Dalle strade di Londra riemerge un letto funebre di epoca romana

Sei metri sotto il livello del terreno, nei pressi del ponte stradale di Holborn Viaduct, a Londra, dove nell’antichità sorgeva un cimitero di epoca romana, gli archeologi hanno riportato una <a href="https://mola-newsroom.prgloo.com/news/first-complete-roman-funerary-bed-among-extraordinary-new-archaeological-discoveries-in-central-london" target="_blank">scoperta straordinaria</a>. Da uno scavo in corso, una squadra di esperti ha rinvenuto un letto funebre in legno; il primo venuto alla luce in Gran Bretagna. <h2>IL LETTO FUNEBRE SCOPERTO A LONDRA</h2> Dalle frequenti rappresentazioni nella scultura funeraria, sappiamo che in epoca romana i defunti venivano sepolti su veri e propri letti in legno. Raramente però questi reperti lignei arrivano fino a noi, se non in stato di avanzato deterioramento a causa della delicatezza e della deperibilità del materiale. Il letto scoperto tra le strade di Londra, invece, si trova in perfette condizioni: questo grazie al terreno estremamente umido, dovuto alle infiltrazioni d’acqua del fiume Fleet (ricoperto all’inizio del XIX secolo). Gli eleganti intagli decorativi sulle gambe in rovere indicano una fattura di prima qualità. <h2>I DETTAGLI DELLA SCOPERTA</h2> Andando indietro negli anni, un altro letto funerario venne alla luce nel Cambridgeshire nel 2012: si trattava però di un reperto molto più tardo. La scoperta londinese, invece, sembra risalire al primissimo insediamento romano nella città: nel corredo funerario è stata infatti ritrovata una lampada databile tra il 48 e l’80 d.C., ovvero solo pochi anni dopo l’invasione del 43 d.C.. Potremmo quindi trovarci di fronte alla sepoltura di uno dei <a href="https://arte.sky.it/news/ritrovamento-muro-adriano-newcastle-archeologia" target="_blank">primi romani in Gran Bretagna</a> (nello specifico, un uomo adulto tra i 20 e i 30 anni, probabilmente di elevato rango sociale). Il lavoro dei ricercatori farà luce su ulteriori dettagli nei prossimi mesi.
[Immagine in apertura: Archaeologists excavate the remains of building foundations at Holborn Viaduct © MOLA]

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Una carriera costellata di innumerevoli successi, con oltre 120 milioni di dischi venduti e molti singoli al primo posto delle classifiche internazionali, ma contraddistinta anche da un rapporto perennemente conflittuale con la fama: sono questi i punti focali del documentario George Michael – Easy to Pretend. In onda su Sky Arte mercoledì 7 febbraio, racconta la storia di un artista che ha lasciato un segno indelebile nel panorama della musica pop, pagando però un duro prezzo in termini personali. Dai successi con gli Wham!, come le celeberrime Wake Me Up Before You Go-Go e Last Christmas, e da solista, fra cui l’iconica Careless Whisper, fino alla tragica morte avvenuta il giorno di Natale del 2016, il documentario ripercorre le principali tappe dell’esistenza di George Michael. Un artista che ha voluto “spendere” la propria notorietà per sostenere attivamente cause nobili, come la difesa dei diritti LGBT e la lotta all’AIDS. Nonostante ciò, la vita privata del cantante britannico è sempre stata morbosamente al centro delle attenzioni della stampa scandalistica, tanto da spingerlo a intraprendere anche azioni legali a difesa della propria privacy e delle battaglie in cui credeva.

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