A Barcellona l'intelligenza artificiale colora Casa Batlló

<p>Dopo le straordinarie <a href="https://arte.sky.it/news/videomapping-refik-anadol-casa-batllo" target="_blank">proiezioni ideate dall’artista turco Refik Anadol</a> la scorsa primavera, nel weekend del 27 e 28 gennaio la <a href="https://arte.sky.it/news/casa-batllo-nft-refik-anadol" target="_blank">Casa Batlló</a> di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-antoni-gaudi-museo-orsay-parigi" target="_blank">Antoni Gaudí</a> è tornata a illuminarsi davanti allo sguardo di oltre 95mila spettatori attoniti. E lo ha fatto grazie al videomapping di <a href="https://arte.sky.it/news/gibellina-photoroad-2023" target="_blank">Sofia Crespo</a> che, nel corso di una residenza artistica, ha concepito una serie di immagini in movimento generate dall’intelligenza artificiale.  </p><h2>IL NUOVO VIDEOMAPPING PER CASA BATLLÓ</h2> <p>Ispirandosi al design dell’architetto catalano, Crespo ha dato vita a <em>Structures of Being</em>: un progetto di videomapping che attinge a iridescenti forme organiche – fiori, barriere coralline, farfalle e altri fenomeni naturali – che evolvono e si trasformano al ritmo della colonna sonora concepita dal compositore britannico Robert M. Thomas (anche questa generata algoritmicamente ed eseguita da musicisti locali). </p> <p>Da sempre affascinata dalle dinamiche biologiche del mondo naturale, l’artista digitale ha trovato da subito uno stretto legame con l’architettura di Gaudí, a sua volta ispirata alle creature marine e alla vita acquatica. Non a caso, il lavoro è stato creato da Crespo in collaborazione con il Supercomputing Center di Barcellona, che ha fornito all'artista i dati sul comportamento delle correnti marine (utilizzati come dataset per generare la proiezione).</p><h2>NATURALE E ARTIFICIALE NELL’ARTE DI SOFIA CRESPO</h2> <p>Con base a Lisbona, Sofia Crespo indaga da diversi anni le forme di vita artificiali e generative, coltivando un profondo interesse per i punti di contatto tra organico e sintetico, in particolare per le tecnologie ispirate alla biologia. Parte della sua pratica artistica si concentra sullo studio dei meccanismi artificiali messi in atto dagli organismi viventi per evolversi: secondo questo principio, tecnologia e mondo naturale non sono due entità separate e opposte, ma si incontrano e contaminano a vicenda. E in tale contesto teorico, l’intelligenza artificiale generativa non può che costituire un campo di indagine nevralgico.</p> <p>[Immagine in apertura: foto di Hernan Gonzalez su Unsplash]</p>

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Pesaro Capitale della Cultura 2024 celebra l'artista Mario Logli

<p>Tra i pittori più affermati del panorama artistico italiano a cavallo tra il Novecento e il nuovo secolo, Mario Logli viene ricordato, a quattro anni dalla scomparsa, con una monografica nella città di Pesaro, <a href="https://arte.sky.it/news/programma-pesaro-capitale-italiana-cultura-2024" target="_blank">Capitale italiana della Cultura 2024</a>. </p> <p>Nato nel 1933 a Urbino, l’artista trascorse gran parte della sua vita nella città adriatica, il cui paesaggio marittimo ritorna spesso nella propria personalissima iconografia, in bilico tra il Surrealismo e la raffinatezza rinascimentale urbinate. “<em>Con la sua pittura</em>”, commentano i curatori della mostra Anna Maria Ambrosini Massari e Mattia Giancarli, “<em>Logli ha saputo custodire le tradizioni e i costumi della sua terra d’origine e, parallelamente, interpretare con personalità ed energia le sfide più complesse della sua contemporaneità, fino a questioni – come quella ecologica e della tutela del patrimonio culturale – da lui affrontate in anticipo rispetto ai tempi</em>”.</p><h2>LA PERSONALE DI MARIO LOGLI A PESARO</h2> <p><em>Mario Logli. Custode della bellezza</em> è visitabile fino al 7 aprile al <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-lucio-dalla-pesaro" target="_blank">Palazzo Mosca </a>di Pesaro. La rassegna rappresenta un'occasione unica per osservare le opere del maestro – alcune delle quali inedite, provenienti dalla collezione della famiglia Logli e dal deposito dell’ateneo di Urbino – in relazione ai suoi modelli di riferimento, tra cui <a href="https://arte.sky.it/news/dipinto-nascosto-rene-magritte" target="_blank">René Magritte</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-giorgio-de-chirico-metafisica-conegliano" target="_blank">Giorgio de Chirico </a>e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-londra-osvaldo-licini" target="_blank">Osvaldo Licini</a>. </p> <p>“<em>Articolata in tre sezioni, la mostra intende raccontare i temi cui Mario Logli si è dedicato durante tutta la vita e che, attraverso i suoi soggetti così magnetici e oniricamente evocativi, lo hanno reso custode della storia secolare e, insieme, visionario interprete di argomenti di stringente attualità</em>”, proseguono i curatori.</p><h2>IL SURREALISMO DI MARIO LOGLI</h2> <p>Nella prima sezione del percorso espositivo, il pittore si confronta con la sua stessa biografia, in particolare con il ricordo della sua infanzia, raffigurando i giocattoli di quando era bambino. Il secondo capitolo vede protagonista l’ecologia, un tema caro all’artista fin dagli anni Settanta, quando le sue tele si riempiono di <em>Invasori, </em>entità robotiche che simboleggiano l’inquinamento. Il tragitto di visita si conclude, infine, con un focus sulla caratteristica più peculiare della produzione di Logli, ovvero la volontà di “custodire la bellezza”, espressa nelle <em>Isole volanti</em> di stampo surrealista, che lo avvicinano al maestro <a href="https://arte.sky.it/news/mario-giacomelli-libro-fotografia" target="_blank">Mario Giacomelli</a> (al confronto tra i due è anche dedicata la seconda parte della sezione conclusiva).</p>

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