Tornano gli Uffizi Diffusi: al via la call per la nuova stagione

Negli ultimi quattro anni, <a href="https://arte.sky.it/news/terre-uffizi-toscana" target="_blank">Terre degli Uffizi</a> ha portato il patrimonio della collezione museale fiorentina oltre le mura delle Gallerie, diffondendosi nel territorio toscano. Il risultato è stato un grande successo: complessivamente, sono state organizzate ventidue mostre in tredici Comuni, coinvolgendo territori come il Valdarno e il Chianti fiorentino, con oltre ottanta opere d'arte concesse in prestito dalla celebre istituzione. Queste rassegne non solo hanno favorito un incremento del 30% dei visitatori nei musei locali, ma hanno anche attirato l'attenzione dei turisti, il 30% dei quali ha precisato che la visita alle mostre è stata il motivo principale della loro permanenza sul territorio (dimostrando quindi l'efficacia del progetto nel promuovere il turismo fuori dai grandi centri).<h2>GLI UFFIZI DIFFUSI TORNANO CON UNA CALL PER I COMUNI TOSCANI</h2>L’iniziativa, in collaborazione con la Fondazione CR Firenze, si rinnova anche per il 2025, questa volta sotto il mandato del neodirettore delle Gallerie degli Uffizi, <a href="https://arte.sky.it/news/uffizi-firenze-progetti-simone-verde" target="_blank">Simone Verde</a>. Novità di questa edizione è che la partecipazione dei Comuni verrà selezionata tramite una open call diffusa su tutto il territorio (le candidature saranno poi esaminate da una commissione di esperti di entrambe le istituzioni). Una modalità, questa, che mira a incoraggiare una partecipazione diffusa, spingendo ogni territorio a raccontare la propria storia attraverso l'arte. Il progetto mira inoltre a promuovere le sedi espositive dislocate nelle aree più periferiche, dotandole dei più opportuni presidi di sicurezza e dei servizi coerenti con i migliori standard museali.<h2>UNA STRATEGIA PER DECENTRALIZZARE IL FLUSSO TURISTICO</h2>Questa strategia non solo decentralizza il flusso dei visitatori dalle più grandi città turistiche, ma incentiva anche la crescita professionale nel settore culturale locale, migliorando le pratiche espositive. “Questa nuova concezione degli Uffizi Diffusi”, ha dichiarato Simone Verde, “punterà, grazie al partenariato strategico con Fondazione CR Firenze e alle sua insostituibile solidità, a uno slancio ulteriore con la nascita di veri e propri poli territoriali della cultura, caratterizzati dallo sviluppo di competenze di lunga durata e di livello nazionale, così come merita un territorio culturalmente e storicamente ricco quale quello interessato”.[Immagine in apertura: foto di Matteo Lezzi su Unsplash]

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Bologna ospita l'arte sovversiva di Ai Weiwei

Il docufilm sul rapporto conflittuale fra Picasso e Parigi

Nel 1994, durante le Olimpiadi Invernali in Norvegia,<a href="https://arte.sky.it/news/furto-urlo-munch-programmi-tv-10-gennaio" target="_blank"> il furto de L'Urlo di Edvard Munch</a> sconvolse il mondo dell'arte. Un colpo audace e teatrale, che trasformò un semplice crimine in una caccia al ladro degna di un thriller, coinvolgendo le autorità norvegesi, la stampa internazionale e la squadra speciale d’arte di Scotland Yard.Questa pagina della storia dell’arte viene ripercorsa dal documentario L’Urlo di Munch – Il grande furto, in onda su Sky Arte – in prima visione – giovedì 19 dicembre. Il documentario ricostruisce la storia con un taglio originale e profondo, mescolando toni giocosi e riflessioni psicologiche. Attraverso interviste e materiali d’archivio, si svelano i dettagli di un caso che unisce elementi di Scandi-noir e intrighi criminali.Al centro della vicenda si colloca Pål Enger, ex calciatore professionista e unico condannato per il reato. La sua figura enigmaticamente ambigua alimenta il mistero: agì per denaro, per fama o per un’ossessione nata durante una visita scolastica al celebre dipinto?

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