Tutte le città in lizza come Capitale italiana dell’arte contemporanea 2027

Incoraggiare e sostenere la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea sono gli obiettivi fondativi del progetto <a href="https://arte.sky.it/news/2024/candidati-capitale-arte-contemporanea-2026" target="_blank">Capitale italiana dell’arte contemporanea</a>. Si tratta di un'iniziativa promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, entrata nel vivo nel 2024: in quell'anno è stato lanciato il bando per la designazione della prima <a href="https://arte.sky.it/news/2024/capitale-italiana-arte-contemporanea-2026" target="_blank">Capitale italiana dell’arte contemporanea</a>, successivamente vinto da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/gibellina-capitale-italiana-arte-2026" target="_blank">Gibellina</a> (Trapani). Il finanziamento ottenuto serve a sostenere programmi culturali articolati, tra cui mostre, festival e rassegne, ma anche a realizzare e riqualificazione spazi e aree dedicate alla fruizione dell’arte contemporanea. L'esordio ufficiale del progetto è fissato per il 2026, ma chi raccoglierà il testimone dalla città siciliana?
<h2>VERSO LA CAPITALE ITALIANA DELL'ARTE CONTEMPORANEA 2027</h2>
A concorrere al titolo di Capitale italiana dell’arte contemporanea 2027 sono 8 comuni italiani, per un totale di 6 progetti culturali presentati al MiC entro il 15 giugno scorso. I dossier, tutti relativi a un intero anno di programmazione culturale, saranno oggetto di valutazione da parte della giuria composta da cinque esperti di rinomata fama, selezionati dal MiC. A essere candidate al titolo sono: Alba (Cuneo) in corsa con Le fabbriche del vento; Chioggia (Venezia) con Chioggia Porto delle Arti Contemporanee; <a href="https://arte.sky.it/news/2024/umbria-ponte-tibetano-europa" target="_blank">Foligno</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/festival-due-mondi-spoleto-2025" target="_blank">Spoleto</a>, località umbre entrambe in provincia di Perugia che concorrono con Foligno-Spoleto in Contemporanea; <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/08/mostra-sculture-fabio-viale-pietrasanta" target="_blank">Pietrasanta</a> (Lucca) con Essere arte. O dell’umanità dell’arte; Termoli (Campobasso) che propone Traiettorie contemporanee; Varese – Gallarate (Varese), con Oltre il giardino. Traiettorie armoniche fra arte, industria e paesaggio.
<h2>GIBELLINA È LA CAPITALE ITALIANA DELL'ARTE CONTEMPORANEA 2025</h2>
L'iter della selezione prosegue ora secondo un preciso cronoprogramma: entro il 15 settembre 2025, la commissione selezionerà i dossier che avranno accesso al successivo step. L'audizione pubblica durante la quale solo i comuni prescelti potranno presentare e approfondire i rispettivi dossier si terrà entro il 15 ottobre, mentre la proclamazione di Capitale italiana dell’arte contemporanea 2027 si svolgerà entro il 30 ottobre 2025. È pari a 1 milione di euro il contributo riconosciuto alla vincitrice, che potrà contare (fosse anche solo come ispirazione) a <a href="https://arte.sky.it/news/2023/teatro-consagra-gibellina-apertura" target="_blank">Gibellina</a>, già in fermento in previsione dell'atteso debutto del progetto.
[Immagine in apertura: Foto di Tommaso Pante su Unsplash]

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Un’estate nel segno dell’arte con The Square

A Bergamo l'estate è all'insegna dell'arte di Cattelan

La videoarte di Yuri Ancarani a The Square

La critica sociale di Barbara Kruger approda al Guggenheim Bilbao

La prima rassegna completa del lavoro di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/barbara-kruger-treno-ucraina-arte-pubblica" target="_blank">Barbara Kruger</a> in Spagna. Si presenta così Another day. Another night, la retrospettiva che inaugura oggi (24 giugno) negli ambienti del <a href="https://arte.sky.it/news/2025/intelligenza-artificiale-refik-anadol-guggenheim-bilbao-arte-architettura" target="_blank">Museo Guggenheim Bilbao</a>. Curata da Lekha Hileman Waitoller, e visitabile fino al prossimo 9 novembre, la monografica ripercorre l'evoluzione artistica di una delle figure più rilevanti del contesto contemporaneo, conducendo il pubblico in un'intensa riflessione sulle influenze tra linguaggio e potere.
<h2>50 ANNI DI CARRIERA DI BARBARA KRUGER</h2>
Filo conduttore della rassegna è infatti la parola e il suo impiego come strumento di persuasione e di controllo politico – temi cari a Barbara Kruger, che dagli anni Settanta è nota al grande pubblico per le sue enormi scritte rosse o nere.
Sviluppata in stretta collaborazione con l'artista, l’esposizione abbraccia opere più o meno recenti della sua produzione, offrendo uno sguardo ampio e ravvicinato sull'evoluzione della sua pratica e sugli sviluppi legati all'utilizzo delle nuove tecnologie. Oltre agli iconici collage in bianco e nero, la rassegna presenta infatti monumentali installazioni in vinile, opere digitali su grande scala, proiezioni video e paesaggi sonori concepiti specificamente per gli spazi espositivi, offrendo un quadro completo dei temi e dei risvolti visivi della ricerca dell'autrice.
<h2>LE OPERE IN MOSTRA AL GUGGENHEIM BILBAO</h2>
Ad aprire il percorso di visita è uno dei lavori più iconici di Kruger: Senza titolo (I shop therefore I am), creato nel 1987 in serigrafia fotografica e rivisitato dall’artista nel 2019 in un’installazione LED in grande formato, con animazione e suono. L’opera si sviluppa come un gigantesco puzzle in cui i pezzi si incastrano fino a formare la frase “I shop therefore I am” ("compro, dunque sono"), seguita da una serie di slogan martellanti che espandono l'indagine di Kruger su consumo e identità.
Il tragitto prosegue con Verità (nel quale la parola spagnola “Verdad” sfuma dal nero corvino al grigio pallido, inducendo a riflettere sulla natura ambigua di questo concetto) e Forever (che mostra in un gigantesco testo in bianco e nero le oscure parole di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/teatro-spettacolo-1984-george-orwell" target="_blank">George Orwell</a>: “Se vuoi un’immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano – per sempre”).
<h2>I RIFERIMENTI ALLA STORIA DEI PAESI BASCHI</h2>
Un elemento distintivo del progetto è infine il costante rimando al contesto politico e sociale dei Paesi Baschi, territorio dalla complessa storia identitaria. Prova ne è l'installazione site-specific intitolata Senza titolo (Camino), che non solo fa riferimento al paesaggio linguistico di Bilbao, ma che funge anche da filo conduttore visivo, collegando le varie sale della mostra con un percorso sinuoso intorno all’atrio centrale del museo.
[Immagine in apertura: Barbara Kruger, No Comment. Installation view, ARoS Aarhus Kunstmuseum, Aarhus, November 29, 2024–April 21, 2025. Courtesy the artist, ARoS Aarhus Kunstmuseum and Sprüth Magers. Photo: Anders Sune Berg]

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