I disegni di Yann Kebbi animano la stazione metropolitana Palais-Royal a Parigi

Dal 2022 l’artista e illustratore parigino <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/02/illustrazione-yann-kebbi-bassotto-new-york" target="_blank">Yann Kebbi </a>documenta l’evoluzione del cantiere dei futuri spazi della Fondation Cartier pour l'art contemporain al Place du Palais Royal, nella capitale francese. Un lavoro portato avanti in coerenza con il suo stile, che combina diverse pratiche come disegno, incisione, collage e fotografia. Commissionati dalla stessa Fondation Cartier in collaborazione con RATP (l’ente pubblico che gestisce i trasporti parigini), i suoi disegni imprimono su carta una fase cruciale quanto temporanea dell’architettura e rendono omaggio al lavoro delle maestranze del settore edile.<h2>IL CANTIERE DELLA FONDATION CARTIER NEI DISEGNI DI YANN KEBBI</h2>“Mentre traduco i soggetti – spazi, opere, pubblico – con il mio linguaggio visivo, le mie tecniche e micro-narrazioni”, spiega l’artista, “cerco un equilibrio nel disegno tra precisione e movimento, tra abbondanza e radicalità”. E c’è anche una certa dose di ironia nelle sue opere: Yann Kebbi inserisce infatti nei disegni elementi personali o familiari che incorporando la sua "visione del mondo", rimandano alla storia della Fondation Cartier. Ad esempio, il gatto di Agnès Varda, iconica scultura del giardino della fondazione, è qui sostituito dal suo, così come altre opere del fotografo Malick Sidibé o dell’artista James Lee Byars sono state per l'occasione rilette dalla sua creatività.<h2>LA METRO DI PARIGI SI ANIMA CON L’ARTE DI YANN KEBBI</h2>Intitolato Chantier, questo progetto di Kebbi trova casa nelle nicchie della storica galleria Valois nella stazione metropolitana Palais-Royal – Musée du Louvre, la stessa che servirà come futura "porta di accesso" ai nuovi spazi della fondazione, attesi per il 2025. Esempio significativo dello stile <a href="https://arte.sky.it/news/art-nouveau-week-2024" target="_blank">Art Nouveau</a> che permea l'architettura parigina, la galleria venne inaugurata nel 1919 come spazio commerciale: connetteva i viaggiatori ai grandi magazzini del Louvre e oggi, grazie all’opera di Kebbi, torna in vita. Una forma di arte pubblica che non solo dialoga con gli spazi fisici della città di Parigi, ma si intreccia con le vicende personali di chi transita nella stazione, invitando a scoprire nuove prospettive e a riflettere sul ruolo dell'uomo e della produzione artistica nel contesto urbano contemporaneo. [Immagine in apertura: Vue de l'exposition Chantier dans la galerie Valois à Paris. Photo © Martin Argyroglo]

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I maestri della street art si danno appuntamento a Parma

Celeberrimo artista e grafico olandese, noto per la sua capacità di fondere arte e matematica in modo visionario, <a href="https://arte.sky.it/news/fumetto-escher" target="_blank">Maurits Cornelis Escher</a> è protagonista di una vasta retrospettiva ad Asti. Allestita nelle sale di Palazzo Mazzetti fino all’11 maggio, Escher riunisce oltre cento opere, tra cui capolavori entrati a far parte della cultura globale come Mano con sfera riflettente, Vincolo d’unione e Metamorfosi II. A completare l’esperienza di visita, installazioni immersive, multimediali e interattive mettono lo spettatore al centro del mondo contorto e nei paradossi geometrici del genio avanguardista.<h2>LA MOSTRA DI ESCHER APPRODA AD ASTI</h2>Il percorso espositivo, articolato in otto sezioni, prende il via dal periodo formativo di Escher sotto la guida di Samuel Jessurun de Mesquita, figura chiave dell’<a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/alphonse-mucha-museo-innocenti-firenze" target="_blank">Art Nouveau </a>olandese, proseguendo con l’approfondimento dei viaggi in Italia, durante i quali l’artista realizza i paesaggi e le vedute architettoniche, anticipando il suo interesse per le illusioni ottiche. Il terzo capitolo si concentra sull’influenza delle decorazioni moresche, che ispirano Escher a esplorare la ripetizione geometrica infinita, ulteriormente approfondita nella sezione Metamorfosi, in cui si sviluppa il concetto di trasformazione continua tra forme. La sezione Struttura dello spazio introduce la complessità delle prospettive e delle superfici riflettenti, mentre Paradossi geometrici mostra il lato più visionario e matematico di Escher. Si entra poi nel merito dei lavori su commissione e, nell’ultima sezione, si scandaglia l’impatto dell’opera di Escher nella cultura popolare dagli anni Sessanta in poi, dall’influenza sul movimento hippy fino alle citazioni cinematografiche e musicali contemporanee.<h2>IL RAPPORTO TRA ARTE E SCIENZA</h2>Curato da Federico Giudiceandrea, il progetto espositivo inaugura il mandato del nuovo presidente della Fondazione Asti Musei, Francesco Antonio Lepore, che ha dichiarato di ritenersi “davvero fortunato nell‘iniziare il mandato alla guida dei musei astigiani con la mostra di un artista che ha saputo esplorare con la propria genialità e con il supporto esclusivamente della propria maestria grafica e delle proprie competenze matematiche quegli universi impossibili che oggi appaiono più vicini grazie agli algoritmi e all‘intelligenza artificiale”. Anticipando i tempi, infatti, Escher ha indagato il rapporto tra arte e scienza attraverso le illusioni ottiche e la geometria non euclidea: un tema oggi più che mai attuale, in un’epoca in cui la tecnologia ridefinisce i confini della creatività e della percezione umana.[Immagine in apertura: Maurits Cornelis Escher, Vincolo d’unione, 1956. Litografia, 25,3x33,9 cm. Collezione Maurits, Italia. All M.C. Escher works © 2024 The M.C. Escher Company, The Netherlands. All rights reserved www.mcescher.com]

Segui su Sky Arte Le illusioni di Escher in mostra ad Asti

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