Nasce il premio per i giornalisti under 40 che si occupano di arte

<p>Nel complesso sistema dell’arte, il giornalista culturale svolge, molto spesso in sordina, un importante lavoro di diffusione dei contenuti: contribuisce a rendere il discorso sull’arte più accessibile e soprattutto comprensibile a un vasto pubblico. Un nuovo riconoscimento intende evidenziare il rilievo di questa professione: è il <em>Premio giornalistico MARGUTTA54</em>, nato da un'idea della galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma.</p><h2>IL PREMIO PER I GIOVANI GIORNALISTI CHE SCRIVONO DI ARTE</h2><p>Rivolto esclusivamente agli under 40 che scrivono di arte (che siano giornalisti, autori, <em>contributor</em> o <em>creators</em>), il concorso premia l’articolo giornalistico più meritevole, <span>scritto in lingua italiana e </span>pubblicato su una testata online o cartacea tra il 15 giugno 2023 e il 15 giugno 2024. Non ci sono restrizioni legate alla tematica o alle epoche trattate, purché si tratti di arte. In palio, 1500 euro al primo classificato. Nel complesso l'obiettivo dell'iniziativa <span>è "<em>riconoscere il talento di una categoria professionale il cui ruolo e il cui valore è spesso sottovalutato</em>", come precisa la nota associata al bando, sottolineando inoltre l'importanza di agire in questo preciso momento storico, caratterizzato dalla difficoltà (fino anche alla chiusura) di molte pubblicazioni attive in questo specifico settore dell'informazione.</span></p><h2>COME PARTECIPARE AL BANDO</h2><p>Per partecipare basta mandare la propria candidatura all’apposito <a href="mailto:premiomargutta54@alfineart.com" target="_blank">indirizzo email</a> entro il 30 giugno. Il vincitore sarà selezionato da una giuria d’eccezione – composta da Toto Bergamo Rossi, Anna Coliva, Sabina Minardi, Laura Pranzetti Lombardini e Claudio Strinati – e annunciato il 3 ottobre, durante la prossima Biennale Internazionale dell’Antiquariato di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-anselm-kiefer-firenze-palazzo-strozzi" target="_blank">Firenze</a>. Il bando completo, comprensivo di tutti i dettagli, è <a href="https://www.alfineart.com/news/42-premio-margutta54-dedicato-ai-giornalisti-under-40-che-raccontano-larte/" target="_blank">consultabile online</a>. <br /><br />[Immagine in apertura: foto di The Climate Reality Project su Unsplash]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Nel centro di New York è comparsa un'enorme scultura a forma di hot dog

<p>Times Square, uno degli scenari urbani più iconici del centro di <a href="https://arte.sky.it/news/new-york-50-hudson-yards-foster-partners" target="_blank">Manhattan</a>, ospita dal 30 aprile una colossale installazione dalla forma riconoscibile e molto particolare: quella di un hot dog. Oltre ad aver conquistato il bizzarro record per la scultura di hot dog più grande del mondo, i due artisti statunitensi Jen Catron e Paul Outlaw hanno dato vita a questa inusuale installazione di oltre 20 metri di lunghezza <span>per riflettere sui valori della cultura americana</span>, sfruttando uno dei simboli più celebri dello street food di <a href="https://arte.sky.it/foto/perelman-centro-arti-performative-new-york " target="_blank">New York</a>. </p><p>Dotata di meccanismi idraulici che gli permettono di sollevarsi verso il cielo, sparando ogni giorno a mezzogiorno una pioggia di coriandoli sui passanti, <em>Hot Dog in the City</em> è anche un omaggio alla tradizione delle parate e dei festeggiamenti nazionali negli U.S.A..</p><h2>A TIMES SQUARE UN HOT DOG LUNGO 20 METRI</h2><p>Visibile fino al 13 giugno al centro di una delle piazze più famose del mondo, quest'opera d'arte interattiva si eleva letteralmente sopra la folla, offrendo uno spettacolo visivo inconfondibile e facilmente condivisibile sulle piattaforme dei social media. </p><p>Il gigantesco panino rappresenta però anche un interessante stimolo per approfondimenti più impegnati: ingigantendo simbolicamente il simbolo dello street food americano per eccellenza, l’installazione di Catron e Outlow si propone di esaminare tematiche complesse legate al consumo, al capitalismo, alla cultura e alla società moderna, offrendo un'opportunità per riflessioni culturali e politiche.</p><h2>A MANHATTAN UNA GIOCOSA INSTALLAZIONE CHE VUOLE FAR RIFLETTERE</h2><p>Per tutta la durata del progetto, <em>Hot Dog in the City</em> sarà inoltre il punto di riferimento nella metropoli americana per una serie di eventi pubblici e dibattiti più o meno giocosi legati al “frankfurter” come simbolo della cultura alimentare statunitense. Attraverso performance artistiche, incontri con gli storici venditori di street food e concorsi speciali, come una votazione virtuale sui condimenti, l’installazione realizzata da Catron e Outlaw (patrocinata da Times Square Arts) offrirà dunque lo spunto per conversazioni significative, affiancando intrattenimento e riflessione sulla cultura americana contemporanea.</p><p>[Immagine in apertura: credit Michael Hull for Times Square Arts]</p>

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Nasce il premio per i giornalisti under 40 che si occupano di arte

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Ancora novità per la Domus Aurea a Roma

Il lato oscuro di Babbo Natale

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