Banksy torna con una nuova opera, a favore della Palestina

Un giudice che si accanisce a colpire con il suo martelletto un manifestante disteso a terra. Sono loro i protagonisti del nuovo stencil realizzato da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-banksy-girl-balloon-muca-monaco" target="_blank">Banksy</a> a Londra, sul muro perimetrale di un tribunale della capitale del Regno Unito. Il murale è stato rivendicato dallo street artist anonimo sui suoi canali social con la didascalia Royal Courts Of Justice. London.
Nonostante l’immediato scalpore suscitato, l’opera non è più visibile. Nel giro di poche ore, infatti, lo stencil è stato coperto dalle forze dell’ordine con grandi teli di plastica, mentre alcune transenne tengono lontani i curiosi che accorrono nel quartiere di Westminster per ammirarlo. Tali misure hanno finito tuttavia per amplificare la portata mediatica del lavoro, che sarebbe legato alle recenti misure repressive adottate contro i movimenti internazionali a favore della <a href="https://arte.sky.it/news/2025/asta-arte-guerra-palestina-milano" target="_blank">causa palestinese</a>.
<h2>L'OPERA NEL CENTRO DI LONDRA A SOSTEGNO DEI PRO-PAL</h2>
Il nuovo murale realizzato da Banksy raffigura un giudice inglese, vestito con la tradizionale parrucca e la toga nera, mentre colpisce un dimostrante, il cui cartello bianco è macchiato di sangue. Nonostante l’assenza di riferimenti specifici a eventi o cause per cui protesti il manifestante, il significato dell’opera sembrerebbe essere piuttosto chiaro. L’immagine è infatti apparsa sul muro delle Royal Courts Of Justice pochi giorni dopo il clamoroso arresto a Londra di quasi 900 attivisti nell’ambito di una manifestazione a sostegno della rete pro-Pal denominata Palestine Action.
Realizzato nello stile diretto ed energico che caratterizza tutti i lavori dello street artist britannico, il nuovo murale ha immediatamente attirato l’attenzione dell’opinione pubblica locale e internazionale. L’implicito messaggio a sostegno della causa palestinese e dei suoi attivisti in tutto il mondo si inserisce idealmente nella visione di un artista come Banksy, che dai primi anni Novanta a oggi non ha mai mancato di prendere posizione in modo netto sulle principali <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/04/banksy-si-e-unito-agli-ambientalisti-che-protestano-a-londra" target="_blank">questioni ambientali</a>, politiche e sociali del nostro tempo.
<h2>LE REAZIONI AL NUOVO DISCUSSO MURALE DI BANKSY</h2>
Celebre per le sue opere iconiche, attraverso cui ha spesso criticato fenomeni come la guerra, il capitalismo e la soppressione dei diritti civili, lo street artist è tornato a lavorare nella capitale britannica a distanza di un anno dal suo ultimo intervento pubblico. Nell’estate del 2024, in giro per la città erano spuntate nove opere a tema animale, subito ribattezzate il London Zoo di Banksy. Anche in quel caso, l’artista non aveva voluto spiegare il significato della serie di stencil, pur riconoscendone la paternità.
Nelle ultime ore, la polizia inglese ha confermato di aver avviato un’indagine sul murale Royal Courts Of Justice. London per danneggiamento di proprietà pubblica. Il complesso nel cuore di Londra è infatti la sede dell’Alta corte e della Corte d'appello di Inghilterra e Galles, entrambe ospitate in un edificio in stile gotico vittoriano del XIX secolo. In attesa di conoscere il destino dell’ultima opera del celebre <a href="https://arte.sky.it/news/2025/banksy-mostra-pace-assisi-rocca-maggiore" target="_blank">street artist dall'identità misteriosa</a>, non accenna a placarsi il clamore mediatico suscitato dal suo forte messaggio politico, ancora più rilevante in un momento storico come quello attuale.
[Immagine in apertura: uno screenshot da <a href="http://instagram.com/banksy/" target="_blank">Banksy (@banksy)</a>]

