All’inizio degli anni Settanta, un giovane cantautore romano irrompe sulla scena musicale italiana con un album, No! Mamma, no!, che fin dalla sua copertina osa sfidare le regole e i gusti di un'epoca ancora fortemente tradizionale: indossando costumi audaci e coloratissimi, Renato Zero impone il proprio stile e la propria musica, affermandosi come prima icona “<a href="https://arte.sky.it/news/libro-david-bowie " target="_blank">glam</a>” del nostro Paese.A distanza di oltre cinquant'anni da quel folgorante esordio, il libro Tutti i colori di Zero (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) raccoglie gli scatti realizzati da Arpad Kertesz, fotografo che ha accompagnato l’artista fin dai suoi esordi, tra la fine degli anni Sessanta e il 2016, anno della sua scomparsa. Presentando ai lettori un universo cromatico e in costante evoluzione, fatto di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/12/libro-abba-zappa-vestiti-musica" target="_blank">abiti sgargianti</a> e maquillage appariscente, il volume porta alla luce tutte le sfumature di un'icona musicale che ha conquistato il pubblico italiano con la sua personalità e le sue canzoni indimenticabili.<h2>LA RIVOLUZIONE CROMATICA DI RENATO ZERO</h2>Nel ripercorrere le varie fasi della carriera artistica di Renato Zero, il volume curato dallo scrittore Raffaele Donnarumma espone la parallela evoluzione estetica del cantautore, capace di passare nel giro di pochi anni da uno stile caratterizzato da tinte tenui e delicate a tonalità sempre più vivaci. Dal verde al rosa, passando per il rosso e il nero lucente, i colori indossati dall'artista diventano presto un elemento essenziale del suo linguaggio scenico, un modo per coinvolgere il pubblico in un'esperienza sensoriale che trascende la musica. Le fotografie provenienti dal ricco archivio raccolto negli anni da Kertesz testimoniano così la forza espressiva di un artista, la cui scelta di non piegarsi alle convenzioni estetiche e musicali ha conquistato un pubblico sempre più numeroso e fedele.<h2>IL LIBRO CHE RACCONTA LA CARRIERA DI ZERO</h2>Pubblicato da <a href="https://arte.sky.it/news/artisti-maledetti-musica-libro-arcana" target="_blank">Arcana Edizioni</a> e corredato da una prefazione a cura del noto giornalista Marco Travaglio, appassionato “sorcino”, il volume può contare su un ricco apparato fotografico, che offre uno sguardo privilegiato e inedito sulla sfolgorante carriera di Renato Zero. Questa appassionante narrazione visiva rende Tutti i colori di Zero un omaggio unico a un cantautore che ha saputo usare il colore come strumento di espressione e di comunicazione, trasformandolo in un elemento chiave della sua identità artistica e umana.

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Portare l’arte contemporanea in carcere: la sfida del Giubileo 2025

L’arte contemporanea come segno tangibile della speranza che dovrebbe sempre animare i percorsi di riabilitazione di chi si trova in carcere: è questo il focus del piano annunciato in questi giorni dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione del Vaticano, in vista dell’anno giubilare che inizierà ufficialmente il 24 dicembre con l’apertura della Porta Santa della <a href="https://arte.sky.it/news/basilica-san-pietro-digitale" target="_blank">Basilica di San Pietro</a>.Avviato in continuità con il progetto presentato dalla Santa Sede in occasione della 60esima edizione della <a href="https://arte.sky.it/news/biennale-arte-2024-venezia" target="_blank">Biennale di Venezia</a>, il programma intende stimolare una riflessione sulla riabilitazione e il reinserimento sociale dei detenuti, ribadendo l’importanza della “speranza”, tema centrale della bolla con cui Papa Francesco ha ufficialmente indetto il prossimo <a href="https://arte.sky.it/news/mosaici-romani-piazza-pia-roma-giubileo" target="_blank">Giubileo</a>.<h2>IL MESSAGGIO DI SPERANZA DALL’ARTE NEI PENITENZIARI</h2>L’ambizioso programma d'arte sarà ufficialmente inaugurato da Papa Francesco il prossimo 26 dicembre, giorno in cui aprirà una Porta Santa nel carcere romano di <a href="https://arte.sky.it/news/renzo-piano-carcere-rebibbia" target="_blank">Rebibbia</a>. Un evento di grande significato simbolico, che sarà accompagnato dalla presentazione di Io contengo moltitudini, installazione site-specific realizzata dall’artista campana <a href="https://arte.sky.it/foto/scultura-luce-marinella-senatore-galleria-cracco-milano " target="_blank">Marinella Senatore</a>. Richiamando idealmente le macchine sacre usate durante le processioni e le feste di paese, questa torre di sei metri di altezza presenta sulla sua superficie luminarie e frasi in varie lingue, selezionate dagli stessi detenuti nel corso di un workshop tenuto dall’artista. L’installazione nel carcere romano rappresenta il primo capitolo del programma Le Porte della Speranza, un progetto diffuso che coinvolgerà nel corso del 2025 numerose <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/02/prigionieri-libro-fotografia-bispuri" target="_blank">carceri italiane </a>e internazionali, chiamando a collaborare artisti di fama mondiale e detenuti.<h2>SENATORE, PEI-MING E GLI ALTRI ARTISTI COINVOLTI IN OCCASIONE DEL GIUBILEO</h2>Le difficoltà e le sfide che i detenuti sono chiamati ad affrontare quotidianamente saranno poi al centro di un secondo progetto, ospitato nei prossimi mesi all’interno di Conciliazione 5, il nuovo spazio espositivo permanente che aprirà a Roma durante il prossimo anno. Qui saranno allestite opere d’arte contemporanea ispirate a temi come la detenzione, la libertà e la speranza, realizzate da alcuni tra i maggiori esponenti della scena contemporanea: il primo artista sarà il pittore cinese <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-yan-pei-ming-firenze-palazzo-strozzi" target="_blank">Yan Pei-Ming</a>, autore di un nuovo ciclo di opere dedicate al carcere romano di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/02/progetto-artistico-carcere-regina-coeli-roma" target="_blank">Regina Coeli</a>.Puntando a richiamare l’attenzione degli appassionati d’arte e dei pellegrini in visita a Roma per il Giubileo 2025, l’articolato programma della Santa Sede intende offrire al grande pubblico l’occasione di riflettere su un tema di grande urgenza e attualità come quello della speranza per chi è detenuto, attraverso un confronto multidisciplinare che coinvolga arte, società e istituzioni.[Immagine in apertura: foto di Matthew Ansley su Unsplash]

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