Dopo anni di oblio, a Courmayeur un hotel diventa climate hub

<p>Debutta il polo valdostano dedicato alla sostenibilità ambientale e all’innovazione per la salvaguardia dell'ecosistema alpino: da pochi giorni è stato infatti inaugurato il Courmayeur Climate Hub. Un tempo punto di riferimento per l'accoglienza di viandanti e turisti, l’edificio storico dell’Hotel Ange torna oggi a essere uno spazio condiviso, aperto alla cittadinanza e al territorio. L'intervento architettonico, a cura dello studio <a href="https://arte.sky.it/news/2023/torino-restauro-facciata-palazzo-madama" target="_blank" style="background-color: rgb(255, 255, 255);">WAU Architetti</a>, restituisce così vita e funzione a un luogo simbolico ai piedi del Monte Bianco, trasformandolo in un centro di ricerca, divulgazione e sperimentazione sulle sfide climatiche che interessano l’arco alpino. Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.</p>
<h2>APRE UN CLIMATE HUB AI PIEDI DEL MONTE BIANCO</h2>
<p>L’ex Hotel Ange, già simbolo del turismo ottocentesco e prima ancora rifugio per pellegrini, si trasforma in nodo culturale e ambientale. In soli 22 mesi di lavori, il restauro ha saputo valorizzare la bellezza originaria degli spazi, recuperando affreschi, decorazioni e motivi ornamentali sopravvissuti al tempo, in equilibrio con nuove soluzioni architettoniche: come la volta moderna che abbraccia il salone principale o il sistema energetico efficiente integrato nel progetto. Le sale storiche del salone e del foyer, restaurate con il supporto della Soprintendenza e della Regione Valle d’Aosta, sono ora dotate di impianti all’avanguardia e spazi di lavoro tecnologicamente equipaggiati: è qui che prenderanno forma progetti, dibattiti ed eventi focalizzati sui temi del cambiamento climatico, della transizione ecologica e della rigenerazione territoriale.</p>
<h2>A COURMAYER LA MOSTRA CHE DENUNCIA IL CAMBIAMENTO CLIMATICO</h2>
<p>Ad accompagnata l'avvio delle attività del Courmayeur Climate Hub è la mostra<i> MUTaZIONI – L’arte del cambiamento</i>, curata da Silent Media Lab e Inarttendu. Una doppia installazione – fisica e digitale – che mette in dialogo due visioni artistiche diverse ma complementari: quella di Andrea Carlotto, artista audiovisivo valdostano, e quella di Sara Cimarosti, illustratrice e visual designer. Carlotto, fondatore del laboratorio Silent Media Lab, propone installazioni video che combinano linguaggio corporeo e algoritmi digitali, generando flussi visivi ipnotici e riflessivi. I suoi lavori, realizzati appositamente per il Courmayeur Climate Hub, immergono lo spettatore in una narrazione sensoriale sul tema della transizione. In parallelo, le illustrazioni di Sara Cimarosti offrono una visione simbolica e stilizzata dell’adattamento umano al cambiamento climatico. Il percorso espositivo si estende oltre le mura del Courmayeur Climate Hub, grazie alla presenza di totem interattivi che, collocati nello spazio urbano, dialogano con il paesaggio e i passanti. </p>
<p>[Immagine in apertura: Credits to Courmayeur Mont Blan]</p>


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La storia di uno dei templi più spettacolari dell'Egitto

