Anche Nick Cave tra i cantanti che suoneranno al Parco Archeologico di Pompei

Prenderà il via il prossimo 1° luglio nel cuore del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/pompei-casa-giardino-ercole-apertura" target="_blank">Parco Archeologico di Pompei</a> la seconda edizione del festival musicale BOP – Beats of Pompeii. La cavea di un luogo iconico come l'antico anfiteatro della città romana ospiterà fino al 5 agosto undici concerti di grandi protagonisti della musica contemporanea. Tra gli ospiti più attesi spiccano i nomi di artisti internazionali come <a href="https://arte.sky.it/news/2022/libro-nick-cave" target="_blank">Nick Cave</a>, Colin Greenwood, Ben Harper e Bryan Adams, e grandi star della musica italiana, tra cui <a href="https://arte.sky.it/news/2023/gianna-nannini-programmi-tv-14-giugno" target="_blank">Gianna Nannini</a>, Antonello Venditti e Stefano Bollani.
Il programma di Beats of Pompei promette di regalare agli spettatori un’esperienza emozionante, grazie all’inedito connubio tra esibizioni live e patrimonio archeologico. Organizzata in uno dei siti archeologici più famosi di ogni tempo, la rassegna estiva si conferma un evento culturale imperdibile. La collaborazione attiva del Parco Archeologico garantisce il rispetto dell’incredibile cornice storico-artistica che accoglie i concerti, proponendo al tempo stesso una nuova modalità di fruizione di un sito unico al mondo.
<h2>IL FESTIVAL MUSICALE NELL’ANFITEATRO DI POMPEI</h2>
Gli appuntamenti musicali in programma copriranno una vasta gamma di generi diversi, presentando sul palco dell’Anfiteatro di Pompei artisti di spicco del panorama italiano e internazionale. Il concerto inaugurale sarà quello di Gianna Nannini, che darà il via all’atteso tour Sei nell'anima - Festival European Leg 2025. Nei giorni successivi saliranno sul palco uno dei gruppi più rappresentativi del progressive metal, gli statunitensi <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/11/nuovo-album-e-tour-nel-2019-per-i-dream-theater" target="_blank">Dream Theater</a>, e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2013/01/jean-michel-jarre-colonna-sonora-per-tech-city" target="_blank">Jean-Michel Jarre</a>, pioniere della musica elettronica, il cui spettacolare concerto è in cartellone per il 5 luglio.
Un’altra data molto attesa dai fan del rock è quella del 19 luglio, quando Nick Cave tornerà a esibirsi in Campania vent’anni dopo il suo storico concerto a Napoli. L’artista australiano, accompagnato da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/nuovo-disco-nick-cave-bad-seeds" target="_blank">Colin Greenwood</a> dei Radiohead, arriverà a Pompei nell’ambito del suo ultimo <a href="https://arte.sky.it/news/2025/nick-cave-tour-italia-2025" target="_blank">Solo tour</a>, che toccherà in estate altre due città italiane: Lucca e Roma. Tra gli altri artisti di fama internazionale, vale la pena ricordare i nomi di Ben Harper and The Innocent Criminals, Bryan Adams, e la band neofolk norvegese dei Wardruna, il cui concerto del 5 agosto chiuderà ufficialmente il festival.
<h2>DA BOLLANI AI DREAM THEATER, IL CARTELLONE DI “BOP – BEATS OF POMPEII 2025”</h2>
Al festival musicale in programma nell’antico anfiteatro romano prenderanno inoltre parte diversi artisti italiani, a partire dall’atteso ritorno in Campania di Antonello Venditti. Il cantautore romano salirà sul palco di Beats of Pompeii il 12 luglio, pronto a incantare il pubblico con un concerto ideato per celebrare i quarant'anni del suo iconico brano Notte prima degli esami. La rassegna dedicherà poi spazio a raffinati interpreti della scena jazz, elettronica e folk, tra cui Jimmy Sax, Serena Rossi e il celebre pianista <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/09/enrico-rava-e-stefano-bollani-aprono-il-festival-aperto" target="_blank">Stefano Bollani</a>, accompagnato dal suo quintetto. L'esperienza culturale del festival sarà inoltre arricchita da due mostre esclusive, dedicate rispettivamente al memorabile concerto dei <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/07/mostra-fotografia-pink-floyd-pompei">Pink Floyd</a> tra gli scavi Pompei nel 1971 e al ruolo della donna nell’Antica Roma. 
[Immagine in apertura: © Parco Archeologico di Pompei]

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70 anni dopo, Roma omaggia il mitico libro "Un paese" di Strand e Zavattini

