La mostra che indaga il legame di bici e moto con grafica e design

La mostra Bicicletta e motocicletta fra grafica e design, visitabile fino al prossimo 20 luglio presso gli spazi espositivi del <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/06/mostra-alberto-giacometti-chiasso-max" target="_blank">m.a.x. museo</a> di Chiasso, in Canton Ticino, approfondisce la funzione storica e sociale di questi mezzi di trasporto alla luce della loro rappresentazione nei manifesti, nei periodici e in molte altre opere di grafica e design. Curata da Stefano Pivato, Giorgio Sarti e Nicoletta Ossanna Cavadini, la retrospettiva costituisce la terza tappa di un affascinante ciclo espositivo del museo svizzero dedicato ai mezzi di trasporto, seguendo idealmente le mostre allestite negli anni passati sui temi dell'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/10/mostra-automobile-grafica-design-chiasso" target="_blank">automobile</a> e dei <a href="https://arte.sky.it/news/2021/mostra-treni-chiasso-museo-max" target="_blank">treni</a>.
Per approfondire le componenti sociali e culturali di queste due categorie di veicoli, da sempre associate alla libertà di muoversi e viaggiare, la mostra presenta al pubblico oltre cinquanta manifesti realizzati dalla fine del XIX secolo alla metà del Novecento da maestri della grafica come <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/12/il-pioniere-della-pubblicita-metlicovitz-protagonista-nella-sua-trieste" target="_blank">Leopoldo Metlicovitz</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2024/biografia-marcello-dudovich-giunti-editore" target="_blank">Marcello Dudovich</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2024/catalogo-armando-testa-mostra-venezia" target="_blank">Armando Testa</a>. Il denso apparato iconografico è arricchito da una serie di modelli iconici di motociclette e biciclette, affiancati da riviste, oggetti di design e cimeli d’epoca.
IN MOSTRA A CHIASSO LE OPERE DEI MAESTRI DELLA GRAFICA DEL ‘900
Lungo il percorso espositivo, i visitatori sono condotti alla scoperta di una prospettiva inedita attraverso cui rileggere la storia delle due ruote (motorizzate e non) e l’evoluzione della loro percezione nell’immaginario collettivo. Nonostante lo scetticismo che accompagnò la sua invenzione, la <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-rosangela-pinky-rossi-adess-pedala-milano" target="_blank">bicicletta</a> si è imposta ben presto come veicolo imprescindibile e popolare. Dai molteplici impieghi in ambito lavorativo fino allo sviluppo di discipline sportive di grande seguito, questo mezzo di trasporto a costi contenuti ha saputo affermarsi come simbolo di libertà.
La <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/07/il-mito-della-motocicletta-conquista-la-reggia-di-venaria" target="_blank">motocicletta</a>, d’altro canto, è stata esaltata fin dalla fine dell’Ottocento come espressione di velocità e autonomia personale. Tale considerazione si riflette nei numerosi manifesti pubblicitari esposti in mostra e dedicati a questo veicolo, che trasmettono in chiave accattivante concetti di eleganza e dinamismo. A queste opere, realizzate da artisti grafici e designer del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-arena-verona-manifesti" target="_blank">Plinio Codognato</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-moda-pubblicita-fondazione-magnani-rocca" target="_blank">Gino Boccasile</a>, la retrospettiva ticinese affianca una ventina di modelli di ciclomotori, raccontando l’evoluzione del design della motocicletta attraverso alcuni esemplari di case storiche.
L’EVOLUZIONE DELLE DUE RUOTE, DALL’INVENZIONE DELLA BICI ALLE MOTO DEL FUTURO
A completare il percorso, sono esposti numerosi oggetti di design e cimeli d’epoca, tra cui dépliant, cartoline e riviste dedicate al mondo delle due ruote, nonché da una sezione espositiva allestita all’esterno, intitolata il Bosco dei manifesti. Qui sono raccolti trenta studi grafici inediti di Rodolfo Frascoli, graphic designer italiano specializzato in modelli di motociclette avveniristici. L’esposizione è accompagnata infine da un ricco programma di approfondimento, con laboratori per bambini, visite guidate e conferenze sul tema d’indagine della mostra.
Attraverso il costante raffronto tra i capolavori della grafica e del design dell’ultimo secolo e le innovazioni che hanno favorito la progressiva affermazione dei veicoli a due ruote, la retrospettiva Bicicletta e motocicletta fra grafica e design offre una panoramica originale sull’intreccio tra arte e tecnologia legato a questi mezzi di trasporto, nonché sulla loro rappresentazione simbolica e funzione sociale.
[Immagine in apertura: vista dell’allestimento della mostra Bicicletta e motocicletta fra grafica e design. Foto © Carlo Pedroli]

