A Madrid apre un nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea

Inaugura domani, 6 giugno, a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/07/mostre-madrid-arte-contemporanea-estate" target="_blank">Madrid</a> la galleria Bowman Hal, il nuovo spazio per l'arte e la cultura contemporanee a pochi passi dal <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/04/in-viaggio-nel-seicento-da-caravaggio-a-bernini" target="_blank">Palazzo Reale</a> spagnolo. La prima esposizione in programma è Snakes and Ladders, mostra personale che raccoglie una selezione di dipinti di William Mackinnon. Nelle sue opere il pittore australiano, classe 1978, fonde scene di vita quotidiana ed elementi fortemente simbolici, attraverso cui indaga emozioni e tematiche universali. Nella sua pratica, l'artista fa ricorso a tecniche pittoriche tradizionali, contraddistinte dall’uso di materiali non convenzionali come colle industriali e glitter.
L’apertura della nuova galleria madrilena è l’ultimo capitolo del più ampio progetto culturale denominato SOLO, avviato nel 2015 dagli imprenditori spagnoli Ana Gervás e David Cantolla con l’idea di sostenere e favorire la diffusione dell'arte contemporanea. Coerentemente con tali principi, gli spazi di Bowman Hal saranno aperti al dialogo e alla sperimentazione, supportando concretamente gli artisti lungo i loro percorsi creativi. L’inaugurazione del nuovo polo culturale segna così un passo significativo nell'evoluzione di SOLO e nell'arricchimento della scena madrilena dell’arte contemporanea.
<h2>LA NUOVA GALLERIA NEL CUORE DI MADRID</h2>
La mostra inaugurale di Bowman Hal, che resterà visitabile fino al 12 luglio, prende il suo titolo dal tradizionale gioco da tavolo Scale e Serpenti (in inglese, Snakes and Ladders), alle cui meccaniche l’artista paragona l’esperienza della vita. Attraverso i suoi dipinti, Mackinnon propone un’esplorazione visiva dell’incerto cammino dell’esistenza, in cui la casualità gioca un ruolo determinante. A fare da sfondo a tale indagine artistica sono i paesaggi suburbani e le strade notturne delle città australiane: scene costellate di oggetti e simboli quotidiani come segnali stradali, alberi e piscine, elevati a punti di riferimento emotivi.
Per dare vita alle sue opere, ricche di colori saturi e tagli di luce, l’artista australiano adotta un approccio originale, che accumula elementi eterogenei come gesso, sabbia e vernice smaltata per auto, su dipinti realizzati ad acrilico e olio. Attraverso tecniche come il dripping e la levigatura, Mackinnon crea superfici cariche di elementi materici, capaci di trasformare vedute di assoluta quotidianità in scenari stranianti, dove l’atto stesso di dipingere diventa “un modo di stare al mondo, di elaborare cosa significhi essere umani”, come evidenziato dallo stesso artista.
<h2>IL PROGETTO “SOLO” PER L’ARTE CONTEMPORANEA</h2>
La nuova galleria madrilena si inserisce strategicamente all'interno del progetto SOLO, trovando una sua collocazione nel centro culturale SOLO CSV. Progettato dal celebre studio di architettura <a href="https://arte.sky.it/news/2020/edvard-munch-museo-oslo" target="_blank">Estudio Herreros</a> nel sito dove un tempo sorgeva una stamperia, l’hub prende il suo nome dall’acronimo della via in cui è stato edificato, Cuesta de San Vicente. Nei suoi 4.500 metrti quadrati, il nuovo polo dedicato alle arti contemporanee nel cuore della capitale spagnola è stato ideato come una rete di spazi interconnessi, in grado di accogliere i visitatori con una proposta culturale stratificata.
Oltre a ospitare esposizioni ed eventi, Bowman Hal si propone di avviare collaborazioni con le principali istituzioni culturali internazionali, come quella in programma il prossimo settembre, quando sarà presentata una personale dell'artista americano Aaron Johnson in collaborazione con la galleria francese <a href="https://arte.sky.it/news/2023/armory-show-new-york-2023" target="_blank">Almine Rech</a>. L’ampio spettro culturale di queste iniziative rientra tra i principi ispiratori del progetto SOLO, che punta a offrire visibilità e sostegno concreto ai talenti artistici emergenti. Tali obiettivi coinvolgeranno una rete sempre più estesa di spazi espositivi, tra cui l’altra sede madrilena (denominata SOLO Independencia), lo spazio SOLO Castanedo nella regione iberica di Cantabria, nonché una futura sede a Lisbona, in Portogallo.
[Immagine in apertura: © Bowman Hal]

