A Luce Social Club anche Pietro Castellitto e Raphael Gualazzi

Anche questa settimana non si fa attendere l’appuntamento con Luce Social Club, il programma culturale condotto da Denise Negri e Federico Chiarini che osserva con sguardo acuto la scena artistica, letteraria e musicale italiana, ponendosi in ascolto dei suoi protagonisti. La nona puntata va in onda su Sky Arte – in prima visione – venerdì 12 gennaio. Ad aprire la trasmissione è Pietro Castellitto: figlio di Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini racconta il film Enea, di cui è regista e sceneggiatore. Presentata in anteprima all'<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-cinema-venezia-2023-premi-leoni" target="_blank">80esima Mostra internazionale del Cinema di Venezia</a>, la pellicola esce nelle sale italiane l'11 gennaio. “Penso che nessuno nasca con un'estetica. Le persone nascono con un carattere, e poi attraverso il lavoro, il carattere raggiunge la sua estetica. Mentre scrivo, capisco come valorizzare attraverso le immagini la simbologia delle cose che spero funzionino”, spiega Castellitto. In questo film, prosegue, “per me era importante che il desiderio di vita che muove Enea non dipendesse da un nichilismo familiare, ma fosse semplicemente legato appunto alla paralisi della sua epoca, contro la quale lui combatte”. Immancabile l’ospite musicale: a salire sul palco è il cantautore e pianista Raphael Gualazzi, che ripercorre la genesi di Dreams, il suo ultimo album. “Il disco nasce dalla felice collaborazione con l'etichetta CAM, che si dedica al repertorio di musica italiana per film”, spiega l’artista. “Per me è molto più importante partire da una dimensione intima che puntare il dito verso l'esterno nel cercare di comprendere e di vivere quelle che sono le realtà esterne, le tematiche, i mille problemi della nostra società e del nostro mondo”. E in merito alla dimensione onirica, precisa: “I sogni sono importantissimi, dai sogni nel cassetto ai sogni di pace, fino ai sogni più intimi. Tutti i sogni sono importanti, e hanno sicuramente come linguaggio l'arte”. La serata si chiude con Cristiano Caccamo e Matteo Cecchi, che anticipano agli spettatori i temi salienti dello spettacolo teatrale Sesto potere, in scena al Teatro Ambra Jovinelli di Roma fino al 21 gennaio. La pièce “parla del potere che utilizziamo tutti oggi”, chiarisce Caccamo, “quello dei nostri cellulari, il potere dei social media, quello delle fake news. Questo è quello che fanno i nostri personaggi nello spettacolo: diffondono false notizie che possono manipolare le elezioni politiche o altro. Si parla di queste “non-verità” che diventano verità, e su larga scala questo è pericolosissimo”.

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Tutta la passione di Carlo Scarpa per il vetro in una mostra

Figura prominente dell’architettura del Novecento, il veneziano <a href="https://arte.sky.it/news/venezia-palazzina-masieri-carlo-scarpa-apertura" target="_blank">Carlo Scarpa</a> è conosciuto per i suoi interventi architettonici essenziali, poetici ed eleganti, fortemente influenzati dall’estetica orientale: noto è il suo <a href="https://arte.sky.it/news/libro-fotografia-sekiya-masaaki-carlo-scarpa" target="_blank">legame con il Giappone</a> e proprio a Sendai si spense, durante un viaggio, nel 1978. Celebri sono anche i suoi allestimenti museali – tra cui ricordiamo quelli per <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/12/palermo-i-capolavori-di-antonello-da-messina-riuniti-a-palazzo-abatellis" target="_blank">Palazzo Abatellis</a> a Palermo e per la <a href="https://arte.sky.it/news/antonio-canova-mostra-possagno-scultura" target="_blank">Gypsoteca Canoviana</a> di Possagno – e le sue incursioni nel design. Meno famoso, eppure altrettanto meritevole di nota, è il suo legame con l’arte del vetro muranese. La mostra Vetro vero. Carlo Scarpa, visitabile nelle sale di Palazzo Foscolo a Oderzo (Treviso) fino al 17 marzo, fa luce su questo specifico aspetto della produzione scarpiana.<h2>CARLO SCARPA E IL VETRO DI MURANO</h2> Attraverso una selezione di 30 opere iconiche (da tempo non visibili al pubblico e provenienti dal Museo delle Rarità del Castello di Monselice), la rassegna ripercorre l’interesse di Scarpa per l'artigianato muranese. Una "passione" che lo portò a intessere rapporti con i maestri dell’isola, reinterpretando antiche tecniche e concependo lavorazioni originalissime. Una disciplina, quella della lavorazione del vetro, che è “sostenibile” per antonomasia, e che ben si connette con l’afflato ambientalista di Scarpa (“Tra un albero e una casa, scegli l’albero”, diceva l’architetto). <h2>LA MOSTRA SU CARLO SCARPA A ODERZO</h2> Il percorso espositivo ripercorre l’esperienza vetraia di Scarpa a partire dalle sperimentazioni del 1926, quando il giovanissimo architetto è al suo primo incarico professionale, per arrivare agli oggetti prodotti nel 1940. In particolare, la rassegna – ideata da Renzo di Renzo e Carlo Sala – si concentra sulla collaborazione del progettista con due storiche realtà del settore. Per Cappellin, Scarpa ideò in particolare una serie di soffiati dalle forme geometriche essenziali dai colori tenui, che ben si intrecciavano con le tendenze artistiche contemporanee. In mostra non mancano le serie di maggiore successo prodotte quindi per Venini – tra cui i cicli “mezza filigrana”, le “murrine romane”, i "lattimi”, i vetri “a bollicine” – esposte alla <a href="https://arte.sky.it/news/biennale-arte-venezia-2024" target="_blank">Biennale di Venezia</a> nel 1934 e nel 1936, e lo stesso anno presso la <a href="https://arte.sky.it/news/triennale-milano-mostre-2024" target="_blank">Triennale di Milano</a>. Proprio alle creazioni di Scarpa per quest'azienda, la kermesse lagunare dedicò un’intera sala nell'edizione del 1940: per ricordare quell'esposizione, la mostra Vetro vero. Carlo Scarpa propone i cosiddetti “tessuti”, vasi a sottili canne vitree policrome, e una selezione di altre pregiate opere. [Immagine in apertura: Carlo Scarpa]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Ancora novità per la Domus Aurea a Roma

Il lato oscuro di Babbo Natale

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