A Milano l’installazione del regista Iñárritu per i 25 anni di "Amores Perros"

La <a href="https://arte.sky.it/news/2023/calculating-empires-fondazione-prada-milano" target="_blank">Fondazione Prada</a> di Milano ospita fino al 26 febbraio 2026 la mostra immersiva Sueño Perro, una celebrazione artistica che il regista messicano <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/05/al-festival-di-cannes-lopera-in-realta-virtuale-di-inarritu">Alejandro González Iñárritu</a> dedica al suo primo lungometraggio: Amores Perros, uscito 25 anni fa. Allestita negli spazi del <a href="https://arte.sky.it/news/2023/david-cronenberg-mostra-fondazione-prada-milano-specola" target="_blank">Podium</a>, l’esposizione prende la forma di una “installazione in celluloide”, come evidenziato dal sottotitolo dell’evento. Ciò si traduce in un percorso multisensoriale lungo il quale dei proiettori cinematografici riproducono una corposa collezione di scene inedite dal film originale.
Punto di partenza del progetto espositivo di Iñárritu è stata la scoperta negli archivi dell'<a href="https://arte.sky.it/news/2024/premio-scarpa-giardino-messico-espacio-escultorico" target="_blank">UNAM</a> (Universidad Nacional Autónoma de México) di oltre trecento chilometri di pellicola girata e poi scartata al termine delle riprese di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/02/alejandro-g-inarritu-nominato-presidente-di-giura-del-prossimo-festival-di-cannes" target="_blank">Amores Perros</a>. Attraverso un accurato lavoro di selezione e rielaborazione di questi frammenti filmici, il regista premio Oscar intende resuscitare in una forma completamente inedita la sua opera prima. La mostra rivela così al pubblico un livello di lettura inedito del lungometraggio originale, dando vita a un’esperienza che lo stesso cineasta ha definito con un paradosso: “come incontrare un vecchio amico che non abbiamo mai visto prima".
<h2>L’INSTALLAZIONE CHE RACCOGLIE I FRAMMENTI DEL PRIMO FILM DI IÑÁRRITU</h2>
L’esperienza immaginata dal regista messicano fa leva su un allestimento immersivo, che trasforma gli spazi espositivi di Fondazione Prada in un labirinto da esplorare con attenzione. Dai proiettori a 35 millimetri disseminati lungo il percorso sono diffuse le immagini mai viste del film originale che formano un flusso ininterrotto e ipnotico di scene tagliate, in un montaggio onirico da cui non sono stati rimossi graffi, rumori o altre imperfezioni tecniche.
Iñárritu propone così ai visitatori un viaggio indietro nel tempo, attraverso il quale riscoprire in modo diretto e non mediato i grandi temi che animavano il suo lungometraggio di 25 anni fa, come l'amore, la violenza e le contraddizioni della società messicana di fine Novecento. L’installazione conserva l’amore del regista per la propria opera, mantenendo intatto il suo impatto emotivo pur proponendola in una nuova veste, assolutamente priva di qualsiasi riferimento narrativo.
<h2>UNA CHIAVE DI LETTURA DELLA REALTÀ MESSICANA DAL 2000 A OGGI</h2>
Il percorso della mostra si estende anche al primo piano dell’edificio milanese, grazie all’approfondimento tematico intitolato Mexico 2000, a cura dello scrittore e giornalista messicano Juan Villoro. Questa seconda sezione raccoglie immagini fotografiche e articoli di giornale che offrono una più ampia chiave di lettura della realtà socio-economica della capitale messicana di inizio millennio.
Dopo la tappa inaugurale a Milano, l'installazione dell’influente cineasta centro-americano sarà protagonista di un tour espositivo che nel corso del prossimo anno toccherà Città del Messico e Los Angeles. Concepita con l’intento di esplorare da una prospettiva diversa un’opera di fondamentale importanza del cinema degli ultimi anni, Sueño Perro intreccia cinema e arti visive per proporre al pubblico un’esperienza innovativa e coinvolgente.
[Immagine in apertura: Alejandro G. Inarritu - Ph Marta Marinotti]

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Torna il festival delle arti dentro e fuori il carcere

