A Ercolano il cantiere di restauro delle Terme Suburbane apre al pubblico

<p>Le porte delle Terme Suburbane di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/app-parco-archologico-ercolano-apertura-domus" target="_blank">Ercolano</a> tornano ad aprirsi e questa volta non solo per mostrare i fasti di un monumento unico al mondo, ma per accompagnare i visitatori dentro "l’officina" stessa del restauro. Il Parco Archeologico, infatti, ha scelto un approccio innovativo: far diventare il cantiere un’esperienza di conoscenza, dove il pubblico può osservare da vicino i lavori di conservazione e dialogare con i professionisti che restituiscono vita agli storici ambienti. Il progetto, interamente finanziato da fondi pubblici e sostenuto dal Packard Humanities Institute, rinnova una collaborazione che da quasi venticinque anni affianca Ercolano nella salvaguardia del suo patrimonio. “<i>Vogliamo che i visitatori comprendano non solo la bellezza straordinaria di questi ambienti</i>”, spiega Francesco Sirano, direttore del <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-capolavori-mann-alula-arabia-saudita" target="_blank">MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli</a> e delegato del Parco, “<i>ma anche l’impegno e la cura che occorrono per conservarli e restituirli al futuro</i>”. </p>
<h2>LA STORIA DELLE TERME SUBURBANE DI ERCOLANO</h2>
<p>Annoverate tra gli edifici pubblici meglio conservati dell’antichità romana, le Terme Suburbane nel <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-legno-ercolano-reggia-portici" target="_blank">Parco Archeologico di Ercolano</a> si trovano tra l’antico arenile e le poderose mura cittadine. Nacquero come bagno privato della potente famiglia dei Nonii Balbi e furono successivamente donate alla comunità. In queste sale si respirava il senso autentico del vivere romano: benessere, socialità, cura del corpo e della mente. Oggi gli ambienti restituiscono ancora lo splendore originario: pavimenti marmorei policromi di raffinata fattura, stucchi e pitture parietali di altissima qualità, porte lignee originali uniche al mondo. Ogni stanza racconta una storia: il Frigidarium, con la sua vasca rivestita di marmo; il Tepidarium, ornato da figure in stucco di sette guerrieri, forse ispirati alla tragedia di Eschilo; il Calidarium, con il labrum in marmo cipollino rovesciato dall’eruzione del 79 d.C.; e la spettacolare sala con la natatio, dotata di un sistema di riscaldamento “a samovar” che permetteva di mantenere l’acqua calda, un prodigio tecnologico rarissimo. </p>
<h2>IL CANTIERE DI RESTAURO NEL PARCO ARCHEOLOGICO DI ERCOLANO</h2>
<p>Il programma di manutenzione straordinaria ha preso avvio a settembre dello scorso anno, e se ne prevede la conclusione entro ottobre 2026. Si tratta di un intervento articolato e ambizioso, pensato per garantire non solo la conservazione, ma anche una fruizione moderna e sicura di uno dei complessi termali più straordinari del mondo romano. Tre le finalità principali: stabilizzare le condizioni termo-igrometriche degli ambienti, ripristinare la sicurezza strutturale e valorizzare i percorsi di visita. I lavori hanno già portato a risultati concreti, come il rifacimento delle coperture e delle pavimentazioni esterne per il corretto deflusso delle acque piovane, l’installazione di porte, finestre e lucernari che migliorano la qualità ambientale interna, la messa in sicurezza di apparati decorativi delicatissimi come intonaci, stucchi e rivestimenti marmorei. In parallelo, il cantiere ha introdotto passerelle e rampe che rendono accessibile anche il fronte mare della città antica, un nuovo impianto di illuminazione scenografica e un monitoraggio costante con sensori wireless. </p>
<h2>APRONO LE TERME SUBURBANE DI ERCOLANO: ECCO COME VISITARLE</h2>
<p>Il progetto speciale che consente di visitare le Terme Suburbane nel <a href="https://arte.sky.it/news/2024/visita-guidata-cunicoli-teatro-ercolano" target="_blank">Parco Archeologico di Ercolano</a> ha preso il via lo scorso 14 settembre. Si può accedere esclusivamente con la formula delle visite accompagnate e previo biglietto aggiuntivo acquistabile in loco oppure online (il  ricavato contribuirà alla raccolta fondi destinata ai restauri del Parco Archeologico di Ercolano). Organizzate secondo turni a cadenza oraria, tali visite si svolgeranno solo nei giorni di sabato e domenica (dalle ore 9.00 alle 18.00 fino a domenica 12 ottobre 2025; dalle ore 9.00 alle 16.00 a partire da sabato 18 ottobre 2025).</p>
<p>[Immagine in apertura: Foto del Parco Archeologico di Ercolano]</p>