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Chi ha detto che per vivere la natura bisogna rinunciare al comfort? In Finlandia, negli anni Sessanta e Settanta, preso forma un’idea geniale: costruire hotel immersi in contesti naturalistici selvaggi, capaci di garantire un'esperienza nel segno del lusso e in paesaggi incontaminati. È proprio questo fenomeno che racconta la mostra Rantasipi – Tales from the World of Wilderness Hotels, allestita nel suggestivo <a href="https://arte.sky.it/news/2023/museo-alvar-aalto-finlandia" target="_blank">Aalto2 Museum Centre</a> di Jyväskylä. Il percorso invita i visitatori a scoprire le architetture promosso dall'omonima catena alberghiera, strutture come gli hotel Ruuponsaari e Valkama a Viitasaari, Joutsenlampi a Joutsa, Summassaari a Saarijärvi e Laajavuori a Jyväskylä. Si tratta di un tuffo nell'epoca d’oro del turismo finlandese, quando il desiderio di evasione si univa al bisogno crescente di soluzioni alberghiere accoglienti, in una Finlandia che stava scoprendo il piacere di viaggiare grazie a un benessere economico senza precedenti.
<h2>LA STORIA DEGLI HOTEL FINLANDESI IMMERSI NELLA NATURA</h2>
Così, architetti e designer lavorarono fianco a fianco, scegliendo materiali locali e forme che dialogassero con i paesaggi nordici. Dietro a quei primi hotel “nella foresta” c’era molto più che semplice spirito imprenditoriale: c’era la volontà di proporre un’esperienza autentica e in armonia con la natura. L’ascesa dei cosiddetti "wilderness hotels" coincise con cambiamenti profondi nella società finlandese: urbanizzazione rapida, settimane lavorative più corte, stipendi migliori e, finalmente, automobili accessibili. La mobilità esplose, e con essa la voglia di scoprire le bellezze naturali senza rinunciare a un certo comfort. È qui che nasce il mito di Rantasipi, grazie anche all'intuizione dell’artista Matti Louhi, che creò il logo a partire dall'immagine degli uccelli trampolieri: simbolo di ospitalità e leggerezza, questi volateli rappresentano tutto il calore di un soggiorno tra i laghi e le foreste.
<h2>LA NUOVA MOSTRA DEL MUSEO INTITOLATO AD ALVAR AALTO</h2>
La mostra offre un racconto vivo, costruito grazie alle testimonianze di ex dipendenti, ospiti affezionati e collezioni private. Alla base de progetto si colloca quello che la curatrice Johanna Rekonen ha definito come un "processo partecipativo", che riunisce oggetti e materiali d'archivio provenienti da varie realtà. Anche molti ex dipendenti di Rantasipi hanno contribuito al progetto espositivo.
Entrando nelle sale del museo intitolato ad <a href="https://arte.sky.it/news/2025/finlandia-hall-alvar-aalto-helsinki-riapertura" target="_blank">Alvar Aalto</a>, ci si trova catapultati in un’epoca in cui il turismo era sinonimo di avventura, ma anche di eleganza. I visitatori possono immergersi nelle atmosfere retrò delle sale da ballo, delle lounge con caminetti accesi, dei ristoranti sospesi tra tradizione e modernità. Attraverso oggetti d’epoca, materiali d'archivio e ricostruzioni fedeli, la mostra restituisce il sapore della Finlandia di un tempo, un paese che cominciava a svelarsi al mondo anche attraverso il turismo. Un racconto che, pur affondando le radici nel passato, continua a parlare al presente, ispirando chi ancora sogna di vivere la natura senza mai rinunciare alla comodità.
[Immagine in apertura: Laajavuori, women in the fireplace lounge, Volker Von Bonin, Finnish Heritage Agency, CC BY 4.0.]

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