Torino si prepara ad accogliere nuovamente LiberAzioni Festival, la rassegna biennale di arti dentro e fuori il carcere organizzata dall'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/03/torino-al-via-la-nuova-edizione-di-cinemautismo" target="_blank">Associazione Museo Nazionale del Cinema</a>. Giunta alla sua quinta edizione, la manifestazione in programma dal 1° al 16 ottobre si articolerà attraverso un corposo cartellone di eventi, uniti idealmente da un obiettivo di grande valore: favorire il dialogo e il contatto culturale tra la realtà carceraria italiana e la società civile.
Anche quest’anno, gli appuntamenti del festival saranno ad accesso gratuito e coinvolgeranno ospiti provenienti da diversi ambiti culturali. Oltre alla presenza confermata di artisti e performer come <a href="https://arte.sky.it/news/2025/narni-citta-teatro-2025" target="_blank">Andrea Pennacchi</a> e Paola Bizzarri, spicca l’evento inaugurale della rassegna: la proiezione di Tehachapi, doumentario diretto dall’artista parigino <a href="https://arte.sky.it/news/2025/jr-chronicles-napoli-duomo-mostra-gallerie-italia" target="_blank">JR</a> e Tasha Van Zandt, che affronta il tema delle carceri da una prospettiva originale.
<h2>IL PROGRAMMA DELLA QUINTA EDIZIONE DI “LIBERAZIONI”</h2>
Le due settimane del festival torinese proporranno ai partecipanti un cartellone ricco di eventi che spaziano dagli spettacoli teatrali ai film, senza dimenticare i numerosi incontri con figure rappresentative del panorama culturale italiano. Oltre al documentario di JR, che sarà proiettato mercoledì 1° ottobre presso le <a href="https://arte.sky.it/news/2022/museo-gallerie-italia-torino" target="_blank">Gallerie d’Italia</a> di Piazza San Carlo, sono in programma il nuovo appuntamento con il concorso nazionale di cortometraggi e documentari, nonché numerose proiezioni speciali dedicate a temi di assoluta rilevanza come le condizioni della vita carceraria, i diritti della persona e le marginalità.
Il teatro sarà protagonista del cartellone di LiberAzioni grazie a spettacoli come Ma l’amore no della compagnia Voci Erranti, formata da detenuti del carcere di Saluzzo, o la performance di Pennacchi, che il 7 ottobre si esibirà nel teatro della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. L’istituto carcerario torinese ospiterà inoltre un workshop di scrittura a cura di Alessio Romano, nel corso del quale interverrà il poeta romano Daniele Mencarelli.
All’interno del programma del festival ci sarà inoltre spazio per un evento a sostegno della <a href="https://arte.sky.it/news/2025/fumetto-koller-guerra-israele-palestina" target="_blank">causa palestinese</a>: la proiezione del documentario Sarura di Nicola Zambelli, in programma il 10 ottobre nell’ambito dell’iniziativa IllustrAzioni per Gaza alla Libreria Binaria.
<h2>IL FESTIVAL CHE PROMUOVE IL DIALOGO TRA CARCERE E SOCIETÀ CIVILE</h2>
Accanto alla ricca programmazione di eventi culturali, LiberAzioni Festival proporrà anche una serie di inizative gratuite dedicate alla formazione professionale in campo cinematografico. Tra queste, si segnala il laboratorio di scenografia tenuto da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/glocal-film-festival-cinema-piemonte" target="_blank">Paola Bizzarri</a>, vincitrice del David di Donatello per il lavoro sul set di Habemus Papam di Nanni Moretti. Ampio spazio sarà dedicato poi alle grandi tematiche sociali del nostro tempo, approfondite da eventi come la presentazione del libro Gorgo CPR. Tra vite perdute, psicofarmaci e appalti milionari, un'inchiesta sui Centri di Permanenza per il Rimpatrio che sarà presentata il 7 ottobre dai due autori Lorenzo Figoni e Luca Rondi al Cineteatro Baretti.
Anche la locandina ufficiale dell’edizione 2025 della rassegna torinese si ricollega idealmente al rapporto tra l’universo carcerario e il mondo fuori dalle mura. Il manifesto è stato infatti realizzato nell’ambito di un laboratorio creativo aperto alle detenute del carcere di Torino, curato dall'artista visiva <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/11/italia-illustrazione-ragazzi-mostra-madrid" target="_blank">Arianna Vairo</a>.
[Immagine in apertura: Tehachapi, JR]

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