Uffizi, ancora una novità per il Corridoio Vasariano

Ancora una novità per il <a href="https://arte.sky.it/news/2025/corridoio-vasariano-visite-serali-firenze" target="_blank">Corridoio Vasariano</a> a Firenze. Chiuso nel 2016 per motivi di sicurezza, ha <a href="https://arte.sky.it/news/2024/firenze-apertura-corridoio-vasariano" target="_blank">riaperto le sue porte a dicembre 2024</a>, dopo otto anni di attesa, necessari per portare a termine un imponente intervento di adeguamento strutturale <a href="https://arte.sky.it/news/2023/corridoio-vasariano-uffizi-firenze-donazione-allestimento" target="_blank">sostenuto della Edwin L. Wiegand Foundation</a>. A rendere ancora più sorprendente questa rinascita contribuisce ora uno speciale allestimento: il tratto che attraversa il Ponte Vecchio si è infatti "popolato" con i busti di imperatori, filosofi, imperatrici e figure leggendarie dell’epoca romana. In continuità con il progetto Futuro nell’Antico, questo rinnovamento valorizza "l’anima archeologica" delle Gallerie degli Uffizi, gioiello dell'offerta museale fiorentina.
<h2>A FIRENZE un NUOVO ALLESTIMENTO PER IL CORRIDOIO VASARIANO</h2>
Lungo le pareti del percorso aereo progettato da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/soffitto-giorgio-vasari-venezia-ricomposto" target="_blank">Giorgio Vasari</a> nel 1565 – un passaggio riservato ai granduchi, considerato un simbolo del potere mediceo sulla città – sono stati posizionati oltre cinquanta busti di epoca imperiale. Si tratta di capolavori della ritrattistica romana, selezionati con cura dalla collezione museale e visibili al pubblico per la prima volta dopo oltre trent’anni. Tra questi, le effigi di Cicerone, Augusto, Commodo, Sabina e Faustina: protagonisti di una galleria di ritratti che nei secoli ha ispirato artisti, intellettuali e studiosi. Una raccolta dal valore inestimabile, a lungo rimasta nei depositi: venne relegata all’oblio dopo il riordino museale del 1993, quando si decise di riportare l’arredo scultoreo della Galleria al suo assetto settecentesco. 
<h2>NEL CORRIDOIO VASARIANOOLTRE 50 BUSTI DI EPOCA IMPERIALE</h2>
“Dopo la ricostituzione della sala dei marmi antichi al secondo piano della Galleria”, ha dichiarato il direttore Simone Verde, “questo allestimento è un ulteriore passo avanti, all’insegna del motto ‘Futuro nell’Antico’, per la valorizzazione del collezionismo archeologico mediceo”. Dìora in poi, per i visitatori il Corridoio Vasariano non è solo uno spettacolare itinerario che collega Palazzo Pitti agli Uffizi che consente di osservare la città da un punto di vista eccezionale: diventa ,a tutti gli effetti, un "museo nel museo". I busti, molti dei quali acquisiti dallo storico Luigi Lanzi nel Settecento, ritrovano finalmente la dignità espositiva che meritano, riconsegnando al pubblico un patrimonio che, a fine XVIII secolo, permetteva agli Uffizi di competere con i <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/collezione-farnese-musei-capitolini-mostra-roma" target="_blank">Musei Capitolini di Roma</a>. 
[Immagine in apertura: Ufficio Stampa Gallerie degli Uffizi]

