Aperte le iscrizioni per partecipare al nuovo festival di cortometraggi di Napoli

Nel cuore del quartiere Vomero, nelle sale del Cinema America Hall, nasce un nuovo festival dedicato ai cortometraggi e ai documentari brevi: in programma dal 10 al 13 marzo, il Napoli Film and Audiovisual Festival (NA.F.A.FE’) promette già di diventare un punto di riferimento per il cinema indipendente. E per la sua edizione d'esordio chiama a raccolta giovani registi e case di produzione, offrendo l'opportunità di mostrare il proprio talento su un palcoscenico internazionale.
COME PARTECIPARE AL "NAPOLI FILM AND AUDIOVISUAL FESTIVAL"
I partecipanti al <a href="https://filmfreeway.com/NAFAFE2025" target="_blank">bando</a> potranno iscrivere gratuitamente le loro opere filmiche – una per ogni autore, della durata dai 7 ai 30 minuti – fino al 20 febbraio, attraverso l’apposita piattaforma, purché in linea con le tematiche del festival (legate all'inclusione, alle politiche urbane e all'emarginazione, ponendo l’accento sui contesti sociali e sulle dinamiche cittadine). Le pellicole che supereranno la selezione saranno proiettate durante la rassegna, e i premi finali saranno consegnati nel corso della serata conclusiva: una giuria tecnica di esperti decreterà i vincitori, mentre il pubblico di giovani studenti delle scuole assegnerà un premio speciale al miglior corto. A chiudere la manifestazione, oltre alla cerimonia di premiazione, anche una proiezione speciale fuori concorso alla presenza di ospiti d’eccezione.
A NAPOLI IL NUOVO FESTIVAL DEDICATO AL CINEMA BREVE
Con la direzione artistica di Raffaele Riccio, ex direttore operativo del Napoli Teatro Festival, la manifestazione prevede tre giorni di proiezioni dei cortometraggi in concorso, accompagnati da lectio magistralis tenute da registi e attori, che offriranno uno sguardo inedito sul dietro le quinte del cinema. Il legame con Napoli sarà il filo conduttore della kermesse, reso esplicito dalle ambientazioni, dalle tematiche trattate e dalla partecipazione di artisti partenopei. Il programma del festival includerà inoltre masterclass e incontri con professionisti del settore, offrendo agli studenti e ai giovani cineasti un'opportunità concreta di formazione e networking. 
“Con il NA.F.A.FE’ esploriamo tematiche profonde e attuali, trasformandole in un processo educativo e creativo”, ha affermato il direttore artistico Riccio, sottolineando il valore dell'evento come omaggio alla capacità della città di raccontare storie universali attraverso il talento delle nuove generazioni.
[Immagine in apertura: foto di Denise Jans su Unsplash]

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Con un nuovo allestimento riapre a Milano la Fondazione Pini

Intellettuale milanese, scrittore e appassionato d’arte, Adolfo Pini dedicò gran parte della sua vita a preservare e promuovere l’eredità artistica dello zio, il pittore Renzo Bongiovanni Radice, oltre a sostenere giovani talenti nelle arti visive e letterarie. La sua visione culturale e il suo legame con Milano lo spinsero a fondare <a href="https://arte.sky.it/news/2021/bando-artisti-fondazione-pini" target="_blank">l’istituzione che oggi porta il suo nome</a>, con l’obiettivo di creare uno spazio di incontro tra memoria storica e nuove espressioni artistiche. Dopo due anni di attento restauro e riqualificazione, la Fondazione Adolfo Pini riapre le sue porte con un percorso espositivo completamente rinnovato. 
IL NUOVO ALLESTIMENTO DELLA FONDAZIONE ADOLFO PINI
La casa-studio di Corso Garibaldi 2 torna così a essere un punto di riferimento per la cultura milanese. Il progetto curatoriale, firmato da Silvia Bolamperti, restituisce agli spazi una dimensione intima e suggestiva, in cui ogni dettaglio è pensato per valorizzare il dialogo tra passato e presente. 
L’esperienza di visita si sviluppa attraverso un percorso tematico che ripercorre le tappe fondamentali dell’opera di Bongiovanni Radice: dagli esordi nel primo Novecento ai suoi celebri paesaggi, per poi approdare alle sale che esplorano il ritratto femminile e la sua produzione più intima. Un’intera sezione è riservata a Parigi, città che segnò un punto di svolta nella sua carriera, mentre lo studio dell’artista è stato ricostruito per offrire uno sguardo autentico sul suo metodo di lavoro. L’ultima sala è invece dedicata alle più recenti acquisizioni, frutto di un rigoroso lavoro di ricerca della Fondazione. 
LA FONDAZIONE ADOLFO PINI A MILANO, TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Il restauro, eseguito nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, ha coinvolto non solo le opere pittoriche ma anche gli arredi originali, ripristinati con materiali e tecniche tradizionali. Ma non finisce qui, perché nel futuro della Fondazione si prevede anche la creazione di nuovi spazi espositivi dedicati agli artisti contemporanei. 
“Si conferma così la vocazione della Fondazione come luogo in cui arte e creatività dialogano con storia e società, offrendo uno spazio dove ammirare gli splendori del passato e progettare nuove visioni per il futuro”, spiega Marina Messina, presidente della Fondazione Adolfo Pini. La riapertura segna dunque l’inizio di una nuova fase, in cui il dialogo con la città si fa ancora più forte, mantenendo vivo il legame tra storia e creatività contemporanea.
[Immagine in apertura: mostra permanente, Fondazione Adolfo Pini, Milano. Ph Andrea Rossetti, 2025]

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