Lo street artist OBEY firma il suo primo murale in Italia

<p>Mentre prosegue, fino al prossimo 27 ottobre, la mostra <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-obey-street-art-milano"><em>OBEY: The Art of Shepard Fairey</em></a> alla <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-miniatura-fabbrica-vapore-milano">Fabbrica del Vapore</a> di Milano, lo street artist <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/obey-genova-mostra-palazzo-ducale">OBEY</a> (al secolo Shepard Fairey) inaugura il suo primo murale italiano proprio nella città lombarda. Si intitola <em>Tear Flame Peace</em>, ed è un’opera mastodontica – di oltre 400 metri quadrati – che si estende sulla facciata di un palazzo in via Adolfo Consolini, nel quartiere Gallaratese.</p><h2>IL PRIMO MURALE DI OBEY A MILANO</h2><p>Realizzato nell’ambito del progetto di arte urbana <em>MANIFESTIVAL</em>, promosso dalla Fondazione Arrigo e Pia Pini, il dipinto vuole essere un inno alla pace, in un periodo storico consumato dalle guerre. In primo piano spicca lo sguardo profondo e penetrante di una donna con il tradizionale velo islamico: dai suoi occhi scende un’enorme lacrima, che porta il peso dei conflitti che devastano il mondo. Al suo interno sono raffigurate delle fiamme (un invito a resistere e a ribellarsi alle ingiustizie) e una colomba bianca, simbolo di pace.</p><h2>UN INVITO ALLA PACE UNIVERSALE</h2><p>“<em>La colomba</em>”, spiega OBEY, “<em>è un'immagine duratura di pace che ho utilizzato in diverse opere d'arte nel corso della mia carriera. Qui è inclusa nella goccia di lacrima che cade dall'occhio di una donna affascinante. La goccia è trattenuta da una forma geometrica con un motivo floreale decorativo sottostante. Rappresentando i tempi turbolenti, il messaggio di pace è colmo sia di tristezza che di speranza; la fiamma ha un duplice significato a seconda dell'osservatore: potrebbe rappresentare una scintilla di ispirazione e di ribellione speranzosa, nonché un ammonimento al surriscaldamento o alla distruzione della Terra</em>”.<br /><br />[Immagine in apertura: credits Wit Design SRL]</p>

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Nei luoghi delle Olimpiadi invernali rinvenute migliaia di orme di dinosauri

Le locandine d'artista del festival di cinema di Amantea

Lo storico incontro fra Cesare Lombroso e Lev Tolstoj

L'evento che porta alla scoperta delle dimore storiche italiane

<p>Castelli, rocche, ville, parchi, giardini: <span>in occasione della Giornata Nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, </span>le architetture storiche di tutta Italia aprono i battenti (in forma rigorosamente gratuita) domenica 26 maggio. <span>Giunta quest’anno alla 14esima edizione, l'iniziativa</span> permette al visitatore non solo di riscoprire il territorio, ma anche di immergersi in luoghi senza tempo, colonne portanti del patrimonio artistico e culturale della Penisola.</p><h2>IL PATRIMONIO DELLE DIMORE STORICHE ITALIANE</h2><p>Quella delle dimore private di rilevanza storico-culturale è una ricchezza spesso sottovalutata eppure fondamentale: non si tratta soltanto del <span>più ampio "museo diffuso" d’Italia, ma anche </span>di un mezzo essenziale per lo sviluppo del Paese, soprattutto per i centri urbani più piccoli e "fuori rotta" rispetto alle mete turistiche <span>più gettonate</span>. Sono infatti oltre 8200 le dimore private abitualmente aperte al pubblico, molte delle quali situate in Comuni con meno di 5000 abitanti. Ecco perché le ville, i castelli, i palazzi nobiliari e le residenze sono tra le risorse più efficaci per attivare una rete turistica “decentrata”, lontana dai circuiti più tradizionali.</p><h2>I MONUMENTI DA VISITARE IL 26 MAGGIO</h2><p>Sono oltre 450 i monumenti coinvolti nell'iniziativa quest'anno: dal salone del <a href="https://arte.sky.it/news/panorama-l-aquila-2023" target="_blank">Casino delle Delizie Branconio</a> <span>dell'Aquila</span>, deliziosamente affrescato nel Cinquecento, ai meravigliosi giardini di Villa Fabris di Feltre, nel Veneto. E poi ancora Villa Zari a Bovisio Masciago in provincia di Monza e Brianza, il Castello Odescalchi di Bracciano, nel Lazio, e <a href="https://arte.sky.it/foto/libro-dimore-storiche-siciliane" target="_blank">Palazzo Matarazzo a Carlentini</a>, in provincia di Siracusa. Si tratta di centinaia di “gioielli nascosti” in grado di generare un grande valore culturale anche per i borghi più piccoli, favorendo il turismo a breve raggio. Per prendere parte all’iniziativa è necessario prenotarsi sul <a href="https://www.associazionedimorestoricheitaliane.it/eventi-dimore/414406/xiv-giornata-nazionale-domenica-26-maggio-2024-clicca-qui/?lan=it" target="_blank">sito ufficiale</a>.</p><p>[Immagine in apertura: Villa Zari, Bovisio Masciago (MB)]</p>

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