Un graphic novel per i 50 anni dalla morte di Pasolini

L’infanzia e la giovinezza di uno dei massimi pensatori del Novecento italiano sono re-immaginate dal graphic novel intitolato Diario segreto di Pasolini (nell’immagine in apertura, un dettaglio della copertina). Disponibile da qualche settimana in libreria grazie alla casa editrice <a href="https://arte.sky.it/news/2024/julian-assange-graphic-novel-altraeconomia" target="_blank">Altreconomia</a>, il romanzo illustrato porta la firma di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/fumetto-antonio-gramsci" target="_blank">Elettra Stamboulis</a>, autrice e curatrice d’arte, e dell’illustratore ravennate <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-illustrazioni-gianluca-costantini-bologna" target="_blank">Gianluca Costantini</a>.
Per offrire una ricostruzione - immaginaria ma verosimile - del percorso di formazione di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/fumetto-pier-paolo-pasolini" target="_blank">Pier Paolo Pasolini</a>, l’opera si presenta come una sorta di diario segreto. Questa finzione narrativa avvicina il lettore ai momenti salienti della giovinezza del poeta e regista. Dall’infanzia trascorsa tra la natia Bologna e il Friuli, alla drammatica notizia della morte del fratello Guido, l’albo illustrato ripercorre la biografia del giovane Pier Paolo, prima di diventare per tutti Pasolini, intellettuale controverso e influente.
<h2>IL “DIARIO” A FUMETTI CHE RACCONTA LA FORMAZIONE DI PIER PAOLO PASOLINI</h2>
Tra gli aspetti più interessanti del graphic novel spicca indubbiamente lo stile narrativo. La scelta coraggiosa di immaginare un possibile diario segreto del giovane Pasolini favorisce l’introspezione psicologica, che all’interno dell’opera prende la forma di un flusso di coscienza asciutto e diretto. A emergere sono così le radici culturali del futuro intellettuale: le sue prime passioni letterarie (Emilio Salgari, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/odissea-milo-manara-feltrinelli-comics" target="_blank">Omero</a>, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/04/la-casa-di-rimbaud-salvata-da-patti-smith" target="_blank">Arthur Rimbaud</a>) e artistiche, con la scoperta di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/masaccio-crocifissione-milano-museo-diocesano" target="_blank">Masaccio</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/caravaggio-conversione-saulo-pala-odescalchi-palazzo-barberini" target="_blank">Caravaggio</a> guidata dagli insegnamenti di uno storico dell’arte del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/restauro-villa-tasso-fondazione-roberto-longhi-firenze" target="_blank">Roberto Longhi</a>. Non mancano ovviamente gli excursus sulla vita familiare di Pasolini, che evidenziano l’importanza del legame con la madre, <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/mostra-fotografia-donne-pier-paolo-pasolini-berceto" target="_blank">Susanna Colussi</a>, e con i luoghi della sua infanzia, divisa tra l’Emilia e <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/mostra-simon-berger-vetro-friuli" target="_blank">Casarsa della Delizia</a>, il paese dei nonni materni in Friuli.
Il tratto marcato delle tavole illustrate da Costantini esprime al meglio la semplicità immediata del racconto di formazione, integrandosi con i testi di Stamboulis attraverso l’inserimento coerente di elementi grafici eterogenei, tra cui collage e fotografie. Il graphic novel si distingue così per uno stile visivo assolutamente originale e potente, che rappresenta i pensieri e le emozioni di un ragazzo inquieto sullo sfondo dell’Italia sotto Mussolini prima, e impegnata nella Seconda Guerra Mondiale poi.
<h2>IL RITRATTO INTIMO DI PASOLINI A CURA DI STAMBOULIS E COSTANTINI</h2>
Il graphic novel è arrivato in libreria lo scorso settembre, a ridosso del <a href="https://arte.sky.it/news/2024/anniversari-artisti-2025" target="_blank">50esimo anniversario</a> della morte di Pier Paolo Pasolini, evento che sarà ricordato in tutta Italia attraverso <a href="https://arte.sky.it/news/2025/mostra-fotografie-pier-paolo-pasolini-roma-spazio5" target="_blank">mostre</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/susanna-colussi-romanzo-famiglia-pier-paolo-pasolini" target="_blank">pubblicazioni</a>. Il Diario segreto di Pasolini si tiene però distante dalla retorica celebrativa, preferendo puntare i riflettori sulla complessità del percorso di formazione del poeta e regista, ed evidenziare la sua innata curiosità, elemento distintivo di tutta la futura carriera artistica.
L’opera offre così una chiave di lettura originale ed evocativa dei suoi anni giovanili. Attraverso le parole e i disegni, i due autori sono riusciti a creare un romanzo del tutto particolare, che evidenzia quanto abbia contato il periodo iniziale della vita di Pasolini nella definizione della sua poetica complessa e innovativa.

