L'installazione fiabesca di Eva Jospin al Museo Fortuny di Venezia

Al <a href="https://arte.sky.it/news/riapertura-palazzo-fortuny-venezia" target="_blank">Museo Fortuny</a>, nel cuore di Venezia, spunta un’installazione che trasforma lo spazio in una foresta surreale e scenografica: è l'intervento site specific dell’artista francese <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/11/mostra-eva-jospin-palazzo-dei-diamanti-ferrara" target="_blank">Eva Jospin</a>, visitabile fino al 24 novembre. Curata da Chiara Squarcina e Pier Paolo Pancotto, in collaborazione con <a href="https://arte.sky.it/news/galleria-continua-programmi-tv-25-settembre" target="_blank">Galleria Continua</a>, Selva racchiude tutti i tratti più caratteristici della produzione dell’artista parigina: un’atmosfera fiabesca e fantasy, generata da grandi composizioni plastiche che spesso, come in questo caso, sono realizzate in cartone e fibre vegetali, sempre ispirate alla natura e al suo potenziale magico.<h2>L’INSTALLAZIONE DI EVA JOSPIN A VENEZIA</h2>Allestita nel portego del museo, l’installazione consiste in una “selva” artificiale che l’osservatore è invitato ad attraversare. Una volta addentratosi nel suo fulcro – costituito da Galleria (2021-2024), un passaggio ad arco con soffitto a cassettoni realizzato con cartone, legno e materiali vari –, il visitatore ha la sensazione di perdere la cognizione del tempo e dello spazio, per ritrovarsi trasportato in un’altra dimensione. Sono numerosi i riferimenti alle architetture rinascimentali: all’interno, la struttura ricorda uno studiolo del Cinquecento, composto da pannelli alternati a disegni di vedute dal sapore mistico e simbolista. Alle estremità del corridoio si trovano altre due composizioni: una sezione di foresta a dimensione naturale in legno e fibra di cellulosa, e una struttura architettonica ad arco chiusa ai lati da due pannelli con trompe-l’oeil.<h2>LA CASA-MUSEO DI MARIANO FORTUNY</h2>L’opera è pensata in stretto dialogo con la storia e l’architettura della casa-museo in cui è ospitata. Un tempo dimora e atelier di <a href="https://arte.sky.it/foto/palazzo-fortuny-venezia-riapertura-secondo-piano" target="_blank">Mariano Fortuny y Madrazo</a>, Palazzo Pesaro degli Orfei – <a href="https://arte.sky.it/news/venezia-atelier-palazzo-fortuny-apertura" target="_blank">riaperto nel 2022</a> dopo un ingente lavoro di restauro – fu acquistato dall'artista spagnolo nel 1898, diventando rapidamente un luogo di riferimento per l’élite intellettuale di inizio Novecento. Donato dalla vedova Henriette al Comune di Venezia nel 1956, oggi custodisce la collezione dell’artista.L’allestimento della mostra di Eva Jospin lascia emergere diverse affinità tra le poetiche dei due interpreti: primo fra tutti l’interesse per la natura, la ricerca (e l’ideazione) dei tessuti, e infine la passione per l’artificio e la scenografia, che spesso si riflette sul tema della prospettiva.[Immagine in apertura: Eva Jospin, Selva. Foto Benoît Fougeirol]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

La call del Ragusa Foto Festival dedicata agli studenti di fotografia

A settembre torna il <a href="https://arte.sky.it/news/ragusa-foto-festival-2022" target="_blank">Ragusa Foto Festival</a>, la manifestazione siciliana dedicata all’arte della fotografia che porta nel borgo siciliano di Ibla numerosi artisti di caratura internazionale provenienti da tutto il mondo. Tra le iniziative di questa edizione, si rinnova anche il contest che chiama a raccolta i giovani e più ambiziosi studenti di fotografia: il Young Photographers from Italian Academies #4. Realizzato in collaborazione con l’<a href="https://arte.sky.it/news/cartoline-minimal-catania" target="_blank">Accademia di Belle Arti di Catania</a>, il premio si rivolge direttamente alle accademie e alle università pubbliche e private, con l’obiettivo di individuare e promuovere le migliori ricerche visive dei giovani autori.<h2>IL PREMIO DEDICATO AGLI STUDENTI DI FOTOGRAFIA</h2>Per permettere ai fotografi di <a href="https://www.abacatania.it/eventi/young-photographers-from-italian-academies-4/" target="_blank">partecipare al bando</a>, dovranno essere gli istituti stessi a candidarli, entro il 15 luglio, mandando un'email all'apposito indirizzo. A essere valutati saranno i progetti in linea con il tema Prendersi una pausa, protagonista dell’edizione 2024 del festival, diretta da Stefania Paxhia e curata da Massimo Siragusa. Selezionati da una giuria di professionisti del settore e annunciati durante le giornate inaugurali della kermesse (da venerdì 30 agosto a domenica 1 settembre), i primi quattro classificati avranno la possibilità di esporre il proprio progetto nelle sale barocche di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/07/ragusa-foto-festival-famiglia" target="_blank">Palazzo La Rocca a Ragusa</a> dal 28 settembre al 27 ottobre. Al migliore dei lavori in mostra, inoltre, sarà corrisposto un premio in denaro del valore di 500 euro. Parallelamente, il Clou Prize permetterà a uno dei dodici finalisti – tutti inclusi nel catalogo Young Photographers from Italian Academies #4, prodotto dall’Accademia di Belle Arti di Catania – di esporre il progetto in una personale negli spazi della galleria Clou di Ragusa.[Immagine in apertura: foto di Miha Jan Strehovec su Unsplash]

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Addio al maestro della fotografia Oliviero Toscani

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