Rinasce all'isola d'Elba il "teatro di Napoleone"

<p>Dopo uno scrupoloso intervento di restauro, riqualificazione ed efficientamento energetico durato circa un anno e mezzo, il Teatro dei Vigilanti di Portoferraio, sull'isola d'Elba, viene finalmente restituito al pubblico. L'operazione condotta a termine ha previsto la messa in sicurezza della struttura, restituendole lo splendore di un tempo, ma non solo. Nei corso dei lavori sono state portate alla luce nuove pitture murali finora sconosciute: <span>probabilmente risalenti all’epoca napoleonica, sono collocate all’interno dei palchetti del teatro</span>. Il costo complessivo, in gran parte finanziato con i fondi del PNRR e per il resto dal Comune di Portoferraio, ha superato il milione e mezzo di euro.</p><h2>RINASCE IL TEATRO DI NAPOLEONE ALL'ELBA</h2><p>Resasi necessaria da uno stato di conservazione critico, l’operazione ha comportato la riapertura dell’originario collegamento tra il palco e la platea, il rifacimento degli intonaci e la tinteggiatura integrale degli spazi interni e delle facciate. Sono inoltre stati rinnovati l’impianto elettrico e quello antincendio, così come quello di videosorveglianza. Sono state poi sostituite le poltroncine della platea, la tappezzeria e i tendaggi gravemente usurati.<br /></p><h2>LA STORIA DEL TEATRO DI PORTOFERRAIO</h2><p>Gli affreschi riportati alla luce raccontano in modo eloquente la storia del teatro, legata al periodo dell’esilio dell’imperatore francese sull’isola. La struttura architettonica – originariamente fatta erigere nel XVII dal<span> Governatore di Portoferraio Orazio Borbone Marchese di Sorbello</span> come luogo della sua sepoltura, poi demolita e <span>in seguito </span>ricostruita come una chiesa, successivamente sconsacrata – venne individuata nel 1814 da Napoleone Bonaparte che, giunto in esilio all’Elba dopo il trattato di Fontainebleau, decise di farne un teatro. L’edificio è soltanto una delle testimonianze della presenza di Napoleone sull'isola, che in soli 10 mesi agì attivamente su tutto il territorio, rinnovandolo profondamente.</p><p>[Immagine in apertura: Il teatro dei Vigilanti di Portoferraio (Isola d'Elba). Credit Daniele Anichini]</p>

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Le architetture italiane diventate iconiche grazie al cinema

La rivoluzione "senza fili" di Guglielmo Marconi a 150 anni dalla nascita

<p>Pioniere della radiotelegrafia e vincitore del Premio Nobel per la Fisica nel 1909 per il suo contributo allo sviluppo delle radiocomunicazioni, <a href="https://arte.sky.it/news/150-anniversario-guglielmo-marconi" target="_blank">Guglielmo Marconi </a>nacque esattamente 150 anni fa, nel 1874, ed è oggi considerato uno dei padri fondatori della moderna società della comunicazione wireless.</p><p>Fra le molte iniziative ideate in Italia e all’estero per celebrare questo importante anniversario, il <a href="https://www.museoscienza.org/" target="_blank">Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano</a> ha presentato nei giorni scorsi il proprio programma di attività dedicate alla memoria del grande fisico e inventore bolognese, che permetteranno ai visitatori di apprezzare meglio l’importanza rivoluzionaria delle sue scoperte e il loro impatto sulla nostra vita di tutti i giorni.</p><h2>UN PODCAST PER RACCONTARE GUGLIELMO MARCONI</h2><p>La prima iniziativa del museo milanese, in ordine cronologico, è il lancio di una nuova serie di podcast dedicata proprio a Guglielmo Marconi: attraverso sei puntate, che saranno disponibili dal 22 maggio, il podcast <em>Marconi &amp; Co </em>racconterà la storia delle trasmissioni senza fili, a partire dai primissimi esperimenti di Marconi e di altri scienziati che, a cavallo del XX secolo, rivoluzionarono il mondo delle telecomunicazioni.</p><p>Grazie agli interventi di numerosi ricercatori ed esperti di <a href="https://arte.sky.it/news/albert-einstein-fumetto" target="_blank">storia della scienza</a> e alla conduzione di Carlo Annese e Simona Casonato, curatrice delle collezioni Media, ICT e Cultura Digitale, il podcast si propone di spiegare l’avvento della moderna società delle radiocomunicazioni attraverso gli oggetti appartenenti alla collezione del museo.</p><h2>LE INIZIATIVE DEL MUSEO NAZIONALE SCIENZA E TECNOLOGIA DI MILANO</h2><p>Il palinsesto di iniziative ed eventi curato dal museo milanese non sarà limitato unicamente al podcast: sono infatti in programma anche due visite guidate speciali alla sezione Telecomunicazioni dell’istituto, una pubblicazione scientifica aperta alla consultazione da parte di tutti gli interessati, e uno speciale concerto di musica da camera, che si terrà nella sede del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia il prossimo 6 ottobre, a cento anni esatti dalla prima trasmissione radiofonica italiana. Queste attività offriranno al grande pubblico l'opportunità di approfondire la figura di Guglielmo Marconi, non solo come inventore della radio ma anche come personalità chiave della rivoluzione scientifica e tecnologica che nell’ultimo secolo ha radicalmente trasformato la nostra vita.</p><p>[Immagine in apertura: Simona Casonato, curatrice Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci © Elena Galimberti]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma