Lo studio di Stefano Boeri vince il concorso per un nuovo museo in Cina

<p>È dalle linee originali del paesaggio metropolitano, nonché dai fiumi e dai monti che circondano il capoluogo dello Shaanxi, che prende ispirazione il design del Culture CBD Modern Technology Experience Center, il futuro Museo della Tecnologia di Xi’an, nella Cina centro-settentrionale. Il concorso per la sua realizzazione è stato recentemente vinto dalla filiale di Shangai dello studio <a href="https://arte.sky.it/news/stefano-boeri-architetti-hanji-house-venezia" target="_blank">Stefano Boeri Architetti</a>, che seguirà la realizzazione di un nuovo polo tecnologico e culturale pensato per celebrare il passato storico di<a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/zaha-hadid-architects-stadio-xian-cina" target="_blank"> Xi'an </a>e proporsi al tempo stesso come catalizzatore artistico e sociale per la comunità locale.</p><h2>IL PROGETTO DI STEFANO BOERI ARCHITETTI A XI’AN</h2><p>Concepita per promuovere l'innovazione e la rigenerazione urbana, la struttura architettonica del museo fonde armoniosamente storia, tecnica e natura per dare vita a un avveniristico hub tecnologico e culturale nella metropoli orientale. La facciata nord del museo, rivolta verso un parco cittadino, è caratterizzata dal ricorso a doghe verticali in metallo e da curve ispirate agli elementi naturali circostanti; il lato sud, affacciato verso la città, utilizza doghe orizzontali di calcestruzzo ad altissime prestazioni. Gli spazi culturali del museo si estendono fino alla copertura, contraddistinto dalla presenza di un giardino pensile che, sfruttando una combinazione di terrazze panoramiche e spazi verdi, fungerà da parco pubblico in quota, aperto a tutta la comunità.</p><h2>INNOVAZIONE E RIGENERAZIONE URBANA SECONDO STEFANO BOERI</h2><p>Il Technology Center di Xi'an rappresenterà un punto di incontro per studenti, docenti e appassionati, “<em>un luogo di studio, approfondimento, ricerca e innovazione tecnologica, nel cuore di una delle più importanti città della Storia cinese</em>”, come sottolinea l'architetto<a href="https://arte.sky.it/news/stefano-boeri-architetti-nepal-centro-preghiera-meditazione" target="_blank"> Stefano Boeri</a>. Potendo contare al suo interno su ben quattro spazi espositivi principali, a cui si affiancheranno un quinto spazio temporaneo e altre aree a destinazione commerciale, il museo progettato dallo studio italiano mira a creare molteplici connessioni culturali e a stimolare un processo di rinnovamento del tessuto metropolitano, attraverso lo studio e l'innovazione tecnologica.<br /><br />[Immagine in apertura: <em>Culture CBD Modern Technology Experience Center</em>, render. Crediti Stefano Boeri Architetti]</p>

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Arriva al cinema il film-evento sulla pittura di Edward Hopper

<p>Dopo gli appuntamenti che, nel corso dell’anno, hanno portato nelle sale italiane l’arte dorata di <a href="https://arte.sky.it/news/il-bacio-di-klimt-film-ali-ray-grande-arte-al-cinema" target="_blank">Gustav Klimt</a> e la storia del <a href="https://arte.sky.it/news/uomini-dei-film-museo-egizio-torino" target="_blank">Museo Egizio di Torino</a>, la stagione 2024 de <a href="https://arte.sky.it/news/programmazione-grande-arte-cinema-2024" target="_blank"><em>La Grande Arte al Cinema</em></a> di Nexo Digital si avvia alla conclusione con l’ultimo, attesissimo, titolo: <em>Hopper. Una storia d'amore americana</em>.</p><h2>EDWARD HOPPER “SBARCA” AL CINEMA</h2><p>Sul grande schermo il 9 e 10 aprile, la pellicola indaga la biografia e le opere dell'artista che, meglio di chiunque altro, è stato in grado di immortalare la cultura statunitense, i suoi luoghi e i suoi silenzi. Con i suoi dipinti, l’illustre maestro del realismo americano ha dato vita a immagini che, radicandosi nell’immaginario collettivo, hanno influenzato diverse generazioni di artisti come <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-mark-rothko-fondation-louis-vuitton-parigi" target="_blank">Mark Rothko</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/banksy-asta-street-art-juliens-auctions" target="_blank">Banksy</a>, ma anche cineasti del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-alfred-hitchcock-francois-truffaut" target="_blank">Alfred Hitchcock</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/programmi-tv-20-gennaio-david-lynch" target="_blank">David Lynch</a>.</p><p>Con la regia di Phil Grabsky, il documentario ripercorre una “storia d’amore americana”, ovvero quella tra Hopper, l’architettura e gli sconfinati paesaggi statunitensi; questo anche grazie alle interviste a studiosi ed esperti, oltre che agli estratti dai diari personali del pittore, che aprono una finestra unica sulla quotidianità dell’artista. In particolare, il lungometraggio indaga approfonditamente il rapporto tra Hopper e la moglie Josephine Verstille Nivison – che rinunciò alla sua carriera come artista per fargli da manager e da compagna – e il tema della solitudine, protagonista indiscussa e ricorrente dei suoi quadri.</p><h2>EDWARD HOPPER, UNA STORIA AMERICANA</h2><p>“<em>Inizialmente</em>”, dichiara il regista Phil Grabsky, <em>“sono stato attratto dall'idea di un uomo scorbutico, monosillabico e sgradevole, ma ho imparato che questa era una sintesi molto ingiusta dell'uomo Hopper, che è stato molto più complicato e complesso di così. Durante gli studi per il film, ho anche scoperto che non si può capire Edward Hopper senza capire sua moglie, Jo. È per questo motivo che, con il progredire delle ricerche, abbiamo cambiato il titolo in 'Hopper: Una storia d'amore americana', alludendo sia al suo amore per l'architettura e i paesaggi americani, sia al suo rapporto con Jo. L'eliminazione della folla dalle sue scene urbane ci permette di concentrarci sulla narrazione di una persona sola e della sua solitudine</em>”.</p><p>[Immagine in apertura: Edward Hopper, <em>Nighthawks</em>, 1942. AIC Chicago]</p>

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