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Un nuovo film racconta la campagna nazista contro l’arte “degenerata”

Si intitola La grande paura di Hitler – Processo all’arte degenerata il film evento che sarà proiettato nelle sale cinematografiche del nostro Paese dal 3 al 5 novembre. Prendendo le mosse dalla retrospettiva L’art “dégénéré”, che si è svolta all’inizio dell’anno al <a href="https://arte.sky.it/news/2023/mostra-picasso-parigi-moda" target="_blank">Musée Picasso</a> di Parigi, la pellicola racconta con dovizia di particolari la campagna d’odio condotta da Hitler contro l'arte moderna.
Il film, diretto da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/monografia-nemesiache-sonia-dalto-mousse-publishing" target="_blank">Simona Risi</a> e con la voce narrante di Claudia Catani, rappresenta il primo appuntamento stagionale de <a href="https://arte.sky.it/news/2025/grande-arte-al-cinema-autunno-2025" target="_blank">La Grande Arte al Cinema</a>, il progetto di Nexo Studios che da anni porta sul grande schermo le storie più avvincenti legate al mondo dell’arte. Partendo da un’attenta analisi del contesto storico-culturale della Germania sotto il nazismo, il documentario si avvale delle testimonianze di esperti e critici per delineare i contorni di un fenomeno senza precedenti. Dopo aver etichettato come “degenerate” le opere di artisti del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/henri-matisse-marguerite-mostra-parigi-mam" target="_blank">Henri Matisse</a>, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/modigliani-picasso-mostra-padova-palazzo-zabarella" target="_blank">Amedeo Modigliani</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/dipinto-pablo-picasso-asta-parigi" target="_blank">Pablo Picasso</a>, il regime di Hitler fece ritirare le loro opere dai musei tedeschi, solo per venderle, distruggerle o esporle alla pubblica gogna.
<h2>LA GUERRA IDEOLOGICA DI HITLER ALL’ARTE E ALLA CULTURA</h2>
La ricostruzione proposta dal documentario parte da un evento cruciale: l’esposizione intitolata Die Ausstellung "Entartete Kunst" (Mostra di "<a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/12/apertura-centro-arte-perseguitata-solingen-germania-nazismo" target="_blank">arte degenerata</a>"), allestita dal regime nel 1937 a Monaco di Baviera. Un altro importante episodio avvenne poi due anni più tardi, con l’asta organizzata alla Galleria Fischer di Lucerna: in quella occasione furono venduti oltre cento capolavori confiscati dai nazisti, incluso un Autoritratto di <a href="https://arte.sky.it/news/2025/vincent-van-gogh-poeti-amanti-documentario-cinema" target="_blank">Vincent van Gogh</a>, e i proventi dell’operazione finirono nelle casse del partito del Führer.
L’attacco contro i linguaggi creativi della modernità non si limitò alle arti visive, ma finì per coinvolgere altre discipline, dalla musica jazz all’<a href="https://arte.sky.it/news/2022/romanzo-alfredo-accatino-bauhaus" target="_blank">architettura</a>. L’aperta ostilità dei nazisti, e di Hitler in particolare, nasceva dall’evidente conflitto tra la poetica di molti movimenti artistici di inizio Novecento e gli stereotipi culturali del regime, legato a un’idea di ordine e decoro. Il documentario illustra bene come l’odio verso le opere delle avanguardie storiche sfociò presto nell’azzeramento culturale di ogni nuovo movimento considerato “sovversivo”.
<h2>AVANGUARDIE E NAZISMO NEL NUOVO CAPITOLO DE “LA GRANDE ARTE AL CINEMA”</h2>
Oltre ad approfondire le diverse motivazioni che spinsero i nazisti a dichiarare guerra alle arti e alla cultura, il documentario porta alla luce il destino (spesso drammatico) degli artisti emarginati. Molti esponenti della cultura tedesca del tempo furono infatti allontanati e isolati, dopo essere stati bollati come soggetti pericolosi o malati di mente. L’articolato processo di epurazione artistica fu solo una delle tante misure repressive adottate da un regime che in quegli stessi anni varava le prime leggi contro i cittadini di origine ebraica.
Attraverso un’ampia raccolta di materiali d’archivio, il docufilm La grande paura di Hitler – Processo all’arte degenerata invita gli spettatori di oggi a scoprire un aspetto del nazismo meno noto ma estremamente rilevante. Le preziose testimonianze di esperti del calibro di Piers Brendon, storico britannico, del celebre architetto <a href="https://arte.sky.it/news/2023/norman-foster-libro-architettura" target="_blank">Norman Foster</a> e dello storico dell’arte <a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/arte/tempo-futurismo-gnam-roma" target="_blank">Gabriele Simongini</a>, offrono infine un contributo decisivo a una più ampia riflessione su temi universali come il ruolo dell’arte e del pensiero critico nella nostra società.<a href="https://arte.sky.it/mostre-eventi/arte/tempo-futurismo-gnam-roma" target="_blank"></a>
[Immagine in apertura: Ernst Ludwig Kirchner, Berliner Straßenszene, 1913]

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