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L'autunno bolognese è all'insegna della musica jazz

<p>Trentanove giorni di musica, più di ottanta concerti, un caleidoscopio di sonorità che unisce grandi nomi della scena internazionale e giovani promesse: dal 9 ottobre al 16 novembre Bologna e dintorni si trasformeranno in una capitale "diffusa" del jazz, grazie alla nuova edizione del <i>Bologna Jazz Festival</i>.</p>
<p>Il cartellone abbraccia linguaggi e stili diversissimi: dall’attivismo appassionato di Dee Dee Bridgewater (4 novembre, Teatro Auditorium Manzoni) alle geometrie avanguardistiche della chitarrista Mary Halvorson (28 ottobre, Unipol Auditorium), passando per la leggenda del drumming Billy Cobham (23 ottobre, Teatro Celebrazioni) e l’irresistibile vitalità caraibica di Monty Alexander (13 novembre, Unipol Auditorium).</p>
<p>Ma il festival non si limita a portare sul palco i “fantastici quattro” di questo genere musicale. Il <i>Bologna Jazz Festival</i> infatti è un ecosistema culturale che intreccia concerti, residenze artistiche, workshop, mostre, conferenze, proiezioni e persino podcast, in un programma pensato per coinvolgere non solo gli appassionati storici, ma anche chi al jazz si avvicina per la prima volta.</p>
<h2>L’EDIZIONE 2025 DEL "BOLOGNA JAZZ FESTIVAL"</h2>
<p>La città, con le sue molte anime, diventa palcoscenico diffuso: a essere coinvolti nel cartellone sono infatti i grandi teatri come il Manzoni e l’Auditorium Unipol, e i club che hanno fatto la storia del jazz bolognese, come Cantina Bentivoglio, Bravo Caffè, Camera Jazz & Music Club, Locomotiv e Sghetto. Ogni sera un’esperienza diversa: il 17 ottobre si ascolta il trio del pianista Sullivan Fortner, il 22 ottobre Greg Koch al Bravo, il 25 ottobre l’esplosiva band di Alabaster DePlume al Locomotiv, l’8 novembre il contrabbassista Marco Mendoza. In questo modo i club diventano incubatori di sperimentazioni e contaminazioni: dal funk al soul, dal rock lisergico alle nuove forme di avant-jazz. E non mancano gli appuntamenti simbolici, come il concerto conclusivo del 16 novembre alla Cantina Doctor Dixie, dedicato a Teo Ciavarella, musicista e anima culturale indissolubilmente legata a Bologna. A rendere ancora più riconoscibile l’identità visiva del festival ci pensa l’illustratrice Sarah Mazzetti, che ha firmato un progetto grafico diffuso per la città, con le sue opere visibili anche sulle bacheche di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/liberazione-poster-art-cheap-arci" target="_blank">CHEAP on Board</a> e persino sull’Autobus del Jazz.</p>
<h2>LE ATTIVITÀ SUL TERRITORIO, I WORKSHOP E LE RESIDENZE</h2>
<p>Il <i>Bologna Jazz Festival </i>è anche un laboratorio del futuro. Con il progetto <i>Jazz Society</i> – dal 27 al 31 ottobre guidato dalla vocalist Maria Pia De Vito – il Conservatorio “G. B. Martini” e il Liceo Musicale “Lucio Dalla” diventano protagonisti di un percorso formativo che culminerà nel concerto del 30 ottobre al Camera Jazz Club. Non solo: workshop aperti al pubblico (come quello del sassofonista Tim Berne il 2 novembre allo Sghetto) e residenze artistiche diffondono conoscenza e pratica musicale, premiando i talenti emergenti.</p>
<p>La manifestazione dialoga anche con il territorio: a Ferrara porta Uri Caine (8 novembre, Torrione Jazz Club), a Forlì Kurt Rosenwinkel (14 novembre, Sala San Luigi), a Zola Predosa il quintetto A Lady in Soul (8 novembre). Persino gli aperitivi diventano jazz, come l’inaugurazione del 9 ottobre al WP Store con i grammofoni hi-tech di Matteo Scaioli. Un mosaico di suoni, storie e incontri che fa di Bologna, per oltre un mese, il cuore pulsante della scena jazz europea.</p>
<p>[Immagine in apertura: Monty Alexander Studio. Foto di Joe Martinez]</p>


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