Il muro di Berlino simbolo di divisione in mostra

<p>Attualmente allestita a Madrid ma destinata a spostarsi presto in altre città, la mostra itinerante <em>The Berlin Wall: A Divided World</em> narra la storia di questa struttura iconica eretta durante la Guerra Fredda, il periodo di tensione profonda fra blocco occidentale e orientale che ha segnato oltre 40 anni di storia del Novecento. Mettendo in mostra oltre 300 oggetti autentici, inclusi 20 metri del muro originale, nonché le testimonianze dei berlinesi dell’epoca, l'esibizione offre uno scorcio affascinante sulla vita in una città spezzata in due, esplorando il contesto storico e offrendo una prospettiva coinvolgente su una metropoli divisa dalla politica e dalle ideologie.</p>
<p><h2>LA STORIA DEL MURO DI BERLINO</h2></p>
<p>Eretto nel 1961 dal governo della DDR, il Muro di Berlino simboleggiò la divisione tra est e ovest durante la Guerra Fredda. La sua costruzione fu una risposta alle crescenti tensioni ideologiche e alle defezioni dalla Germania dell’Est: per quasi trent’anni il muro rappresentò un ostacolo fisico e ideale fra due mondi, tenendo lontani concittadini, amici e familiari. La sua caduta, avvenuta il 9 novembre 1989, segnò l'inizio della fine della Guerra Fredda e portò alla riunificazione tedesca, rappresentando un momento epocale nella storia europea e mondiale.</p>
<p><h2>LE BARRIERE IDEOLOGICHE DEL MONDO ODIERNO</h2></p>
<p>Simbolo tangibile della divisione ideologica di un’epoca, il Muro di Berlino non è stato l'unico ostacolo fisico a dividere due popoli nel corso della storia. Analogie possono essere trovate nei muri eretti nel recente passato, come ad esempio le Peace Lines a Belfast e Derry, in Irlanda del Nord, o la zona demilitarizzata che separa la due Coree; ma anche le barriere presenti nel mondo contemporaneo, come il confine tra Israele e la Cisgiordania, sempre drammaticamente al centro della cronaca internazionale. Se il Muro di Berlino ci ha insegnato qualcosa è che le barriere fisiche riflettono separazioni più ampie e complesse, sottolineando la necessità di dialogo per superare tali divisioni nel mondo di oggi.</p>
<p>[Immagine in apertura: foto di Nick Fewings su Unsplash]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

David Hockney maestro del ritratto in un nuovo libro

<p>Nato nel 1937 a Bradford, nel Regno Unito, <a href="https://arte.sky.it/news/david-hockney-programmi-tv-9-luglio" target="_blank">David Hockney</a> è uno degli artisti britannici più influenti del XX secolo. Sperimentando con una grande varietà di media – fotografia, collage e incisione, ma anche scenografie teatrali e illustrazioni digitali –, <a href="https://arte.sky.it/news/david-hockney-natura-normandia" target="_blank">Hockney</a> è noto al vasto pubblico per aver svolto un ruolo fondamentale nella diffusione della Pop Art inglese negli anni Sessanta. Nel corso della sua carriera, il ritratto è emerso come tema ricorrente: infatti, secondo l’artista, “<em>disegni e dipinti riescono a restituire l’essenza di una persona molto meglio delle fotografie</em>”. Ed è proprio ai suoi ritratti che è dedicato il libro <em>David Hockney: Normandy Portraits </em>(nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina). </p><h2>I RITRATTI DI DAVID HOCKNEY IN UN LIBRO</h2> <p>Pubblicato dalla <a href="https://arte.sky.it/news/londra-riapertura-national-portrait-gallery" target="_blank">National Portrait Gallery</a> di Londra, il volume raccoglie i ritratti più recenti dell’artista, realizzati tra il 2020 e il 2022 nel suo studio in Normandia, in Francia. Sono circa quaranta gli acrilici su tela dipinti da Hockney durante questo arco di tempo, tutti raccolti nella pubblicazione: protagonisti sono amici e frequentatori della casa dell'artista, tra cui il compagno Jean-Pierre Gonçalves de Lima e la pop star Harry Styles. </p> <p>Tutti caratterizzati da un’esecuzione rapida e immediata – perché, spiega l’artista, “<em>fare un ritratto lentamente è un po' una contraddizione</em>” –, i dipinti vengono realizzati direttamente su tela, senza alcun disegno preparatorio. La raccolta conferma l’importanza perpetua e costante del ritratto all'interno della pratica del pittore, che prosegue (e anzi si intensifica) nella sua produzione più matura. </p><h2>LA MOSTRA ALLA NATIONAL PORTRAIT GALLERY</h2> <p>La pubblicazione accompagna la grande mostra dedicata all’artista presso la National Portrait Gallery, interrotta durante la pandemia e visitabile fino al 21 gennaio. Attraverso una selezione di ben 160 lavori, <em>David Hockney: Drawing from Life</em> ripercorre gli ultimi sessat'anni della sua produzione, dando spazio anche alle opere più recenti realizzate proprio durante il soggiorno in Normandia. </p> <p>Cuore dell’esposizione sono i ritratti intimi dedicati a cinque protagonisti della sua vita privata: sua madre Laura Hockney; la sua amica Celia Birtwell; il suo ex partner e curatore Gregory Evans; il suo amico e maestro tipografo Maurice Payne; e infine l'artista stesso. “<em>Hockney è oggi uno degli artisti più rispettati e rinomati a livello internazionale, e vedere i suoi nuovi ritratti, realizzati negli ultimi due anni e che dimostrano il suo costante e continuo ingegno e forza creativa, è un'affermazione della vita</em>”, ha dichiarato il direttore del museo Nicholas Cullinan.</p>

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