A Monaco una mostra "sublime" con Turner e Rothko

<p>Il concetto di “sublime” emerge come categoria estetica alla fine del Settecento, dominando la produzione pittorica del Romanticismo inglese. Nei dipinti a olio di <a href="https://arte.sky.it/news/william-turner-reggia-di-venaria-torino" target="_blank">William Turner</a>, massimo esponente di questo stile, troviamo una natura maestosa e indomita, che minaccia di prendere il sopravvento e che sminuisce la presenza umana. Caratterizzato dal misto di terrore e piacere che viene suscitato dalla vista di qualcosa di straordinario, il sentimento del sublime sembra essere universale. Non stupisce, quindi, che l’influenza di Turner sia riscontrabile fino ai giorni nostri, come dimostra la retrospettiva al <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-monet-principato-monaco" target="_blank">Grimaldi Forum di Monaco</a>, che prenderà piede dal 6 luglio al 1° settembre.</p><h2>80 CAPOLAVORI DI WILLIAM TURNER A MONACO</h2><p>Realizzata in collaborazione con la <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-femminismo-tate-londra" target="_blank">Tate di Londra </a>e curata da Elizabeth Brooke, la rassegna <em>Turner, the Sublime Legacy </em>invita lo spettatore a intraprendere un viaggio nell’atmosfera e nelle luci “sublimi” del pittore inglese, che con la sua ricerca artistica ha rivoluzionato il concetto stesso di “paesaggio”. </p><p>Sono circa 80 le opere di Turner in mostra (38 dipinti a olio e 40 lavori su carta, proveniente dalla collezione della Tate e raramente esposti al pubblico), tra cui spiccano la grande tela <em>Morning amongst the Coniston Fells, Cumberland </em>del 1798, la scena alpina di <em>The fall of an Avalanche in the Grisons </em>del 1810, e i paesaggi veneziani di <em>Venice Quay, Ducal Palace</em> e <em>Venice-Maria della Salute</em>, entrambi del 1844.</p><h2>LE OPERE DI MARK ROTHKO E OLAFUR ELIASSON</h2><p>Sono invece 30 i lavori dei contemporanei – tra cui John Akomfrah, <a href="https://arte.sky.it/foto/mostra-olafur-eliasson-qatar" target="_blank">Olafur Eliasson</a>, Richard Long, Cornelia Parker, Katie Paterson, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-mark-rothko-fondation-louis-vuitton-parigi" target="_blank">Mark Rothko</a> e Jessica Warboys – che hanno trovato nella potenza espressiva di Turner un riferimento stilistico e concettuale fondamentale. Attraverso una moltitudine di media e tecniche (pittura, scultura, installazione, video e fotografia), questi artisti permettono di mappare l’evoluzione del rapporto tra uomo e ambiente, e il cambiamento che questo ha determinato nella rappresentazione (o nell’esperienza) del paesaggio. In modo più che mai attuale, il “sublime” apre così il dialogo alla riflessione critica contemporanea sull'impatto umano sulla natura.</p><p>[Immagine in apertura: James Turrell Raemar, <em>Blue</em>, 1969 410 x 610 x 850 cm Led, London, Tate, inv. T14268 Photo: Chen Hao © James Turrell Studio]</p>

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

In Boemia un parco urbano ricorda la storia locale

<p>Un luogo dove il passato prende vita, in una città che abbraccia la sua storia per forgiare un futuro sostenibile per i suoi abitanti: è questa l’idea che anima il progetto realizzato dagli studi di architettura cechi SOA architekti e Ateliér KONCEPT nel Park of Memories di Aš, cittadina della <a href="https://arte.sky.it/news/teatro-repubblica-ceca-ristrutturazione-adam-rujbr-architects" target="_blank">Repubblica Ceca</a> nord-occidentale. È proprio il passato travagliato di questo piccolo centro urbano della Boemia, al confine con la Germania, ad aver ispirato l’ideazione di un percorso di transizione fra gli spazi più urbanizzati e quelli più selvaggi ai due lati del giardino pubblico, collegando idealmente gli aspetti naturali e quelli architettonici del <a href="https://arte.sky.it/news/brno-piazza-consequence-forma-architects" target="_blank">parco</a>.</p><h2>UN PARCO CHE INTRECCIA NATURA E MEMORIA</h2><p>Per raccordare il presente e il futuro della città, ribadendo l'importanza della memoria condivisa, un grande blocco di granito posto al centro del Park of Memories rappresenta il memoriale di uno degli eventi più drammatici della storia di Aš: la distruzione del più grande cimitero della città, avvenuto negli anni Settanta. A breve distanza, un nuovo ponte pedonale con una sottile struttura centrale in acciaio e legno invita i visitatori a unire idealmente il passato con il futuro. Come parte dell'intero progetto, tutte le superfici sono state attentamente modificate per assorbire efficacemente l'acqua, così da contribuire a ridurre il rischio di inondazioni e a migliorare il ciclo idrico locale.</p><h2>SPAZIO PUBBLICO E STORIA IN REPUBBLICA CECA</h2><p>Dopo aver svolto una serie di indagini archeologiche, che hanno portato alla luce antiche sepolture e resti di edifici, i due studi di architettura praghesi hanno posto grande attenzione sull'impianto compositivo del parco, lavorando in parallelo sulle due categorie dello spazio e del tempo. Proprio attraverso la meticolosa opera di raccordo di memoria e innovazione, l’intervento urbanistico ha permesso di creare un luogo dove la comunità residente e i visitatori possono conoscere l’eredità storica della cittadina, approfondendo anche specifici aspetti tramite un'applicazione mobile dedicata.<br /><br />[Immagine in apertura: SOA architekti - Ateliér KONCEPT, <em>Park of Memories</em>, Aš. Photo credit Alex Shoots Buildings, <a href="www.alexshootsbuildings.com" target="_blank">www.alexshootsbuildings.com</a>]</p>

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