Un artista italiano trasformerà Casa Batlló con l'arte digitale

Dopo l'<a href="https://arte.sky.it/news/installazione-refik-anadol-casa-batllo-gaudi-barcellona" target="_blank">installazione immersiva </a>firmata da <a href="https://arte.sky.it/news/videomapping-refik-anadol-casa-batllo" target="_blank">Refik Anadol</a> e ispirata ai “sogni” di Antoni Gaudí (generata attingendo a database di video, disegni e materiali d’archivio) e il <a href="https://arte.sky.it/news/videomapping-sofia-crespo-casa-batllo-barcellona" target="_blank">light-mapping digitale a tema naturalistico</a> di Sofia Crespo, <a href="https://arte.sky.it/news/gaudi-casa-batllo-barcellona-restauro" target="_blank">Casa Batlló</a> continua a celebrare il connubio tra arte e tecnologia con un nuovo intervento di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-quayola-digitale-bologna" target="_blank">Quayola</a>.L’artista romano è infatti protagonista dell’annuale manifestazione che – nell’ambito del programma The Heritage of Tomorrow, concepito per proiettare l'eredità dell’architetto catalano nel futuro attraverso commissioni artistiche innovative – illumina la facciata esterna del celeberrimo monumento di Barcellona con luci e colori, in uno spettacolo audiovisivo sorprendente.<h2>QUAYOLA FIRMA IL VIDEOMAPPING PER CASA BATLLÓ</h2>In programma il 1º e il 2 febbraio 2025, il mapping, intitolato Arborescent, promette di trasportare lo spettatore in un travolgente viaggio audiovisivo che celebra l'armonia tra architettura e ambiente naturale. Grazie a un'interpretazione audace ed evocativa, Quayola, che ormai da decenni indaga i temi legati alle nuove tecnologie, mostrerà sulle pareti di Casa Batlló la crescita e il comportamento di diverse specie arboree, rendendo la facciata un'opera d'arte vivente. La sua ricerca creativa, che unisce visualizzazioni algoritmiche a un'estetica colorata e pittorica, reinterpreta il genio di Gaudí con uno sguardo contemporaneo. "Mentre continuo a esplorare nuove relazioni con il patrimonio della nostra cultura visiva”, ha dichiarato l’artista, “lavorare con un simbolo così iconico come Casa Batlló è qualcosa di molto speciale. Immergermi nell'opera di Gaudí mi ha ribadito il potere illimitato della natura come fonte inesauribile di ispirazione artistica”.<h2>UN’ESPERIENZA IMMERSIVA ISPIRATA ALLA NATURA</h2>Insieme a queste immagini generative e in costante evoluzione, l'artista ha composto un originale brano musicale che accompagnerà la proiezione, creando un'esperienza multisensoriale e immersiva. Illuminando le sere invernali della città, il progetto guiderà il pubblico attraverso la scoperta delle meraviglie del mondo organico e naturale, che al tempo stesso risuonano nelle forme architettoniche e decorative predilette da Gaudí.“Quayola è perfetto per i nostri principi”, ha dichiarato Gary Gautier, direttore di Casa Batlló, sottolineando come l’artista sia in grado di unire “il classico al moderno e decodificare la natura con una prospettiva personale e un'estetica unica. Inoltre", aggiunge Gautier, "il suo lavoro ha una componente scultorea ideale per valorizzare una facciata come quella di Casa Batlló, ricca di rilievi e simbolismo”.[Immagine in apertura: Process images and Studio photos by © Quayola Studio]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Concluso il grande progetto di restauro delle sculture dell’Altare della Patria

Il monumento a Vittorio Emanuele II, uno degli edifici storici più rappresentativi di Roma e della storia d’Italia, ha ritrovato la sua bellezza originale grazie a un importante intervento di restauro, avviato <a href="https://arte.sky.it/news/restauro-sculture-vittoriano-roma" target="_blank">lo scorso marzo</a> dal VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia. Le sculture che animano la facciata principale dell’Altare della Patria, realizzate in marmo e bronzo dorato, sono infatti tornate a risplendere dopo un’accurata opera di ripristino e conservazione a cura di alcuni tra i maggiori esperti del settore. Tra le opere restaurate, spiccano il Mare Adriatico di Emilio Quadrelli, il Mar Tirreno di Pietro Canonica e i due gruppi monumentali de Il Pensiero e L'Azione, realizzati rispettivamente da Giulio Monteverde e da Francesco Jerace. L'intervento operato in questi ultimi mesi ha posto fine al degrado dei materiali originari, restituendo piena luce alle superfici in pietra di statue e fontane, e alle finiture dorate di tutti gli elementi in bronzo.<h2>I GIOIELLI DEL VITTORIANO TORNANO A RISPLENDERE</h2>Il complesso progetto di restauro conservativo delle sculture del prospetto principale del <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-roma-moreno-maggi-vittoriano" target="_blank">Vittoriano</a> è stato condotto in piena osservanza dei più moderni principi in questo ambito, finalizzati a preservare il carattere originario delle opere in marmo e bronzo coinvolte. Uno degli obiettivi cruciali dell’intervento è stata la restituzione dell’armonia cromatica originaria tra il bianco luminoso del marmo Botticino, caratteristico dell’intera struttura, e lo splendore degli elementi in bronzo, come la celebre Vittoria Alata, opera dello scultore torinese Edoardo Rubino. Nel corso di sette mesi di intensa attività, il cantiere del monumento di Piazza Venezia è rimasto aperto al pubblico, per offrire a tutti i visitatori la possibilità di seguire in prima persona i lavori. Ora che l’ambiziosa opera di restauro è terminata, “il prospetto principale del Vittoriano si presenta agli occhi di cittadini e turisti in tutta la sua magnificenza”, come ha sottolineato <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/indimenticabile-anna-magnani-una-mostra-omaggio-al-complesso-del-vittoriano" target="_blank">Edith Gabrielli</a>, direttrice del complesso romano del Vittoriano e Palazzo Venezia.<h2>UN RESTAURO FRUTTO DELL’ALLEANZA TRA PUBBLICO E PRIVATO</h2>Realizzato su progetto dell’architetto Giuseppe Sacconi, il complesso del Vittoriano è uno dei monumenti più rappresentativi della storia dell’Italia unita: a causa di numerose difficoltà tecniche, la costruzione della mole durò cinquant’anni, al termine dei quali, nel 1935, il monumento venne ufficialmente dedicato alla memoria di Vittorio Emanuele II di Savoia, sotto il cui regno si concluse con successo l’epopea risorgimentale. Questo nuovo e ampio progetto di restauro è stato condotto dall’esperta restauratrice Susanna Sarmati sotto la direzione di Gabrielli; a farsi carico del costo dei lavori è stato un importante partner privato, che ha potuto usufruire delle agevolazioni concesse dall'<a href="https://arte.sky.it/news/restauro-filippo-lippi-annunciazione-capodimonte" target="_blank">Art Bonus</a>.[Immagine in apertura: dettaglio Vittoria Alata di Edoardo Rubino del pennone di sinistra di Gaetano Vannicola. Foto VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia]

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Ancora novità per la Domus Aurea a Roma

Il lato oscuro di Babbo Natale

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