Al Calabria Design Festival si riflette su manualità e AI

Cosenza torna a essere laboratorio di idee con la IV edizione del Calabria Design Festival, in programma dal 12 al 14 dicembre 2025. Un titolo evocativo – La mano che pensa – introduce il tema cardine di quest’anno: la relazione, sempre più fertile e articolata, tra l’intelligenza umana e l’intelligenza artificiale. Per tre giorni, chiese storiche, musei e spazi rigenerati della città ospitano conferenze, workshop, mostre e talk che mettono in dialogo architettura, design, arte e nuove tecnologie. Il direttore artistico, Pino Scaglione, richiama il celebre saggio di Juhani Pallasmaa per sottolineare come manualità, pensiero e innovazione non debbano porsi in conflitto, ma generare visioni inedite del progetto. Tra gli ospiti, figure di rilievo nazionale e internazionale – dagli architetti <a href="https://arte.sky.it/news/2025/biennale-architettura-2025-carlo-ratti" target="_blank">Carlo Ratti</a> a Elena Granata, oltre a urbanisti ad antropologi – animano un confronto che interroga il valore dell’esperienza umana nel tempo degli algoritmi e della progettazione aumentata.
<h2>AL VIA LA IV EDIZIONE DEL “CALABRIA DESIGN FESTIVAL”</h2>
Il 13 dicembre Cosenza si anima dalla mattina, nella Chiesa di Santa Croce e in quella di Santa Maria delle Domenicane, con incontri dedicati ai nuovi scenari del progetto nell’era dell’IA. Conversazioni e workshop guidati da designer, ricercatori e docenti affrontano temi che vanno dal rapporto tra artigianalità e tecnologia all’evoluzione del design tra strumenti manuali e digitali. Nel corso della giornata si alternano interventi di Laura Fiaschi, Monica Taverniti, Nicola Malagrinò, Mariantonietta Sbordone e molti altri esperti, mentre i laboratori coinvolgono giovani studenti in sperimentazioni sulla creatività aumentata. Alle 19.30, nello spazio MUDABA – San Rocco Project Room, prende forma la mostra che raccoglie opere, prototipi, fotografie e installazioni dedicate al rapporto tra gesto, materia e nuove tecnologie. 
<h2>A COSENZA CONFERENZE, MOSTRE ED EVENTI SU DESIGN, MANUALITÀ E NUOVE TECNOLOGIE</h2>
La giornata conclusiva, domenica 14 dicembre, nella sala conferenze del Museo dei Brettii e degli Enotri, è dedicata a incontri su radici, creatività e talento, con testimonianze di designer, artiste e progettiste della scena calabrese. Le allieve della Moema Academy presentano i propri lavori, mentre le imprese partner raccontano visioni e processi, prima della premiazione di Calabria Creativa Mapping 2024/2025. Alle 12.00 si apre la seconda parte delle mostre, con la Collezione Magna Grecia Sybaris The-Sign, i ritratti di Alessia Musolino e gli oggetti selezionati dal festival. Parallelamente l'iniziativa diventa il trampolino della rassegna HUB_ORIGINE – Sguardi di donne / Il segno sensibile, in arrivo da febbraio 2026: nove progettiste e nove artiste saranno in dialogo nei suggestivi ambienti barocchi di San Rocco. Le loro opere – tra fotografia concettuale, installazioni, modelli e disegni – mostreranno come manualità e intelligenza artificiale possano coesistere, generando una nuova sensibilità progettuale.
[Immagine in apertura: Francesca Macina, Vertebrate IV, 2019, carta su cartone, crini, spine di acacia, cm 120x80 cm. Ph © Marino Colucci]

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Un nuovo saggio sulla musica immortale di Davide Bowie

Sono passati quasi dieci anni dalla scomparsa di una leggenda assoluta del rock come <a href="https://arte.sky.it/news/2025/inaugurazione-museo-david-bowie-centre-londra" target="_blank">David Bowie</a>, morto il 10 gennaio 2016 all’età di 69 anni. La sua incredibile avventura musicale è al centro della monografia intitolata David Bowie. Fantastic Voyage, curata dallo scrittore e ricercatore Francesco Donadio. L'opera torna in libreria in una nuova edizione, riveduta e aggiornata, grazie ad <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/artisti-maledetti-musica-libro-arcana" target="_blank">Arcana Edizioni</a>.
Il saggio si propone di celebrare la grandezza culturale di uno dei punti di riferimento della musica occidentale moderna. Già dal suo sottotitolo, Testi Commentati, l’opera rivela come l’autore abbia seguito un approccio sistematico alla discografia del “Duca Bianco”, per analizzare in modo accurato tutti i brani scritti dal cantautore nel corso di una carriera cinquantennale. L’esame delle liriche di molti album conduce così il lettore alla scoperta di testi stratificati, sotto i quali si nasconde un universo ricco di rimandi e immagini poetiche.
<h2>UN SAGGIO SVELA OGNI SEGRETO DELLA DISCOGRAFIA DI BOWIE</h2>
Punto di partenza della complessa disamina di Donadio sono i traumi personali e le ossessioni che spingevano Bowie a scrivere canzoni. La sua anima di moderno menestrello rock non l’ha mai abbandonato, celandosi spesso dietro le numerose maschere dei <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-david-bowie">personaggi</a> che ancora oggi accompagnano il suo ricordo nell’immaginario popolare: <a href="https://arte.sky.it/news/2024/cofanetto-ziggy-stardust-bowie" target="_blank">Ziggy Stardust</a>, Halloween Jack, il Thin White Duke – il celebre “Duca Bianco”. L’esame rigoroso della discografia di David Bowie non tralascia nessuno dei suoi 25 dischi in studio, dall’album eponimo d’esordio a <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/05/copertina-album-vinile-blackstar-david-bowie-galassia-imgur" target="_blank">Blackstar</a>, pubblicato appena due giorni prima della sua morte.
Suddiviso cronologicamente in sette capitoli (più una speciale “ghost track” finale), il volume evidenzia il carattere profetico dei testi composti dal cantautore di Brixton. Attraverso l’uso di formule visionarie e raffinate, le sue canzoni hanno offerto ad almeno tre generazioni di ascoltatori una interpretazione alternativa della società contemporanea e delle sue contraddizioni. La ricchezza di queste liriche, unita alla modernità delle parti strumentali, ha reso la musica di David Bowie un punto di riferimento imprescindibile per ogni appassionato di musica rock.
<h2>DA “ZIGGY” A “BLACKSTAR”, L’EPOPEA MUSICALE DEL “DUCA BIANCO”</h2>
Tra gli aspetti di maggior interesse dell’opera, risalta la profonda consapevolezza di Bowie nell’interpretare ogni fase della propria esistenza. Un esempio perfetto in tal senso è costituito dal suo ultimo album, unanimente considerato una sorta di testamento artistico. Le parole messe in musica dall’artista per il suo disco d’addio sembrano infatti suggerire un’attenta pianificazione di un’uscita di scena teatrale e sincera, in pieno “stile Bowie”.
Passando in rassegna i diversi stili musicali ed estetici che hanno segnato la carriera creativa del grande cantautore, il volume David Bowie. Fantastic Voyage conferma lo status di Bowie come mito intramontabile del rock, la cui influenza sulla musica contemporanea ha continuato a crescere nel corso degli anni, arrivando intatta fino a oggi, dieci anni dopo la sua <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/01/un-astronomico-tributo-a-david-bowie" target="_blank">scomparsa</a>.
[Immagine in apertura: foto di Chris Boland su Unsplash]

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