Porta Saragozza. Fotografie di Pietro Maria Alemagna

Per l'art week 2025 Bologna lancia un progetto dedicato alla porte cittadine

Arte

29 gennaio 2025

Porta Saragozza. Fotografie di Pietro Maria Alemagna

Per l'art week 2025 Bologna lancia un progetto dedicato alla porte cittadine

Arte

29 gennaio 2025

"ART CITY Bologna" torna dal 6 al 16 febbraio per la 13esima edizione con "Le Porte della Città", un progetto che trasforma le porte storiche in installazioni artistiche. Dieci opere e una performance itinerante riflettono sulle trasformazioni urbanistiche e sociali, con artisti di fama internazionale come Dread Scott, Susan Philipsz e Gabrielle Goliath.

Avanza il conto alla rovescia per ART CITY, la manifestazione bolognese che, giunta quest’anno alla sua 13esima edizione, trasforma la città in un palcoscenico a cielo aperto, dove la cultura contemporanea si intreccia con la storia in un dialogo senza tempo.

Dal 6 al 16 febbraio, la kermesse vede al centro il progetto Le Porte della Città, un programma speciale che omaggia l’architettura urbana e la sua antichissima storia attraverso l’arte contemporanea. L’iniziativa, spiega il direttore Lorenzo Balbi, “si presenta come possibile modello di progetto sull'arte nello spazio pubblico, capace di aprire e portare a disposizione dei visitatori spazi famigliari ma inaccessibili, storie condivise e suggestioni mai rivelate che gli artisti e le artiste sapranno valorizzare con i loro interventi realizzati per l'occasione e concepiti per questi specifici luoghi”.

10 INSTALLAZIONI PER LE PORTE STORICHE BOLOGNESI

Dieci installazioni, una per ogni porta storica, e una performance itinerante, intrecceranno il tessuto urbano con opere che reinterpretano il passato e il presente di Bologna. Testimoni silenziosi di eventi storici e mutamenti sociali, le porte sono qui elevate a simbolo di passaggi e cambiamenti, raccontati attraverso il linguaggio contemporaneo. Gli otto chilometri dei viali cittadini coinvolti diventeranno il filo conduttore di un percorso artistico che riflette su transizioni, confini e trasformazioni. Dall’energia luminosa dell'artista-sciamano Angelo Plessas a Porta Mascarella, che accoglie i visitatori con un’installazione di insegne simboliche, alla riflessione sui diritti civili di Dread Scott con la sua bandiera di denuncia a Porta San Felice, ogni intervento racchiude un messaggio forte e attuale.

DA ANGELO PLESSAS A GABRIELLE GOLIATH, A BOLOGNA LE PORTE STORICHE DIVENTANO ARTE

Tra le opere più attese, la scultura gonfiabile di Franco Mazzucchelli che sfida la monumentalità di Porta Maggiore, ma anche l’installazione sonora di Susan Philipsz che evoca profondità marine a Porta San Donato, e il tributo di Andrea Romano ad Anteo Zamboni – giovane ragazzo bolognese ucciso da un gruppo di squadristi fascisti per aver tentato di uccidere Mussolini – a Porta Galliera. Spiccano anche l’intervento di Gabrielle Goliath a Porta Santo Stefano, che affronta il tema della violenza di genere, e l’opera video di Valentina Furian a Porta Lame, che esplorerà le profondità della terra per avvicinarsi all’essenza animale che appartiene a ogni essere umano. Infine, la performance conclusiva di Derek MF Di Fabio, una biciclettata corale queer che attraverserà tutte le porte, connetterà idealmente i diversi progetti.

[Immagine in apertura: Porta Saragozza. Fotografie di Pietro Maria Alemagna]

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