Boom di visite per musei e parchi archeologici statali d'Italia nel 2024

Il Ministero della Cultura ha reso noti i dati preliminari di visite e incassi nei musei, monumenti e aree archeologiche statali in Italia nel 2024. In base alle rilevazioni condotte dal Servizio di statistica del MiC, il nostro Paese fa segnare numeri record sia per i visitatori che per gli introiti. Sono infatti poco più di 60 milioni gli ingressi complessivi registrati nel 2024: tale cifra corrisponde a un aumento del 5,3% rispetto ai 57,7 milioni di visitatori censiti <a href="https://arte.sky.it/news/2024/musei-italia-classifica-visitatori-2023" target="_blank">l’anno precedente</a>. Ancora più marcato l’incremento degli incassi totali lordi, che hanno raggiunto i 382 milioni di euro: una cifra superiore del 23% ai quasi 314 milioni incassati del 2023.
Anche quest’anno il sito più visitato d’Italia è il <a href="https://arte.sky.it/news/2025/colosseo-visite-notturne-programma-2025" target="_blank">Parco archeologico del Colosseo</a>, responsabile da solo di circa un quarto degli accessi a pagamento di tutti i monumenti italiani con 14,7 milioni di visitatori nel corso del 2024. L’area dell’anfiteatro romano guida questa speciale classifica, seguito sul podio da altre due eccellenze assolute del nostro patrimonio culturale: le <a href="https://arte.sky.it/news/2024/firenze-apertura-corridoio-vasariano" target="_blank">Gallerie degli Uffizi</a> di Firenze e il <a href="https://arte.sky.it/news/2025/scultura-scoperta-pompei-necropoli-porta-sarno" target="_blank">Parco archeologico di Pompei</a>.
<h2>UN’ANNATA RECORD PER MUSEI E PARCHI ARCHEOLOGICI ITALIANI</h2>
Dall’analisi dettagliata dei dati preliminari per il 2024 emergono alcune tendenze interessanti, come la ripartizione tra ingressi gratuiti e non negli istituti statali che prevedono un pagamento, e i numeri significativi fatti registrare negli enti culturali ad accesso gratuito. Da non trascurare inoltre la distribuzione delle presenze per tipologia di sito, in base a cui i monumenti e le aree archeologiche italiane si confermano capaci di attrarre oltre 30 milioni di visitatori, rispetto ai 18,7 milioni di accessi ai musei e i 10,8 milioni di ingressi nei circuiti museali.
Un altro aspetto di grande rilevanza è la suddivisione geografica dei trenta istituti a pagamento più visitati d’Italia. Da questa speciale classifica dei siti di maggiore affluenza, emerge infatti come il turismo culturale italiano sia ben distribuito in tutta la Penisola, anche se trainato da alcune regioni e province in modo particolare. Tra queste, spiccano indubbiamente il Lazio (con ben nove siti diffusi in tutta la Capitale, oltre alle <a href="https://arte.sky.it/news/2025/riapertura-grotta-diana-villa-este-tivoli" target="_blank">ville di Tivoli</a>), la Toscana e Firenze, e la Campania (grazie soprattutto a Pompei e alla <a href="https://arte.sky.it/news/2025/reggia-caserta-apertura-depositi-museo" target="_blank">Reggia di Caserta</a>). Di questi trenta siti, infine, ben diciannove fanno registrare oltre 500mila presenze annue: un dato incoraggiante che conferma il boom di visite attestato a livello nazionale.
<h2>DAL COLOSSEO AGLI UFFIZI, I SITI PIÙ VISITATI NEL NOSTRO PAESE NEL 2024</h2>
L’eccellente bilancio emerso in questi giorni è stato salutato dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, come il “miglior risultato di sempre dei musei e dei parchi archeologici statali”, superando di oltre cinque milioni di unità il numero di singole visite del 2019, ossia l’ultimo anno pre-COVID. Il ministro ha inoltre aggiunto che il numero di presenze record registrato nel corso del 2024 “è il segno di come la cultura e la bellezza italiane siano riconosciute e apprezzate nel mondo, generando in milioni di persone il desiderio di goderne appieno visitando il nostro Paese”.
[Immagine in apertura: foto di Nick Night su Unsplash]

