Anche Damon Albarn e Radiohead nel disco "muto" contro l'intelligenza artificiale

Kate Bush, <a href="https://arte.sky.it/news/damon-albarn-programmi-tv-13-luglio" target="_blank">Damon Albarn</a>, Tori Amos, Annie Lennox, Hans Zimmer e il chitarrista dei <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-radiohead-ashmolean-museum-2025" target="_blank">Radiohead</a>, Ed O’Brien: questo formidabile ensemble si è riunito di recente per dare vita – insieme a numerosi altri artisti del settore musicale – a un progetto discografico davvero singolare. A stupire gli ascoltatori è infatti il silenzio quasi assoluto di tutte e dodici le tracce contenute nell’album, intitolato Is This What We Want?. Il disco “muto” è nato come originale forma di protesta per sensibilizzare l'opinione pubblica, facendo “ascoltare” come potrebbe essere il futuro della musica nel caso in cui i diritti d'autore non venissero tutelati a sufficienza.
L'iniziativa della community 1000 UK Artists è nata in seguito a una controversa proposta di legge, attualmente al vaglio del governo britannico: la nuova norma consentirebbe infatti l’utilizzo di opere musicali protette da copyright da parte delle società attive nel settore dell’IA, che potrebbero addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale generativa facendo loro “ascoltare” tutti i brani per i quali non sia stato espressamente negato il consenso da parte dei legittimi titolari dei diritti.
LA PROTESTA DEI MUSICISTI BRITANNICI CONTRO LA PROPOSTA DI LEGGE SULL'IA
Per scuotere l’opinione pubblica e prendere posizione riguardo al tema dell’impatto dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2023/canzone-inedita-beatles-intelligenza-artificiale" target="_blank">intelligenza artificiale</a> sul futuro dell’arte e della musica, i musicisti hanno composto dodici tracce dove il silenzio è talvolta interrotto solo da un lieve rumore di fondo: brani apparentemente banali, il cui significato acquista maggiore rilevanza una volta letti in sequenza i dodici titoli, ciascuno composto da una sola parola per formare la frase: "The British government must not legalise music theft to benefit AI companies", ossia “Il governo britannico non deve legalizzare il furto di musica per favorire le aziende di intelligenza artificiale”.
Attraverso la pubblicazione del disco, i cui proventi saranno devoluti in beneficenza all'organizzazione Help Musicians, gli artisti intendono anche evidenziare come la nuova norma, una volta approvata, finirebbe per penalizzare economicamente i musicisti, soprattutto quelli emergenti.
LE INIZIATIVE DEGLI ARTISTI A TUTELA DEL FUTURO DELLA MUSICA
La pubblicazione di Is This What We Want? non è l’unica iniziativa simbolica intrapresa da artisti e protagonisti dell'industria musicale contro la minaccia rappresentata dall'impiego sempre più diffuso dell’IA. In questi stessi giorni infatti, altri artisti di livello internazionale come <a href="https://arte.sky.it/news/libro-fotografie-paul-mccartney" target="_blank">Paul McCartney</a>, Dua Lipa, Ed Sheeran e Sting, hanno espresso la loro preoccupazione per il futuro della musica, presentando una lettera aperta al governo britannico per chiedere il ritiro della legge e sollecitare nuovi interventi a salvaguardia del settore creativo.
La protesta degli artisti britannici è un segnale del crescente malcontento nel mondo della cultura a livello internazionale, animato dal timore che la corsa all'innovazione tecnologica possa avere ripercussioni devastanti sul futuro dell'industria creativa: una minaccia sempre più concreta, a fronte della quale molti artisti e intellettuali si stanno mobilitando, appellandosi alla necessità di trovare il giusto equilibrio tra progresso e tutela del lavoro culturale.
[Immagine in apertura: foto di Matthias Wagner su Unsplash]

Segui su Sky Arte Anche Damon Albarn e Radiohead nel disco "muto" contro l'intelligenza artificiale

Anche Damon Albarn e Radiohead nel disco "muto" contro l'intelligenza artificiale | Sky Arte

