Velasco Vitali è l’artista protagonista dell’ottava edizione di ARTEPARCO

È tutto pronto per l’ottava edizione di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/arteparco-valerio-berrutti-liberi-tutti" target="_blank">ARTEPARCO</a>, il progetto che dal 2018 trasforma il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in un museo a cielo aperto con installazioni site-specific. Nel corso dell’inaugurazione ufficiale, in programma sabato 19 luglio a Pescasseroli, in provincia dell’Aquila, sarà infatti svelata al pubblico l’opera di <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/jean-nouvel-velasco-vitali-arte-sella-2024" target="_blank">Velasco Vitali</a> intitolata Stasis. Il nome dell’artista lecchese va così ad aggiungersi a quelli di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/09/parco-nazionale-abruzzo-lazio-molise-installazione-marcantonio" target="_blank">Marcantonio</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2022/margherita-hack-scultura-milano-sissi" target="_blank">Sissi</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/valerio-berruti-mostra-alba-fondazione-ferrero" target="_blank">Valerio Berruti</a> e tutti gli altri protagonisti delle passate edizioni della rassegna allestita nella natura incontaminata del grande parco naturale.
La giornata inaugurale prevede una conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025 di ARTEPARCO, seguita da una passeggiata lungo due dei sentieri principali della riserva naturale. Camminando attraverso i boschi e le radure circostanti il Comune di Pescasseroli, si incontrano le installazioni di artisti diversi che, nel corso degli anni, hanno preso parte a questo festival unico. Obiettivo comune di tali interventi è la valorizzazione del territorio attraverso opere che diano vita a un inedito connubio tra paesaggio naturale e arte contemporanea.
<h2>LA RASSEGNA CHE PORTA L'ARTE CONTEMPORANEA NEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE</h2>
L'artista al centro dell'ottava edizione di ARTEPARCO è dunque Velasco Vitali, uno dei nomi di spicco del panorama artistico contemporaneo italiano. La sua opera, intitolata Stasis, è un'installazione site-specific ideata per un sito che dal 2017 è riconosciuto come patrimonio mondiale dall'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/07/mura-venete-bergamo-patrimonio-unesco" target="_blank">UNESCO</a>: le Faggete Vetuste del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’installazione raffigura un esemplare di lupo appenninico in cima a un tronco grezzo di quercia.
L’opera trae ispirazione dall’antica pratica degli stiliti, asceti capaci di vivere per lungo tempo immobili (in stasi) su una colonna per raggiungere l’elevazione spirituale. L’unione simbolica di due elementi fortemente legati alla natura del territorio in cui l’opera sarà collocata, e i riferimenti simbolici alla dimensione mistica degli stiliti, dà vita a una metafora aperta della società moderna, invitando l’osservatore a interrogarsi sul valore del rapporto tra uomo e natura. Stasis si propone così di rappresentare il “punto di partenza di un percorso in cui ognuno è chiamato a lasciare la propria impronta, a testimonianza del legame con il territorio”, come sottolinea lo stesso Vitali.
<h2>VELASCO VITALI PROTAGONISTA AD “ARTEPARCO”</h2>
A distanza di sette anni dalla sua prima edizione, il progetto di ARTEPARCO conferma la propria vocazione a trasformare gli spazi naturali di una delle riserve naturali più preziose d’Italia in un museo a cielo aperto. Elemento essenziale della proposta creativa della rassegna è l’invito al pubblico a scoprire in prima persona le numerose opere site-specific realizzate dal 2018 a oggi e “nascoste” nel cuore del Parco Nazionale.
Nelle precedenti edizioni, l’iniziativa ha coinvolto artisti del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/matteo-fato-pesaro-capitale-cultura-italia" target="_blank">Matteo Fato</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/arteparco-alessandro-pavone-installazione" target="_blank">Alessandro Pavone</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2023/arteparco-accademia-aracne-yarn-bombing" target="_blank">Accademia di Aracne</a> e <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/arteoparco-abruzzo-lazio-molise-2024" target="_blank">megx</a>. Il trait d’union che accomuna le loro creazioni è proprio il tema della natura incontaminata che le accoglie, interpretata di volta in volta alla luce delle diverse sensibilità artistiche dei partecipanti. Sostenuta e promossa grazie alla collaborazione di numerosi enti locali e nazionali, l’ottava edizione di ARTEPARCO “ci ricorda quanto la natura possa essere fonte inesauribile di ispirazione per la creatività contemporanea”, come evidenziato dall’ideatore della manifestazione, l’imprenditore abruzzese <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/scultura-luce-marinella-senatore-galleria-cracco-milano" target="_blank">Paride Vitale</a>.
[Immagine in apertura: ARTEPARCO - VIII edizione. Stasis di Velasco Vitali. Courtesy l'artista]