Cuneo si prepara ad accogliere la grande fotografia di Helmut Newton

<p>Si rinnova l’appuntamento con l’arte fotografica in provincia di Cuneo. Dopo il successo delle esposizioni dedicate a <a href="https://arte.sky.it/news/2024/sei-mostre-fotografia-natale-2024" target="_blank">Robert Doisneau ed Elliott Erwitt</a> un anno fa, partiranno a fine ottobre due nuove monografiche centrate sull’opera di altri due protagonisti assoluti della fotografia del XX secolo: <a href="https://arte.sky.it/news/2024/libro-fotografia-helmut-newton" target="_blank">Helmut Newton</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2023/libro-fotografia-ferdinando-scianna" target="_blank">Ferdinando Scianna</a>.</p>
<p>Il primo dei due eventi in programma è la mostra dedicata al maestro tedesco, naturalizzato australiano. Allestita presso un gioiello del patrimonio architettonico piemontese come il Filatoio di Caraglio, la retrospettiva <i>Helmut Newton. Intrecci</i> raccoglierà oltre cento scatti per raccontare l’evoluzione del percorso artistico di uno dei maggiori esponenti della fotografia contemporanea. Il progetto espositivo, promosso dalla cuneese Fondazione Artea, mira inoltre a dialogare con la mostra “gemella” dedicata a Scianna, offrendo al pubblico una doppia prospettiva complementare sulla fotografia di moda dal Novecento a oggi.</p>
<h2>LA RETROSPETTIVA CON OLTRE 100 FOTOGRAFIE DI HELMUT NEWTON</h2>
<p>Saranno gli spazi dell’antico Filatoio di Caraglio, a pochi chilometri dal centro di Cuneo, a ospitare dal prossimo 23 ottobre la monografica dedicata a Helmut Newton. L’antico setificio seicentesco, oggi sede del Museo del Setificio Piemontese, accoglierà fino al 1° marzo 2026 più di cento scatti del maestro tedesco, molti dei quali assolutamente inediti. Il focus espositivo sarà dedicato alle serie realizzate da Newton su commissione di importanti maison di moda e brand commerciali, tra cui <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-yves-saint-laurent-costumista-roma" target="_blank">Yves Saint Laurent</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/09/newton-per-blumarine-unepocale-collaborazione-in-mostra" target="_blank">Blumarine</a> e Lavazza.</p>
<p>Ideata in modo specifico per gli spazi del Filatoio di Caraglio, la mostra curata dal direttore della Helmut Newton Foundation, <a href="https://arte.sky.it/news/2024/call-fotografi-under-30-helmut-newton" target="_blank">Matthias Harder</a>, ripercorre la carriera del grande fotografo portando sotto i riflettori la sua forte impronta estetica, apprezzata tanto dagli stilisti di alta moda quanto dalle grandi agenzie pubblicitarie. Grazie alla sua innata abilità nel comporre e illuminare in modo originale le scene e i soggetti dei suoi scatti, Newton ha cambiato per sempre i canoni della fotografia di moda e commerciale, dando vita a immagini provocatorie, teatrali ed evocative.</p>
<h2>L’INEDITO “CONFRONTO” ESPOSITIVO TRA NEWTON E FERDINANDO SCIANNA</h2>
<p>Partirà invece un giorno più tardi, il 24 ottobre, la mostra intitolata <i>La moda, la vita</i>, personale del primo fotografo italiano membro della prestigiosa agenzia <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mare-magnum-mostra-fotografica-riccione" target="_blank">Magnum Photos</a>: Ferdinando Scianna. Curata da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/deep-beauty-mostra-bellezza-mudec-photo-milano" target="_blank">Denis Curti</a>, l’esposizione sarà allestita nei locali della Castiglia, l’antica residenza dei marchesi del borgo medievale di Saluzzo, in provincia di Cuneo, che da qualche anno ospita eventi e mostre dedicate all’arte contemporanea.</p>
<p>Nato a Palermo nel 1943, Scianna è noto a livello internazionale per il forte impatto visivo dei suoi reportage fotografici. La mostra piemontese proporrà al pubblico, fino al 1° marzo 2026, una prospettiva originale sulla sua arte: le oltre novanta immagini in mostra sono state infatti realizzate tra gli anni Ottanta e Novanta per conto di riviste del calibro di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/02/vogue-festeggia-100-anni-di-moda-e-arte" target="_blank"><i>Vogue</i></a> e <i>Vanity Fair</i>. Esplorando questo capitolo meno noto della carriera di Ferdinando Scianna, la retrospettiva evidenzia la versatilità di un autore che ha saputo applicare a un campo come quello della moda il linguaggio diretto e immediato del fotogiornalismo.</p>
<p>Questa inedita prospettiva sull’arte di Scianna apre inoltre un affascinante dialogo a distanza con l’esposizione dedicata a Helmut Newton, ponendo a confronto i grandi risultati raggiunti da due maestri della fotografia dell’ultimo secolo.</p>
<p>[Immagine in apertura: Helmut Newton, <i>Heather looking through a keyhole</i>, Paris 1994 © Helmut Newton Foundation] </p>


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