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Oltre 7.500 metri quadrati di allestimenti, 28 curatori e 341 autori da 73 paesi, e 6 studi di progettazione coinvolti: sono questi i numeri della 24esima Esposizione Internazionale della <a href="https://arte.sky.it/news/2025/voce-triennale-milano" target="_blank">Triennale di Milano</a>, che con il tema <a href="https://arte.sky.it/news/2025/triennale-milano-esposizione-universale-2025" target="_blank">Inequalities</a>, fino al 9 novembre affronta con coraggio e lucidità una delle sfide più urgenti del nostro tempo: le crescenti diseguaglianze sociali, economiche, geografiche e di genere. Da <a href="https://arte.sky.it/news/2023/norman-foster-libro-architettura" target="_blank">Norman Foster</a> a Hans Ulrich Obrist, da Beatriz Colomina a <a href="https://arte.sky.it/news/2022/londra-serpentine-pavilion-theaster-gates" target="_blank">Theaster Gates</a>, l’Esposizione riunisce alcuni dei più importanti autori, pensatori e artisti internazionali; ad affiancarli sono partecipazioni universitarie, istituzioni culturali e una rete di oltre 20 realtà internazionali. Tutto ruota attorno a due assi concettuali: da un lato la geopolitica, e dall'altro la biopolitica delle diseguaglianze, che emergono nelle loro molteplici forme – economiche, sociali, geografiche, di genere, appunto – in una società più interconnessa, ma anche più frammentata.
<h2>LE DISEGUAGLIANZE ALL'ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI TRIENNALE MILANO</h2>
Sono otto le mostre tematiche che caratterizzano questa edizione. Tra queste, spicca Cities, curata da Nina Bassoli: un atlante urbano immaginario che raccoglie 35 installazioni site-specific da oltre 30 paesi, esplorando la tensione tra città, disuguaglianze e possibilità di sviluppo sostenibile. Nell’esposizione Milano. Paradossi e opportunità, curata da Damiano Gullì e Jermay Michael Gabriel, sei contraddizioni urbane vengono interpretate da altrettanti artisti afrodiscendenti, trasformando la città in un archivio vivente e spazio di confronto su inclusione e giustizia sociale. Infine, Iil film The Corner Problem (opera dell'architetta <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/01/lo-studio-diller-scofidio-renfro-svela-il-futuro-centre-for-music-di-londra" target="_blank">Elizabeth Diller</a> con llo studio Diller Scofidio + Renfro) riflette sull’impossibilità di dominare completamente lo spazio architettonico, mettendo in scena – attraverso il medium del video – l’invisibilità del lavoro umano nella pulizia e il simbolismo dell’angolo a 90°, rifugio della polvere e dei paradossi della modernità. 
<h2> A MILANO UN SEMESTRE DI MOSTRE, PERFORMANCE, LABORATORI ED EVENTI</h2>
Non solo esposizione, Inequalities si arricchisce infine di una densa programmazione performativa curata da Umberto Angelini, che tra ottobre e novembre darà voce a corpi, marginalità e sogni con artisti come Chiara Bersani, Muna Mussie e Peeping Tom. La manifestazione si apre poi alla città con Triennale on Tour, che tra giugno e luglio attraverserà otto municipi milanesi con laboratori, performance e incontri itineranti, offrendo occasioni di partecipazione attiva a bambini, adolescenti e famiglie. Il public program, curato da Damiano Gullì, accompagna l’intera durata dell’Esposizione Internazionale con talk, incontri e proiezioni, mentre l’evento internazionale Art for Tomorrow, promosso da Democracy & Culture Foundation in collaborazione con il New York Times, celebra proprio in Triennale il suo decennale, riflettendo sull’impatto sociale dell’arte. 
[Immagine in apertura: 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano - Cities ©Alessandro Saletta e Agnese Bedini - DSL Studio]

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