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Il grande scultore Arnaldo Pomodoro si è spento all'età di 99 anni

<a href="https://arte.sky.it/news/2025/riapertura-labirinto-arnaldo-pomodoro-milano" target="_blank">Arnaldo Pomodoro</a>, scultore e orafo italiano di fama internazionale, è morto a Milano la sera di domenica 22 giugno 2025, poche ore prima di compiere 99 anni: l’artista era infatti <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/11/mostra-arnaldo-pomodoro-palazzo-reale-milano" target="_blank">nato il 23 giugno</a> 1926 a Morciano di Romagna, in provincia di Rimini. Milanese d’adozione, Pomodoro viveva e lavorava in Porta Ticinese da oltre 70 anni. La notizia della sua scomparsa è stata comunicata da Carlotta Montebello, Direttrice Generale della fondazione intitolata al grande scultore, che ha voluto ricordare il maestro come una delle “voci più autorevoli, lucide e visionarie” del mondo dell’arte contemporanea.
Fratello maggiore di un altro scultore apprezzato in tutto il mondo come <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/03/gio-pomodoro-dalla-scultura-al-design-del-gioiello" target="_blank">Giò Pomodoro</a> (scomparso quasi 23 anni fa), l’artista e orafo lascia un grande vuoto nel panorama creativo del nostro tempo. Autore di sculture di incredibile forza creativa, come le sue celebri sfere bronzee di grandi dimensioni, Arnaldo Pomodoro ha lavorato per oltre 70 anni in modo instancabile e coerente alla creazione di opere che hanno contribuito a cambiare il panorama dell'arte contemporanea.
<h2>ADDIO AD ARNALDO POMODORO, AUTORE DELLE ICONICHE “SFERE” DI BRONZO</h2>
Le opere che più di ogni altra associamo alla produzione artistica di Pomodoro sono indubbiamente le sue iconiche sfere di bronzo, raffigurate sempre come elementi che si aprono davanti agli occhi dell’osservatore per rivelare i loro meccanismi interni. L’evidente contrapposizione tra la levigatezza esterna di queste sculture e la loro complessità nascosta ha finito per diventare una caratteristica imprescindibile del suo stile. Da esperto orafo, prediligeva impiegare il bronzo nella realizzazione delle sue opere, tanto per i lavori di piccole dimensioni quanto per le sculture monumentali.
Un altro distintivo dell’arte di Pomodoro è indubbiamente l’amore per la geometria solida, un universo di riferimenti essenziali da cui derivano le sfere, i cubi e i cilindri da cui l’artista ha sempre amato partire per la progettazione di suoi interventi. La ripetizione di questi elementi accoglie quindi un infinito numero di variazioni, ben rappresentate dalle aperture e dai tagli che intaccano la superficie esterna delle sue installazioni. Attraverso queste opere, Arnaldo Pomodoro ha dato vita negli anni a un linguaggio artistico immediatamente riconoscibile, spontaneo e spirituale, realizzando forme inedite e “antiche” al tempo stesso.
<h2>L'IMMENSA EREDITÀ ARTISTICA DI ARNALDO POMODORO</h2>
L'influenza dell’opera del maestro è testimoniata dalla presenza dei suoi lavori nelle piazze di numerose città e all’interno di importanti musei in tutto il mondo: basti ricordare la celebre Sfera con sfera installata di fronte al quartier generale dell’ONU a New York, o la Sfera grande presente nel piazzale del Palazzo della Farnesina, a Roma. La carriera di Pomodoro è stata inoltre costellata di prestigiosi riconoscimenti, tra cui il <a href="https://arte.sky.it/news/2024/shigeru-ban-praemium-imperiale-2024" target="_blank">Præmium Imperiale</a> assegnatogli in Giappone e il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito, massima onorificenza civile riconosciuta dalla Repubblica Italiana.
Accanto alla scultura, l’artista ha offerto un contribuito decisivo in numerose discipline, firmando importanti progetti architettonici e scenografie teatrali. Il suo retaggio creativo è destinato a sopravvivere anche grazie alla <a href="https://arte.sky.it/news/2022/performance-fotografie-inutili-bortolato-milano" target="_blank">Fondazione Arnaldo Pomodoro</a>, da lui stesso concepita “come un luogo attivo e vivo di elaborazione culturale, oltre che come centro di documentazione della mia opera, capace di fare proposte originali e non solo di conservare passivamente”. La Fondazione si impegnerà dunque a diffondere l’eredità spirituale di un maestro dell’arte contemporanea, anche attraverso mostre e iniziative che rendano onore alla portata innovativa della sua opera, nonché al suo costante impegno nei confronti della società.
[Immagine in apertura: Un ritratto di Arnaldo Pomodoro. Ph. Carlo Orsi, 2009]

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