Girato tra Singapore, Londra, Parigi, New York, Berlino e Amsterdam, il documentario Una vita per l’arte, in onda – in prima visione – sabato 13 aprile su Sky Arte, porta lo spettatore alla scoperta della vita privata degli artisti. Firmata dall’artista e filmmaker Ang Sookoon, la pellicola ricostruisce gli sforzi economici degli artisti per sbarcare il lunario, aprendo una porta su una realtà spesso sottovalutata, o considerata persino un tabù. Attraverso conversazioni sincere con alcuni colleghi, Sookoon punta i riflettori sui meccanismi che dominano il mondo dell’arte, mettendo in discussione i sistemi che attualmente influiscono sulla carriera e sull’autonomia finanziaria di un artista.

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La dura vita dell’artista | Sky Arte

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Il primo museo "senza confini" del Medio Oriente

Fondato nel 2001 da Toshiyuki Inoko e specializzato in arte digitale e installazioni immersive multimediali, il collettivo <a href="https://arte.sky.it/news/teamlab-libro-tecnologia" target="_blank">teamLab</a> apre il suo primo museo nella città di Jeddah, in Arabia Saudita. Il fortunato format espositivo “senza confini”, collaudato ormai in diverse sedi in tutto il mondo – da <a href="https://arte.sky.it/news/installazione-universo-teamlab-tokyo" target="_blank">Tokyo</a> a <a href="https://arte.sky.it/news/teamlab-installazioni-shanghai-cina" target="_blank">Shangai</a>, passando per<a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/03/non-solo-ciliegi-a-tokyo-la-primavera-sboccia-anche-al-museo-teamlab-borderless" target="_blank"> Odaiba</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/nuovo-museo-teamlab-pechino" target="_blank">Pechino </a>e i <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/teamlab-sede-olanda-utrecht" target="_blank">Paesi Bassi</a>, solo per citarne alcune – approda finalmente in Medio Oriente. Qual è la sua caratteristica vincente? Uno spazio completamente malleabile, immersivo ed esteso, in cui i confini tra opera d’arte, architettura e spettatore, si sfumano fino a scomparire.<h2>IL MUSEO DI TEAMLAB A JEDDAH</h2>Inserito nel più ampio programma di rinnovo della città promosso dal Ministero della Cultura saudita, il teamLab Borderless sorgerà sulle rive della laguna di Al-Arbaeen, e si affaccerà sul Mar Rosso e sul centro storico di Jeddah, <a href="https://arte.sky.it/news/nuovi-siti-patrimonio-unesco" target="_blank">patrimonio mondiale dell'UNESCO</a>. Saranno oltre cinquanta i lavori interattivi e in costante evoluzione – tra cui alcune opere già conosciute come Borderless World, Athletics Forest e Future Park, e altre concepite appositamente per il nuovo spazio –, che troveranno “casa” al teamLab Borderless Jeddah: con l’approccio all’avanguardia che distingue il collettivo, le installazioni entreranno e usciranno dalle sale, mescolandosi tra loro e incontrando il visitatore, creando uno spazio interattivo e in mutamento perpetuo.<h2>IL “MUSEO SENZA CONFINI” DI TEAMLAB</h2>"Il concetto di teamLab Borderless", ha spiegato Toshiyuki Inoko, "è che tutto esiste in una continuità senza confini. E il nostro lavoro si basa sull'accumulo continuo di conoscenze umane nel corso della storia. Per questo motivo è molto significativo per noi essere in grado di aprire il teamLab Borderless a Jeddah, proprio accanto a un sito del patrimonio culturale mondiale". Il museo si lega quindi all’antichità e alle conoscenze arcaiche che hanno permesso la costruzione della stessa città. "Sperimentando teamLab Borderless", aggiunge infatti il fondatore, "ci auguriamo che le persone saranno in grado di muoversi tra il passato e il presente perfettamente interconnessi, e di immaginare un futuro ideale".[Immagine in apertura: teamLab Borderless Jeddah. CG rendering]

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