È “Vermiglio” il candidato italiano all’Oscar come miglior film internazionale

<p>Dopo essere stato insignito del <a href="https://arte.sky.it/news/premi-mostra-cinema-venezia-2024" target="_blank">Leone d’argento – Gran premio della giuria</a> all’ultima <a href="https://arte.sky.it/news/festival-cinema-venezia-2024" target="_blank">Mostra del cinema di Venezia</a>, <em>Vermiglio</em> di Maura Delpero inizia ufficialmente la sua corsa verso l'<a href="https://arte.sky.it/news/premi-oscar-2024" target="_blank">Oscar.</a> La preposta commissione dell’ANICA (l’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali), che come ogni anno sceglie i candidati italiani al riconoscimento più ambito del mondo del cinema, lo ha infatti ufficialmente selezionato su una rosa di 19 pellicole.</p><h2>"VERMIGLIO" È IL FILM ITALIANO CHE POTREBBE CONCORRERE AGLI OSCAR</h2><p>Composta da giornalisti, produttori, distributori e addetti ai lavori, la commissione ha motivato la candidatura sottolineando la capacità del lungometraggio di “<em>raccontare l’Italia rurale del passato, i cui sentimenti e temi vengono resi universali e attuali</em>”. La pellicola è infatti ambientata alla fine della Seconda guerra mondiale a Vermiglio, un piccolo villaggio di montagna in Trentino-Alto Adige (città natale del padre della regista). L’anno prima della fine del conflitto, la vita di una famiglia del paese viene sconvolta dall’arrivo di un soldato ferito: tuttavia, quella raccontata dalla cineasta non è soltanto la storia di un nucleo familiare. A essere sondate sono l’identità di un luogo e le dinamiche interne alla sua comunità.</p><h2>MAURA DELPERO “TRIONFA” ANCHE SU PAOLO SORRENTINO</h2><p>La pellicola di Maura Delpero trionfa così sugli altri 19 titoli in lizza per rappresentare l’Italia agli Oscar, superando anche <em>Campo di battaglia </em>di Gianni Amelio (anche questo presentato all'ultimo Festival del Cinema di Venezia), <em>Gloria!</em>, l’acclamato debutto di Margherita Vicario alla regia, e <em>Parthenope</em> di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/08/paolo-sorrentino-serie-tv-papa-jude-law-diane-keaton" target="_blank">Paolo Sorrentino</a>. Ora non resta che attendere il 17 dicembre, quando i membri dell’Academy degli Oscar sceglieranno una rosa di 15 film da tutto il mondo, da cui saranno infine selezionate le cinque opere candidate, annunciate il 17 gennaio. Per la notte degli Oscar e l'assegnazione dei primi in tutte le categorie bisognerà invece aspettare 2 marzo prossimo.<br /><br />[Immagine in apertura: VENEZIA 81, LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a: VERMIGLIO di Maura Delpero (Italia, Francia, Belgio). Photo credits Andrea Avezzù - La Biennale di Venezia-Foto ASAC]</p>

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A Ferrara il nuovo spazio che omaggia il regista Antonioni

La vita turbolenta del pittore Pellizza da Volpedo

A Basilea apre l'attesa retrospettiva svizzera su Henri Matisse

<p>Tra i maggiori esponenti delle avanguardie novecentesche, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-nuoro-metamorfosi-matisse" target="_blank">Henri Matisse </a>è passato alla storia come uno dei protagonisti indiscussi del Novecento. Merito di uno stile inconfondibile, ritmato dai colori sgargianti e da forme decise. Fino al 26 gennaio 2025, la <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-arte-contemporanea-sperimentale-fondation-beyeler-basilea" target="_blank">Fondation Beyeler</a> di Basilea, in Svizzera, ospita una retrospettiva che ripercorre ogni fase della sua produzione artistica attraverso 70 opere maggiori in prestito dalle grandi istituzioni internazionali, tra dipinti, papiers découpés e sculture.</p><h2>MATISSE E IL VIAGGIO ALLA FONDATION BEYELER</h2><p>Prima esposizione dedicata all’artista francese in Svizzera dopo oltre vent’anni,<em> Matisse – Invito al viaggio</em> prende spunto, per il titolo, dall’omonima poesia di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-charles-baudelaire" target="_blank">Charles Baudelaire</a>. Si tratta di versi ai quali lo stesso Matisse – con cui lo scrittore condivise i concetti ricorrenti di lusso, calma e voluttà – fece ripetutamente riferimento. A guidare Matisse nel suo viaggio, tuttavia, era la ricerca della luce ideale, che lo portò a spostarsi dalla Francia all’Italia, e poi la Spagna, il Nord Africa e infine gli Stati Uniti. L’attività del pittore si concentra quindi tra due poli, quello del viaggio – grazie al quale entrò in contatto con culture e immagini a lui estranee, che integrò nella sua tecnica – e quello dell’atelier.</p><h2>LA GRANDE MOSTRA DI HENRI MATISSE A BASILEA</h2><p>A cura di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-25-anni-fondation-beyeler-basilea" target="_blank">Raphaël Bouvier</a>, <em>Matisse – Invito al viaggio </em>prende avvio dagli esordi dell’artista tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, per poi procedere con i dipinti chiave del fauvismo degli anni Dieci e arrivare alle sensuali composizioni del periodo di Nizza e degli anni 1930. Sono infine i leggendari <em>papiers découpés </em>a caratterizzare la fase della maturità, tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Tra le opere esposte – che contano sia grandi capolavori che dipinti minori raramente esposti – spiccano quadri iconici come<em> La tavola imbandita </em>del 1897 e <em>La finestra aperta, Collioure</em> del 1905. Al termine del percorso di visita, una sala multimediale progettata appositamente accompagna il visitatore in un personale “viaggio” attraverso le fotografie d’epoca animate e immagini murali, mentre foto e filmati offrono scorci sugli atelier del maestro e sul processo di creazione delle sue opere.<br /><br />[Immagine in apertura: Installation view <em>Matisse – Invito al viaggio</em> alla Fondation Beyeler, Riehen/Basilea, 2024 © Succession H. Matisse / 2024, ProLitteris, Zurich. Foto: Mark Niedermann]</p>

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