Torna il premio che fa volare i giovani performer italiani a Vienna

Dopo il successo della prima edizione torna il <a href="https://arte.sky.it/news/bando-residenza-performance-art-vienna" target="_blank">Premio Vienna</a>, il programma di residenza – promosso dalla <a href="https://arte.sky.it/news/capitale-italiana-arte-contemporanea-2026">Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura</a> in collaborazione con l'Angewandte Performance Laboratory (APL) – dedicato esclusivamente ai giovani creativi attivi nel settore delle arti performative. Favorendo e valorizzando la ricerca degli artisti italiani emergenti all'estero, l'iniziativa offre sei mesi di studio e libertà creativa nella capitale austriaca.<h2>COME PARTECIPARE AL "PREMIO VIENNA"</h2>Il concorso si rivolge agli artisti italiani nati dopo il 31 dicembre 1989, che abbiano all’attivo almeno una mostra personale o un’azione artistica riconosciuta e significativa nell'ambito della performance. La padronanza della lingua inglese è un requisito obbligatorio, mentre la conoscenza del tedesco costituisce una competenza preferenziale. Per mandare la propria candidatura è necessario inoltrare il proprio curriculum, un portfolio o altra documentazione della propria attività artistica e una lettera motivazionale entro il 26 agosto. Il bando integrale è consultabile sul <a href="https://creativitacontemporanea.cultura.gov.it/premiovienna-edizione2/">sito ufficiale</a>.<h2>LA RESIDENZA DEDICATA ALLE ARTI PERFORMATIVE A VIENNA</h2>Una commissione di esperti valuterà le candidature, individuando i due vincitori. Agli artisti selezionati sarà offerto un periodo di residenza (dal prossimo novembre ad aprile 2025) nel cuore della città, con l’obiettivo di approfondire professionalmente le proprie ricerche nell’ambito della performance art. Oltre a un assegno mensile di 1.500 euro, il rimborso del viaggio e la disponibilità di un alloggio, gli artisti potranno usufruire delle attività formative organizzate dall’Istituto Italiano di Cultura di Vienna e dall’Angewandte Performance Laboratory (APL). I performer saranno inoltre aiutati nella loro ricerca da sessioni di commenti e coaching, e potranno presentare il risultato dei mesi di residenza al pubblico.[Immagine in apertura: foto di Paul Volkmer su Unsplash]

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La storica Biennale Teatro diretta da Luca Ronconi nel 1975


Le molte vite della Torre di Pisa in mostra

Opera architettonica fra le più celebri al mondo, il campanile del Duomo della città toscana è universalmente noto come <a href="https://arte.sky.it/news/torre-pisa-eventi-anniversario" target="_blank">la Torre di Pisa</a>, una denominazione che documenta la sua progressiva secolarizzazione, quasi a renderlo un elemento a sé stante all’interno del patrimonio artistico circostante. Per ripercorrere la storia di questo monumento iconico, la mostra La torre allo specchio - Le molte vite del Campanile del Duomo di Pisa nel <a href="https://arte.sky.it/news/pisa-street-art-start-attitude" target="_blank">capoluogo toscano</a> presenta una ricca esposizione di dipinti, incisioni, sculture e fotografie che documentano la trasformazione del campanile da elemento funzionale del complesso architettonico della cattedrale pisana a icona e simbolo dell'Italia nel mondo.<h2>DA CAMPANILE A TORRE, LA STORIA DEL SIMBOLO DI PISA</h2>Inaugurata lo scorso 15 giugno presso il Palazzo dell’Opera del Duomo e visitabile fino al 30 settembre, la mostra curata da Stefano Renzoni celebra gli oltre <a href="https://arte.sky.it/news/torre-pisa-anniversario" target="_blank">850 anni</a> trascorsi dall’inizio dei lavori per l’edificazione del celebre campanile, illustrando fedelmente come la sua identità e il suo significato siano profondamente mutati nel tempo. Dai disegni storici alle incisioni, dalle fotografie ai dipinti, ogni opera esposta racconta una storia diversa, riflettendo le molteplici vite del campanile: se infatti fino al XVII secolo veniva sempre rappresentato, insieme al Duomo e al Battistero, come luogo deputato a scandire i tempi della religiosità cittadina, il campanile si è progressivamente trasformato in torre, isolandosi nelle rappresentazioni artistiche e assumendo un’importanza globale che l’ha reso icona pop per eccellenza, come testimoniato dal celebre disegno che <a href="https://arte.sky.it/news/nuovo-keith-haring-biografia" target="_blank">Keith Haring</a> realizzò nel 1989.<h2>OLTRE 100 OPERE PER SCOPRIRE LA TORRE PIÙ FAMOSA DEL MONDO</h2>Viaggio nel tempo alla scoperta delle molteplici evoluzioni di un monumento e della sua rappresentazione iconografica, la mostra offre anche l’occasione di ripercorrere i numerosissimi interventi di restauro e conservazione che si sono succeduti nel corso dei secoli. Proponendosi come evento chiave tra le numerose iniziative in programma per gli 850 anni del campanile, La torre allo specchio permette ai visitatori di apprezzare lo storico monumento pisano sotto una nuova luce, scoprendo i cambiamenti sociali che hanno dettato l’evoluzione del suo impatto culturale.[Immagine in apertura: Luciano Frassi, Giochi sotto la neve, 1956, stampa ricavata da negativo su pellicola Archivio Frassi, Fondazione Pisa, Palazzo Blu]

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Le molte vite della Torre di Pisa in mostra | Sky Arte

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