L’Accademia di Belle Arti di Bologna si mette in mostra

Per festeggiare i dieci anni di Opentour – manifestazione che mette in connessione i giovani studenti e le realtà artistiche del territorio con una serie di mostre in tutta la città –, l’<a href="https://arte.sky.it/news/bologna-progetto-pittura-ottocento" target="_blank">Accademia di Belle Arti di Bologna </a>presenta al pubblico un’edizione più ricca che mai.Avviato lo scorso 18 giugno, e in programma fino al 23 giugno, Opentour 2024 – Art is coming out non si limita ad aprire le porte delle aule dell’Accademia con un’esposizione di oltre seicento opere, ma presenta al pubblico anche una fitta rete di progetti espositivi disseminati in ben ventotto gallerie e spazi privati.<h2>TORNA L’"OPENTOUR" DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BOLOGNA</h2>La kermesse – che per il terzo anno consecutivo vede riconfermata la curatela di Carmen Lorenzetti e Giuseppe Lufrano – ha preso il via il 18 giugno con Openshow, poliedrico laboratorio creativo che si articola in una rassegna che riunisce ben seicento opere nella storica istituzione bolognese.Dal 20 al 23 giugno, con l’evento Giovani talenti in galleria, l’arte dei promettenti studenti “esonda” in tutta la città, coinvolgendo ventotto tra gallerie e spazi privati (ognuno dei quali proporrà una mostra specifica): un’esperienza formativa, sottolinea Cristina Francucci, direttrice dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, che “permette un confronto diretto con le dinamiche concrete e le sfide del mondo artistico”.<h2>GLI ALTRI EVENTI DI "OPENTOUR" IN PROGRAMMA</h2>Parallelamente, la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna ospita Poster for the City @ manifestipolitici.it, una retrospettiva che, a cura di Danilo Danisi e Carlo Branzaglia, riunisce le locandine e i manifesti realizzati dal Triennio di Design Grafico.Presso la piazza coperta di Biblioteca Salaborsa, invece, si potrà visitare la seconda edizione di ProgettAzione, mostra dei progetti artistici degli studenti di Scenografia, mentre la sera del 21 giugno i lavori degli alunni di Linguaggi del Cinema e dell’Audiovisivo saranno proiettati al Cinema Galliera. Il programma completo degli eventi è consultabile sul <a href="https://www.ababo.it/activities/opentour/opentour-2024" target="_blank">sito ufficiale</a>.[Immagine in apertura: OPENTOUR 2024. Foto Martina Platone]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

I massimi capolavori della storia dell’arte

I musei dei Paesi Bassi racchiudono alcuni dei capolavori più straordinari della storia dell’arte. La serie di documentari Masterpiece – L'arte svelata, in onda giovedì 20 giugno, porta lo spettatore a scoprirne alcuni da vicino. Si va da La ragazza con l’orecchino di perla di <a href="https://arte.sky.it/news/jan-vermeer-libro-monografia" target="_blank">Johannes Vermeer</a> a Victory Boogie Woogie di Piet Mondrian, fino all’Autoritratto di Vincent van Gogh e al dipinto Geremia lamenta la distruzione di Gerusalemme di Rembrandt.La serata si apre, alle ore 21:15, con la puntata dedicata a Vermeer e al suo dipinto più celebre, noto anche come la “Gioconda dei Paesi Bassi”. Il team di esperti di Masterpiece ripercorre la storia de La ragazza con l’orecchino di perla nel tentativo di svelarne i segreti, anche grazie ai nuovi strumenti diagnostici all’avanguardia.L’ultimo dipinto eseguito da Mondrian, Victory Boogie Woogie – a cui l’artista lavorò instancabilmente fino alla sua morte, avvenuta nel 1944 – è quindi il protagonista del secondo episodio, in onda alle ore 22:05.A seguire, alle ore 22:55, riflettori puntati su un’indiscussa icona del post-impressionismo come Vincent van Gogh. Dal suo Autoritratto che, analizzato dal team di Masterpiece, emergono nuove sorprendenti scoperte.Infine, la serata si conclude alle ore 23.45 con un focus su Rembrandt e sul dipinto Geremia lamenta la distruzione di Gerusalemme, eseguito a soli 24 anni. L’opera viene restaurata da Michel van de Laar, che porta alla luce un dettaglio speciale, a lungo rimasto nascosto nella vernice: un capello dello stesso Rembrandt, che permette ai ricercatori di risalire a un suo discendente.

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Banksy e la ribellione

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