Torna il festival musicale tra le montagne del Tarvisiano

Un evento musicale “senza confini”, artistici e geografici: anche quest’estate torna il <a href="https://arte.sky.it/news/no-borders-music-festival-programmi-tv-23-giugno" target="_blank">No Borders Music Festival</a>, l’appuntamento imperdibile per gli amanti della natura e della montagna. Diffusa in Friuli Venezia Giulia e nell’intera area del Tarvisiano – tra il comprensorio dei Laghi di Fusine, il Montasio, il Canin e la Val Bartolo –, la kermesse porta la black music, il soul, il jazz non convenzionale, l’afro-music e la musica elettronica ad alta quota, grazie a una programmazione ricca e all'avanguardia. Il tutto rigorosamente a impatto zero in termini di rifiuti e di emissioni di CO2, in perfetta armonia con l’ambiente circostante.<h2>IL FESTIVAL MUSICALE AD ALTA QUOTA IN FRIULI VENEZIA GIULIA</h2>La rassegna prende il via oggi, 20 luglio, nella suggestiva cornice dei Laghi di Fusine, con la band britannica Morcheeba, seguita da Goran Bregović. Il giorno seguente andranno in scena il dj set di Kruder &amp; Dorfmeister e il concerto di Thievery Corporation, maestri nel fondere dub, jazz e bossa nova con spezie etniche.Il 27 luglio sarà invece il turno delle sonorità orchestrali e “silenziose” di Stewart Copeland Police Deranged for Orchestra; ultimo degli appuntamenti per questa location sarà con il sound estivo per eccellenza: quello del cantautore francese Manu Chao (28 luglio).Nel mese successivo i riflettori si accenderanno sul Rifugio Celso Gilberti a Sella Nevea, dove il 4 agosto tornerà il singolare format Mistery Concert: un evento misterioso (e gratuito) che presenta al pubblico un artista “a scatola chiusa”, svelato il giorno stesso del concerto (una modalità che non solo mette alla prova i partecipanti, ma anche il musicista, costretto a confrontarsi con un audience più che mai eterogeneo).Il festival chiuderà in bellezza sull’altopiano del Montasio, dove il 4 agosto salirà sul palco il Jan Garbarek Group insieme al percussionista Trilok Gurtu.<h2>IL "NO BORDER MUSIC FESTIVAL": PLASTIC-FREE E A IMPATTO ZERO</h2>In tutti i casi, la parola chiave è sempre la stessa: sostenibilità. Realizzare eventi di ampia portata che tutelino l’ambiente, infatti, è una sfida ambiziosa che la kermesse raccoglie ogni anno con entusiasmo, soprattutto in virtù delle straordinarie location naturalistiche in cui prende vita.Per ridurre i rifiuti, il No Borders Music Festival è totalmente plastic-free, mentre per minimizzare l’impatto ambientale le location sono raggiungibili esclusivamente a piedi, e l’energia utilizzata proviene sempre da fonti rinnovabili. Per far conoscere il territorio, inoltre, alla rassegna si accompagnano numerose attività escursionistiche, sia bike che trekking.Per maggiori informazioni sulla manifestazione vi invitiamo a consultare l'<a href="https://www.nobordersmusicfestival.com/" target="_blank">apposita pagina web</a>. Per uno sguardo sulla scorsa edizione, vi rimandiamo invece al <a href="https://arte.sky.it/video/no-borders-2023-941679" target="_blank">video riassuntivo sugli ospiti del 2023</a>.[Immagine in apertura: No Borders Music Festival]

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Scoperte 108 tombe nella necropoli di Torre Guaceto in Puglia

Nell’<a href="https://arte.sky.it/archivio/2014/06/puglia-arte-per-natura-riserva-torre-guaceto" target="_blank">oasi naturale di Torre Guaceto</a>, che si estende per 1.800 ettari sulla costa adriatica tra Carovigno e <a href="https://arte.sky.it/news/centro-arte-contemporanea-fasano-puglia-pistoletto" target="_blank">Brindisi</a>, viene alla luce una necropoli protostorica di rilevanza straordinaria: si tratta “dell’unico sepolcreto a cremazione dell’Età del Bronzo nel Mediterraneo centrale sul quale sia attivo un progetto di ricerca multidisciplinare”, sottolinea Teodoro Scarano, professore dell’Università del Salento e direttore dello scavo.Dalla quarta campagna archeologica, appena conclusa, emerge un dato impressionante: sale a 108 il numero delle tombe emerse sotto la sabbia della Spiaggia delle Conchiglie.<h2>LE NUOVE SCOPERTE EMERSE NELLA NECROPOLI DI TORRE GUACETO</h2>Sono 43 le sepolture individuate nel corso dell’ultima campagna; più della metà delle quali inviate al laboratorio per ulteriori ricerche, le tombe si trovano in ottimo stato di conservazione. Di quelle già analizzate, due si differenziano per i raffinati ornamenti in bronzo: una fibula ad arco di violino e degli antichi bracciali (le cosiddette “armille”) con terminazione a spirale. Sempre più sepolture, spesso caratterizzate da urne con decorazioni con motivi geometrici, sembrano risalire alla fase finale dell’Età del Bronzo. Per la prima volta, inoltre, sono stati ritrovati due cenotafi dedicati a chi è morto lontano da casa, il cui corpo non sarebbe più tornato al villaggio.<h2>UN MUSEO DEDICATO AI REPERTI DI TORRE GUACETO?</h2>Come sottolinea Maria Piccarreta, segretario regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, la straordinaria scoperta della necropoli di Torre Guaceto e l’ottimo stato di conservazione dei reperti “sono la dimostrazione che la sapiente gestione delle tutele del patrimonio culturale e paesaggistico garantisce sempre il corretto utilizzo e lo sviluppo sociale ed economico dei territori". I ritrovamenti emersi dalla spiaggia sono soltanto il primo passo verso un progetto di riqualificazione più ampio: “Ora è necessario”, conclude infatti Scarano, “che gli attori istituzionali e i portatori d’interesse del territorio si attivino per avviare un percorso di progettazione che conduca alla realizzazione di uno spazio museale dedicato, nel quale raccontare le storie degli individui che tra il XV e l’XI secolo a.C. hanno vissuto in questi luoghi attraverso le urne funerarie e gli splendidi ornamenti in bronzo e ambra rinvenuti nel corso degli scavi”.[Immagine in apertura: Panoramica da drone dell’area di scavo e del team dell’Università del Salento al termine della campagna di scavo 2024. Credits Dipartimento di Beni Culturali, Università del Salento]

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