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Si intitola The Moment the Snow Melts (Il momento in cui la neve si scioglie) la nuova installazione site-specific che l'artista giapponese <a href="https://arte.sky.it/news/2022/mostra-chiharu-shiota-aros-danimarca" target="_blank">Chiharu Shiota</a> si appresta a portare al <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/niki-de-saint-phalle-mostra-mudec-milano" target="_blank">MUDEC – Museo delle culture</a> di Milano. L’opera, che verrà svelata per la prima volta il prossimo 19 novembre, sarà allestita nell’Agorà, la vasta sala vetrata progettata dallo studio <a href="https://arte.sky.it/news/2025/david-chipperfield-architects-teatro-romano-brescia" target="_blank">David Chipperfield Architects</a>. Tale contesto architettonico al primo piano del museo milanese si configura come uno spazio ideale per accogliere una delle grandi installazioni dell’artista nipponica (attualmente al centro di una importante monografica presso l'<a href="https://arte.sky.it/news/2025/chiharu-shiota-mostra-bilbao-azkuna-zentroa" target="_blank">Azkuna Zentroa – Alhóndiga</a> di Bilbao, in Spagna).
Oltre a inserirsi idealmente nel filone di ricerca dell’artista visiva nata a Osaka, l’installazione curata da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-adrian-paci-mudec-milano" target="_blank">Sara Rizzo</a>, costituirà un’importante anteprima di una mostra più ampia dedicata alla neve. Tale atteso evento espositivo inaugurerà sempre negli spazi del MUDEC nel corso del mese di febbraio 2026, in concomitanza con le Olimpiadi invernali di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/call-artisti-olimpiadi-invernali-milano-cortina" target="_blank">Milano-Cortina 2026</a>.
<h2>ARTE E MEMORIA NELL’OPERA DI CHIHARU SHIOTA PRESTO AL MUDEC</h2>
Celebre per aver rappresentato il Giappone alla <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/01/chiharu-shiota-dalla-biennale-di-venezia-a-roma" target="_blank">Biennale di Venezia del 2015</a>, Shiota torna dunque in Italia con questa nuova opera, ideata per approfondire concetti di grande rilevanza come la perdita e l'inevitabile passaggio del tempo. La sua installazione si presenta sin dal titolo come la rappresentazione di un momento sospeso nel tempo, quell’attimo poetico ed evocativo in cui la neve inizia a sciogliersi alla fine dell’inverno. 
L'opera definirà i confini di un paesaggio metaforico e concettuale, che l’artista nipponica ricostruirà attraverso una serie innumerevole di fili, tratto distintivo del suo linguaggio estetico e simbolo ricorrente dei legami e dei momenti più importanti dell’esistenza umana. Avvolgendo l’osservatore in uno spazio aperto e al tempo stesso delimitato, Chiharu Shiota unisce ai fili l’elemento della carta, traccia tangibile del tempo trascorso e dell’importanza della memoria.
<h2>LE MOSTRE IN PROGRAMMA AL MUSEO DELLE CULTURE DI MILANO</h2>
Accanto all'installazione di Shiota, il programma espositivo autunnale del MUDEC si preannuncia particolarmente ricco, con una serie di eventi molto attesi. Il primo appuntamento sarà la mostra M.C. Escher. Tra arte e scienza, che inaugurerà il prossimo 25 settembre. Curata da Claudio Bartocci, Paolo Branca e Claudio Salsi, la retrospettiva raccoglierà circa novanta incisioni e litografie di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-escher-castello-conversano-bari">Maurits Cornelis Escher</a> per proporre un doppio affascinante focus espositivo: quello dedicato all’influenza dell’arte islamica sulla sua opera, e il legame tra creatività e matematica. 
Sempre a settembre, per l’esattezza dal 19, la collaborazione tra MUDEC e <a href="https://arte.sky.it/news/2024/big-book-of-architecture-libro-24-ore-cultura" target="_blank">24 ORE Cultura</a> porterà a Milano Borrowed Light, prima personale nel nostro Paese dell'artista indiana <a href="https://arte.sky.it/news/2024/inaugurazione-polo-arte-india-mostra" target="_blank">Rohini Devasher</a>, fresca vincitrice del premio Artist of the Year 2024 di Deutsche Bank. La mostra curata da Britta Färber presenterà fino al 2 novembre una selezione di opere dell’artista asiatica, che pone al centro delle sue opere la luce e l’osservazione del firmamento celeste per approfondire temi legati tanto all’arte quanto alla scienza e alla filosofia.
[Immagine in apertura: Chiharu Shiota. What do you wish for?, 2024. Photo ERJIAN PHOTO (FANG ZHENG, JI HE)]

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