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Un documentario racconta l’opera di Atchugarry dedicata alla pace

È un tema universale come quello della <a href="https://arte.sky.it/news/2025/michelangelo-pistoletto-colomba-pace-fuori-infiorata-noto" target="_blank">pace</a> e della sua rappresentazione artistica il focus principale del nuovo documentario dedicato a <a href="https://arte.sky.it/news/2022/pablo-atchugarry-mostra-lucca" target="_blank">Pablo Atchugarry</a> e intitolato come una delle sue creazioni più celebrate: La Colomba della Pace. Il film ripercorre la lunga e travagliata genesi di un’opera dall'eccezionale valore simbolico, immergendosi al tempo stesso nella visione e nel processo creativo dello scultore uruguaiano.
Il documentario sarà trasmesso in prima visione su Sky Arte nella serata di domenica 21 settembre, data in cui ricorre la 37esima Giornata Internazionale della Pace istituita dall'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/03/guernica-picasso-onu-rockefeller" target="_blank">Organizzazione delle Nazioni Unite</a>. Prima della messa in onda è inoltre in programma un'anteprima esclusiva dell’opera, che si terrà venerdì 12 settembre alla presenza dello stesso Atchugarry presso il Cinema Aquilone di Lecco, città dove l’artista risiede da anni.
<h2>LA TRAVAGLIATA REALIZZAZIONE DE “LA COLOMBA DELLA PACE”</h2>
Il racconto della pellicola ricalca fedelmente la creazione dell’opera dello scultore uruguaiano, evidenziando al tempo stesso l’importanza dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-illustrazioni-gianluca-costantini-bologna" target="_blank">arte come strumento di pace</a>. L’idea originaria dell’artista era quella di creare una nuova scultura impiegando il metallo fuso da un’aquila nazista, recuperata sul relitto di una nave da guerra tedesca affondata al largo di Montevideo nel 1939. L’intenzione di trasformare un reperto bellico in un nuovo simbolo di pace si è però scontrata con una serie di ostacoli politici e diplomatici apparentemente insormontabili. Ciò non ha tuttavia impedito ad Atchugarry di proseguire coraggiosamente con la realizzazione della sua opera.
Il film documenta in modo particolareggiato ogni fase della lavorazione, partendo dalla sua ideazione e realizzazione nell’atelier dell’artista a Lecco, fino alla sua inaugurazione nel 2024, in un contesto suggestivo come l’Abbazia di Rosazzo, in provincia di Udine. L’opera finale, creata usando marmo e bronzo, rappresenta una testimonianza visiva potente dell’arte come simbolo di resistenza creativa, capace di opporsi alle avversità e superare ogni impedimento.
<h2>IN ANTEPRIMA A LECCO IL FILM SULL’OPERA SIMBOLO DI ATCHUGARRY</h2>
Concentrandosi sui dettagli del lavoro dello scultore, la pellicola diretta da Nicola Rota permette allo spettatore di scoprire il processo creativo di Atchugarry e i suoi riferimenti artistici. I primi piani sulla lavorazione del marmo si alternano così alle riprese del laboratorio lecchese dove l’artista lavora e agli scorci dei luoghi che lo hanno ispirato.
Il racconto de La Colomba della Pace coinvolge inoltre numerosi esperti e collaboratori dello scultore, inclusi il critico d'arte <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/09/pistoia-mostra-italia-moderna" target="_blank">Marco Meneguzzo</a> e Silvana Neme, direttrice del MACA di Montevideo e moglie di Atchugarry. Il risultato è un documentario che esplora da vicino temi universali come la memoria, la creazione e il potere trasformativo dell’arte, evidenziando al contempo l’importanza della bellezza in un mondo che “ha bisogno di messaggi di Pace”, come dichiarato dallo stesso artista uruguaiano.

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