I grandi miti del jazz in versione illustrata

A Pompei una nuova scoperta getta luce sui misteri di Dioniso

Un corteo di baccanti in preda alla frenesia dionisiaca e satiri intenti in sacrifici e danze, rappresentati secondo i canoni del "secondo stile" della pittura pompeiana: è quanto è emerso dalle ultime sessioni di scavi in una delle case della <a href="https://arte.sky.it/news/2024/pompei-scoperta-edilizia-romana" target="_blank">Regio IX</a> di Pompei, una sezione dell’antica città romana oggetto di approfonditi studi negli ultimi tempi. La scoperta della sala affrescata in quella che è stata denominata la Casa del Tiaso offre una testimonianza unica sui rituali e sui misteri di Dioniso.
Riemerso a distanza di oltre cento anni dalla scoperta della celebre <a href="https://arte.sky.it/news/pompei-riapertura-villa-misteri-lupanare" target="_blank">Villa dei Misteri</a>, anche questo nuovo fregio è classificato come “megalografia”, ossia un dipinto parietale di dimensioni quasi reali, le cui scene si estendono sui tre lati di una grande sala per banchetti. La scoperta di questa nuova decorazione, databile attorno agli anni 40-30 a.C., aiuterà gli studiosi a definire nuovi dettagli in merito ai riti dionisiaci celebrati a Pompei e al ruolo della donna negli antichi culti misterici.
RINVENUTO A POMPEI UN VASTO AFFRESCO A TEMA DIONISIACO
Il fregio ritrovato sulle pareti della Casa del Tiaso mostra un folto corteo in onore del dio Dioniso, lungo il quale si succedono figure di satiri che compiono libagioni, alternate a quelle di baccanti impegnate in danze frenetiche o rappresentate come feroci cacciatrici. Proprio il tema della caccia, “metafora per una vita sfrenata, estatica”, come sottolineato da <a href="https://arte.sky.it/news/2024/scavi-casa-di-leda-pompei" target="_blank">Gabriel Zuchtriegel</a>, direttore del <a href="https://arte.sky.it/news/riapertura-casa-della-fontana-piccola-pompei" target="_blank">Parco Archeologico di Pompei</a>, costituisce una delle principali novità emerse dallo studio della megalografia: oltre che nelle armi e nelle prede portate dalle menadi lungo il corteo, l’iconografia venatoria ritorna infatti in un secondo fregio, più piccolo, popolato da animali di varie forme e dimensioni.
L’elemento centrale della vasta composizione pittorica è la scena di una donna accompagnata da un vecchio sileno verso il rito di iniziazione ai misteri dionisiaci. Il tema dei riti iniziatici, unito alla ricchezza di dettagli del fregio, ha spinto gli archeologi a confrontare la nuova megalografia con quella rinvenuta nella celeberrima Villa dei Misteri, la dimora romana scoperta nel 1909. Una differenza interessante tra le due pitture parietali sta nella diversa raffigurazione dei personaggi, che nella Casa del Tiaso sono rappresentati su piedistalli, come se fossero statue: una scelta artistica che aggiunge teatralità alla composizione, senza rinunciare alla dinamicità e alla vividezza complessiva della scena.
IL NUOVO RITROVAMENTO ARCHEOLOGICO NELLA REGIO IX DI POMPEI
L’importante scoperta del fregio è solo l’ultimo di una serie di eccezionali ritrovamenti effettuati dagli studiosi al lavoro nella Regio IX dell’antica città di Pompei: si tratta di un’area di grande interesse, i cui 3200 metri quadrati sono ancora parzialmente coperti dai resti, dove proseguono gli scavi archeologici e gli interventi di messa in sicurezza, avviati per ridurre i rischi legati al dissesto idrogeologico di questo settore. Come avvenuto per <a href="https://arte.sky.it/news/2024/pompei-visite-guidate-scavi-regio-ix" target="_blank">altre insule</a> di questa zona, il grande ambiente del Tiaso dionisiaco sarà eccezionalmente aperto al pubblico (su prenotazione) grazie a speciali tour di visita guidati nell’area del cantiere archeologico.
[Immagine in apertura: ufficio stampa e comunicazione del Parco archeologico di Pompei. Foto: Silvia Vacca]

Segui su Sky Arte A Pompei una nuova scoperta getta luce sui misteri di Dioniso

A Pompei una nuova scoperta getta luce sui misteri di Dioniso | Sky Arte

Arriva a Roma l’arte giapponese delle stampe Shinhanga

A Pompei la splendida sala affrescata dedicata a Dioniso

La vera vicenda della regina Giovanna d’Aragona

Anche Damon Albarn e Radiohead nel disco "muto" contro l'intelligenza artificiale

Anche Damon Albarn e Radiohead nel disco "muto" contro l'intelligenza artificiale

Crisi e rinascita della Stax

I grandi miti del jazz in versione illustrata

I 75 anni di Peter Gabriel

Crisi e rinascita della Stax

I grandi miti del jazz in versione illustrata

I 75 anni di Peter Gabriel