Al Colosseo un viaggio immersivo alla scoperta delle prime comunità neolitiche dell’Anatolia

Grazie alle nuove tecnologie, il <a href="https://arte.sky.it/news/visite-roma-depositi-parco-colosseo" target="_blank">Parco Archeologico del Colosseo</a> invita i visitatori a immergersi in un'esperienza coinvolgente che rivela i segreti di Göbeklitepe, il sito neolitico situato nella regione sud-orientale della Turchia, datato tra 9.500 a.C. e 8.200 a.C. È questa l'ambizione della mostra Göbeklitepe. L'enigma di un luogo sacro, allestita fino al 2 marzo 2025 al secondo livello dell'Anfiteatro Flavio e inserita in un programma di celebrazioni internazionali che accendono i riflettori sull'importanza della conservazione del patrimonio archeologico mondiale.<h2>AL COLOSSEO UN VIAGGIO NELLA TURCHIA DEL NEOLITICO</h2>Il viaggio espositivo offre un'immersione totale grazie a contenuti multimediali all'avanguardia e ricostruzioni tridimensionali, che permettono di esplorare la complessità di una delle prime comunità neolitiche e delle loro credenze religiose. L'allestimento site-specific è appositamente pensato per sfruttare il profilo ellittico del Colosseo, dove le riproduzioni dei celebri pilastri a forma di "T" e le accurate ricostruzioni dei complessi circolari di Göbeklitepe si integrano armoniosamente con l'architettura storica dell’anfiteatro. Ad arricchire il programma della mostra, anche una serie di seminari e conferenze tematiche che coinvolgeranno esperti di archeologia e storia dell'arte a livello internazionale.<h2>LA STORIA DEL SITO ARCHEOLOGICO DI GÖBEKLITEPE</h2>Situato sul punto più alto dei monti Germuş, il sito archeologico di Göbeklitepe si trova nell’area di Taş Tepeler, dove si concentrano numerosi insediamenti dell’Anatolia sud-orientale, risalenti a circa 12mila anni fa. Questa regione è al centro di importanti ricerche archeologiche che mirano a comprendere il passaggio critico dal Paleolitico al Neolitico nel Vicino Oriente: tra questi stanziamenti, quello di Göbeklitepe – inserito nella lista del <a href="https://arte.sky.it/news/via-appia-patrimonio-unesco" target="_blank">Patrimonio Mondiale dell’UNESCO </a>nel 2018 – si distingue per l’imponente architettura monumentale e la ricca rappresentazione iconografica, che offre una finestra unica sulle prime società di raccoglitori e cacciatori, e che continua a svelare preziosi indizi sulle prime espressioni artistiche e religiose della storia umana.[Immagine in apertura: Göbeklitepe. L'enigma di un luogo sacro. Credit Parco archeologico del Colosseo]

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La scoperta della leggendaria tomba di Tutankhamon

Il 4 novembre del 1922, la missione dell’archeologo inglese Howard Carter nella Valle dei Re, in Egitto, giunse al suo culmine: dopo anni di ricerche, infatti, lo studioso britannico scoprì all’interno della celebre necropoli egizia la tomba che conteneva i resti del giovane faraone <a href="https://arte.sky.it/video/pompei-tutankhamon-i-ep1-i-segreti-di-tutankhamon-849421" target="_blank">Tutankhamon</a>.In occasione del 102esimo anniversario di quella eccezionale scoperta, il documentario Tutankhamon – L’ultima mostra, in onda su Sky Arte lunedì 4 novembre, accompagna gli spettatori in un viaggio indietro nel tempo: dall’epoca del regno del faraone della XVIII dinastia fino al XX secolo, per seguire gli scavi che ne portarono alla luce la tomba.Il film si occupa inoltre della cosiddetta “tut-mania”, ossia il successo senza precedenti che ebbe la scoperta di Carter all’inizio del Novecento, e del suo duraturo impatto mediatico. A testimoniarlo sono anche le mostre internazionali allestite in tutto il mondo due anni fa, in occasione del centenario del sensazionale ritrovamento.Per ripercorrere le tappe salienti della vita del faraone ed esplorare la magnificenza degli oggetti rinvenuti nel suo luogo di sepoltura, il documentario si avvale di immagini inedite, ricostruzioni storiche e interviste a egittologi di fama mondiale, nonché della narrazione suggestiva offerta dalla voce di <a href="https://arte.sky.it/news/film-tutankhamon-manuel-agnelli" target="_blank">Manuel Agnelli</a>, leader degli Afterhours.

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