Il tour virtuale (e gratuito) delle collezioni del Museo del Prado

<p>La digitalizzazione delle grandi collezioni museali è ormai una tendenza condivisa dalle più grandi istituzioni nazionali (come nel caso della <a href="https://arte.sky.it/news/digitalizzazione-perugino-centenario" target="_blank">Galleria Nazionale d’Umbria</a>) e internazionali (come ad esempio il <a href="https://arte.sky.it/news/digitalizzazione-collezione-british-museum" target="_blank">British Museum</a>, che proprio grazie ai suoi cataloghi online è riuscito a smascherare un clamoroso<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-gioielli-rubati-british-museum-londra" target="_blank"> furto di gioielli antichi</a>). Questa gettonata pratica, però, non permette soltanto di preservare il patrimonio e di condurre accurate indagini diagnostiche: lo dimostra il <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-on-the-reverse-prado-madrid" target="_blank">Museo del Prado</a> di Madrid, che annuncia un nuovo tour virtuale e gratuito delle sue collezioni, comodamente fruibile da casa. Si tratta del progetto di digitalizzazione più completo e ambizioso mai intrapreso dal museo.</p><h2>IL TOUR VIRTUALE DEL MUSEO DEL PRADO</h2><p>Reso possibile grazie al finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza della Spagna, il tour del <a href="https://arte.sky.it/news/museo-prado-madrid-programmi-tv-16-settembre" target="_blank">Museo del Prado</a> mette a disposizione dei visitatori una visita guidata virtuale delle sue sale e ben dieci diversi tour tematici, tutti rigorosamente gratuiti e accessibili liberamente tramite il <a href="https://www.museodelprado.es/en/visita-virtual-coleccion-2023" target="_blank">sito web ufficiale</a>. </p><p>Il progetto ha previsto la digitalizzazione di circa novanta dipinti e cinque sculture in 3D ad altissima definizione, così da permettere un ampio ingrandimento delle immagini e consentire all'osservatore di apprezzare ogni minimo dettaglio delle opere coinvolte. A ciò si aggiunge anche la digitalizzazione degli ambienti del pianoterra, del primo e del secondo piano del museo, grazie agli scatti a 360º che ricostruiscono il contesto espositivo: i vari livelli della struttura diventano così dei veri e propri spazi digitali navigabili.</p><h2>LE VISITE TEMATICHE VIRTUALI</h2><p>Introdotte da una voce fuori campo, troviamo le visite tematiche, individuate grazie a un'attenta analisi delle caratteristiche iconografiche dei dipinti della collezione: si parte dal tour dedicato alla mitologia greco-romana, passando per il percorso rivolto alla musica, o ancora per il <em>fil rouge </em>della rappresentazione del corpo umano. C’è poi l'itinerario che porta il visitatore alla scoperta delle composizioni floreali e dei loro significati simbolici, e infine l’immancabile visita guidata dedicata ai grandi capolavori del museo.</p><p>[Immagine in apertura: Museo Nacional del Prado]</p>

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

300 scatti di Robert Capa in mostra a Milano

<p>Nato a Budapest il 22 ottobre 1913, il fotografo ungherese Endre Ernő Friedmann passò alla storia con lo pseudonimo di <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/robert-capa-gerda-taro-torino-camera" target="_blank">Robert Capa</a>, alter ego concepito dalla compagna e collega <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-fotografia-robert-capa-gerda-taro-torino" target="_blank">Gerda Taro</a>.</p><p>Con i suoi scatti, il fotoreporter ha testimoniato alcuni dei conflitti più nevralgici del Novecento, dalla Guerra Civile Spagnola alla Guerra d’Indocina (dove morirà nel 1954 per l'esplosione di una mina). Ai suoi reportage è dedicata la mostra <em>Robert Capa. L’Opera 1932-1954</em>, ospitata presso il <a href="https://arte.sky.it/news/masaccio-crocifissione-milano-museo-diocesano" target="_blank">Museo Diocesano Carlo Maria Martini</a> di Milano dal prossimo 14 maggio al 13 ottobre.</p><h2>ROBERT CAPA IN MOSTRA A MILANO</h2><p>Sono oltre 300 le immagini che, selezionate dagli archivi dell’<a href="https://arte.sky.it/news/libro-75-anni-magnum-photos" target="_blank">Agenzia Magnum Photos</a>, compongono il progetto espositivo a cura di Gabriel Bauret. Suddiviso in nove sezioni tematiche sviluppate cronologicamente, il percorso di visita si pone l’obiettivo di sottolineare il carattere empatico e umanista del lavoro di Capa, che spesso ha raccontato la tragedia delle popolazioni vittime dei conflitti con uno sguardo comprensivo e complice. “<em>Per me, Capa indossava l’abito di luce di un grande torero, ma non uccideva; da bravo giocatore, combatteva generosamente per se stesso e per gli altri in un turbine</em>”: così l’illustre <a href="https://arte.sky.it/news/henri-cartier-bresson-martin-parr-mostra-parigi" target="_blank">Henri Cartier-Bresson</a> descriveva il processo del fotografo ungherese.</p><h2>I CONFLITTI DEL NOVECENTO NEGLI SCATTI DI ROBERT CAPA</h2><p>Il percorso espositivo include alcuni degli scatti iconici di Capa, tra cui spiccano <em>Morte di un miliziano lealista</em> e <em>Truppe americane sbarcano a Omaha Beach</em>. In altre immagini altrettanto fondamentali, il reporter documenta invece la risalita dell’Italia da parte degli alleati, immortalando la conversazione di un contadino siciliano con un ufficiale americano nell'agosto 1943. Nel 1945 è a Berlino, testimone dei festeggiamenti delle truppe russe e americane che celebrano insieme la fine della guerra.</p><p>“<em>Se le fotografie di guerra plasmano la leggenda di Capa</em>”, spiega il curatore Gabriel Bauret, “<em>nei suoi reportage lo vediamo anche guardare la realtà da diversi punti di vista, concentrandosi su quelli che il fotografo Raymond Depardon definiva ‘tempi deboli’, in contrapposizione ai 'tempi forti' che solitamente mobilitano l’attenzione dei giornalisti e richiedono loro di essere i primi e più vicini</em>”.</p><p>[Immagine in apertura: Sicilian peasant telling an American officer which way the Germans had gone, near Troina, Italy, August 1943 © Robert Capa © International Center of Photography/Magnum Photos]</p>

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