e Sorpresa aggiungono un dinamismo ulteriore, celebrando l'atmosfera del Natale e facendo tornare il pubblico bambino, mentre opere inedite come Fluxit invitano i visitatori a riunirsi davanti al fuoco, evocando l'intimità e il calore casalingo durante le festività. Il viaggio tra le installazioni è accompagnato da una colonna sonora unica creata dai sound designers Andrea Costantini, Giacomo Cacciatori e Marco Leo, che aggiunge una dimensione multisensoriale all'esperienza complessiva, celebrando lo spirito natalizio con un tocco innovativo.[Immagine in apertura: Trame di luce - installazione luminosa. Copyright Camilla Zetta Photographer]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

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