Si intitola Strand – Zavattini. La fotografia è un ponte la mostra fotografica che celebra il 70esimo anniversario della pubblicazione di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/05/fotografia-europea-festival-mostre-reggio-emilia" target="_blank">Un paese</a>, l’iconico progetto editoriale firmato da Cesare Zavattini, figura chiave del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/09/ladri-di-biciclette-illustrazioni-emanuele-racca" target="_blank">Neorealismo</a> italiano, e Paul Strand, grande esponente della <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/08/mostra-colonia-fotografia-documentaria">straight photography</a>. 
Inaugurata lo scorso 5 giugno negli spazi dell'<a href="https://arte.sky.it/news/2023/roma-mostra-palazzo-poli-gina-lollobrigida" target="_blank">Istituto Centrale per la Grafica di Roma – Palazzo Poli</a>, l’esposizione sarà aperta fino al 20 luglio per poi riaprire dal 9 al 28 settembre, offrendo al pubblico circa cinquanta fotografie in bianco e nero e una preziosa selezione di testi, documenti e filmati.
Il progetto espositivo nasce dall’acquisizione da parte dell’istituto romano di immagini e documenti provenienti dall'archivio di Arturo Zavattini, figlio del noto autore emiliano. Oltre al racconto visivo del sodalizio che legò il fotografo statunitense e uno dei protagonisti assoluti della stagione neorealista, la mostra curata da Francesco Faeta, Maura Picciau e Silvia Trisciuzzi si propone di evidenziare l’impatto di Un paese sull’evoluzione della fotografia italiana.
<h2>L'ISTITUTO CENTRALE PER LA GRAFICA CELEBRA IL SODALIZIO TRA ZAVATTINI E STRAND</h2>
Ad accogliere i visitatori alla mostra in corso a Roma è Portfolio Four, una raccolta di dieci fotografie scattate da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2014/11/fotografia-paul-strand-in-mostra-philadelphia">Paul Strand</a> tra il 1950 e il 1973 in giro per il mondo, dalle Isole Ebridi nel Mare del Nord ai paesaggi siciliani. Tali immagini costituiscono una sorta di manifesto creativo dell’artista statunitense, a testimonianza della sua profonda aderenza ai principi della fotografia “pura” e non mediata che rivoluzionò il panorama artistico a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Esposte accanto a documenti inediti e testi originali di Zavattini e della moglie del fotografo, Hazel Kingsbury Strand, le stampe di Portfolio Four tornano all’Istituto Centrale per la Grafica dopo quasi 50 anni dalla grande mostra monografica dedicata a Paul Strand.
Il fulcro del percorso espositivo è indubbiamente rappresentato dalle due sezioni dedicate alla genesi di Un paese, che raccolgono la corposa documentazione fotografica prodotta dall'artista newyorkese lungo le vie del paese natale di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/09/a-new-york-il-neorealismo-italiano-rivive-in-180-scatti" target="_blank">Cesare Zavattini</a>, Luzzara. In questo borgo rurale nel cuore della Pianura Padana, ancora segnato dalle devastazioni del conflitto mondiale, Strand catturò attraverso il suo obiettivo le semplici storie quotidiane degli abitanti. Le stampe originali del 1953, donate dall’artista a Zavattini, presentano inoltre l’evoluzione del suo linguaggio fotografico, portando alla luce diversi esempi di immagini in piccolo formato e in bianco e nero. 
<h2>L'EREDITÀ FOTOGRAFICA DI “UN PAESE” A 70 ANNI DALLA SUA PUBBLICAZIONE</h2>
Il percorso di visita offre numerosi spunti di grande interesse sulla collaborazione tra i due artisti, come evidenziato dai tredici scatti realizzati da Arturo Zavattini al padre in compagnia di Strand a Luzzara. Un altro tema di assoluta rilevanza che emerge dalla mostra è quello delle aspirazioni sociali dell’Italia del dopoguerra, già ampiamente documentate all'epoca dal cinema neorealista. Un’ultima sezione presenta al pubblico cinque fotografie di Hazel Kingsbury Strand, provenienti dalle collezioni del Comune emiliano e custodite dalla Fondazione Un Paese, e dieci scatti realizzati da Arturo Zavattini nel corso di una spedizione etnografica a Tricarico in Lucania, pochi mesi prima della fortunata collaborazione tra suo padre e il fotografo statunitense.
Ideata in occasione del 50esimo anniversario della fondazione dell'Istituto Centrale per la Grafica, l'esposizione Strand – Zavattini offre a tutti i visitatori un’occasione unica per conoscere e approfondire l’opera di due figure di spicco del panorama culturale della seconda metà del Novecento, il cui sodalizio creativo ha permesso di scrivere una pagina imprescindibile della storia della fotografia e della narrativa contemporanee.
[Immagine in apertura: Paul Strand (New York 1890–Orgeval 1976) The Family. Luzzara, Italy, 1953, dal Portfolio Four, Plate 2, 1953, ed. 1981 stampa B/N alla gelatina bromuro d’argento inv. ICGFP 8190_2]

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