Nel Trevigiano il borgo che cambia volto con la street art

Nel trevigiano c’è un progetto che, grazie al potere di riqualificazione della street art, sta rivoluzionando lo spazio urbano e cambiando il volto della città. Succede a Vallà, frazione di Riese Pio X, dove il progetto The Wallà ha portato, nel corso degli anni, alla creazione di ben ventidue murales. Gli ultimi cinque sono in fase di realizzazione, e sono firmati da <a href="https://arte.sky.it/news/street-art-tellas-torino-paratissima" target="_blank">Tellas</a>, Franco Fasoli, Joys e Orion e Pixel Pancho.<h2>IL PROGETTO CHE PORTA LA STREET ART NEL TREVIGIANO</h2>La prima opera a essere portata a termine quest’estate è quella di Tellas: un lavoro geometrico che ripete dei pattern botanici includendo nel ritmo della composizione anche i balconi dell’edificio. Segue poi l'intervento di Pixel Pancho, che unisce il mondo umano e quello dei robot dando vita a una nuova umanità metallica. È in corso, invece, il murale di Franco Fasoli, che prenderà la forma di un'opera figurativa di grande formato. Dopo di lui sarà il turno di Jaz, che esplora il concetto di identità attraverso creature ibride, in parte uomini e in parte animali. Infine la stagione si chiuderà con Joys, che fin dagli esordi lavora sul lettering.Novità di questa edizione è la presenza di un <a href="https://arte.sky.it/news/street-art-restauro-ca-foscari">team di esperti di restauro dell’Università Ca’ Foscari</a> che seguirà passo dopo passo il processo di creazione dei lavori. Dal momento che non esiste nessun vademecum per il ripristino delle opere di arte urbana, l’obiettivo è studiare la composizione delle vernici sintetiche, al fine di sviluppare un metodo conservativo efficace.<h2>UN’OPERA DI RIQUALIFICAZIONE CHE “CAMBIA LA CITTÀ”</h2>The Wallà nasce da un’idea dell’associazione Collettivo Bocaverta, con l'ambizione di riqualificare e dare una nuova identità ai luoghi di periferia. E, fino a oggi, sembra aver centrato l'obiettivo. “Vallà è cambiata”, spiega infatti Mauro Berti, portavoce dell'iniziativa. Da quando il progetto ha preso il via quattro anni fa, “migliaia di turisti hanno camminato per le sue vie, per meravigliarsi della bellezza della street art: tra le opere più apprezzate, quelle di artisti di livello internazionale come <a href="https://arte.sky.it/news/cagliari-street-art-ericailcane" target="_blank">EricailCane</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-street-art-wunderkammern-roma" target="_blank">Sten Lex</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/millo-street-art-murale-danimarca" target="_blank">Millo</a> e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/pesaro-agostino-iacurci-mostra-vitruvio" target="_blank">Agostino Iacurci</a>. Registriamo un interesse da tutta Italia per l’iniziativa, che valorizza e riqualifica il nostro borgo”.‌[Immagine in apertura: Kraser, Le Grazie]

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Attrice italiana di straordinario talento, donna inarrestabile e sempre fedele a sé stessa, Virna Lisi è la protagonista del documentario, scritto e diretto da Fabrizio Corallo, in onda su Sky Arte domenica 14 luglio.Dal titolo Virna Lisi – La donna che rinunciò a Hollywood, il film restituisce allo spettatore un ritratto veritiero e complesso di una delle interpreti più amate e popolari della storia del nostro cinema. Liliana Cavani, Enrico Vanzina,<a href="https://arte.sky.it/news/pupi-avati-programmi-tv-26-febbraio" target="_blank"> Pupi Avati</a>, Cristina Comencini, Margherita Buy, Jerry Calà, Massimo Ghini e Enrico Lucherini sono tra gli amici e colleghi invitati a prendere parte al progetto con interviste e testimonianze.La pellicola accende i riflettori anche sulla parentesi hollywoodiana dell’attrice, che negli anni Sessanta si ritrova a Los Angeles a ricoprire le vesti di “nuova Marilyn”. Ed è in questa occasione – dopo tre film di successo e un inizio folgorante – che Virna Lisi, pur di mantenere la propria libertà e tornare alla quotidianità con il marito Franco Pesci e il figlio Corrado, rinuncia a un contratto di sette anni con una major americana.

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