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A Lisbona nasce il polo dedicato all'artista portoghese Almada Negreiros

Fin dagli anni Quaranta, due straordinari murales impreziosiscono le Stazioni Marittime di Alcântara e Rocha do Conde de Óbidos a Lisbona, capolavori architettonici firmati da Porfírio Pardal Monteiro. Realizzati in pieno fermento modernista da <a href="https://arte.sky.it/archivio/2018/02/mostra-fernando-pessoa-artisti-museo-reina-sofia-madrid" target="_blank">José de Almada Negreiros</a>, questi singolari affreschi raccontano il viaggio come metafora di un Portogallo sospeso tra partenze, speranze e ritorni. E oggi, finalmente, grazie all’iniziativa dell’Associazione Turismo di Lisbona e alla collaborazione con il Comune e l’Amministrazione Portuale, questi tesori sono finalmente accessibili a tutti: nasce, infatti, il Centro Interpretativo “I Murales di Almada nelle Stazioni Marittime”, un nuovo spazio dove incontrare la vivacità dei colori e la memoria della città.
A LISBONA DUE STAZIONI DIVENTANO CENTRO ESPOSITIVO 
Nelle nove sale allestite al piano terra della Stazione di Alcântara, i visitatori ripercorrono la nascita e l’evoluzione delle stazioni marittime, attraversando pagine cruciali come la Seconda guerra mondiale, la grande emigrazione e la decolonizzazione. I murales di Almada, protagonisti assoluti, sono raccontati nei minimi dettagli: dalla fase ideativa alle dichiarazioni dell’artista, che ne svelano l’anima visionaria e simbolica. Ogni elemento espositivo – dalle sale Passagens e Partidas fino a História Mural e Almada em Lisboa – contribuisce a tessere il ritratto di un’epoca e di una sensibilità artistica in profondo dialogo con il cambiamento sociale. Non manca l’emozione di osservare dal vivo, per la prima volta, i murales restaurati grazie al contributo del <a href="https://arte.sky.it/news/2024/world-monuments-fund-anniversario-2025" target="_blank">World Monuments Fund</a>. Un collegamento gratuito fra Alcântara e Rocha do Conde de Óbidos, a bordo di un veicolo ispirato ai carrelli storici, rende l’esperienza ancora più affascinante, trasformando una semplice visita in una piccola avventura nel cuore della Lisbona moderna.
L'ARTISTA PORTOGHESE ALMADA NEGREIROS
Artista poliedrico – disegnatore, scrittore, poeta, drammaturgo e performer – José Sobral de Almada Negreiros fu uno dei protagonisti di spicco della scena modernista portoghese, collaborando con grandi nomi come <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/05/fernando-pessoa-a-teatro" target="_blank">Fernando Pessoa</a> nell’avventura della rivista Orpheu. Negli anni Dieci e Venti del Novecento la sua creatività esplose tra romanzi brevi, manifesti futuristi e innovazioni teatrali, fino alle importanti esperienze a Parigi e Madrid, che ne ampliarono l’orizzonte internazionale. Tornato in patria durante l’avvento della dittatura di Salazar, seppe adattarsi senza rinunciare alla sua vena innovativa, lavorando su commissioni pubbliche che gli consentirono di esplorare nuove forme, come la geometria astratta. I murales realizzati negli anni Quaranta per Alcântara e Rocha do Conde de Óbidos rappresentano l’apice della sua maturità artistica: opere visionarie che intrecciano il mito e il quotidiano, la memoria storica e l’utopia del viaggio. 
[Immagine in apertura: Foto ufficio stampa Visit Lisboa]

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